Oltre il tempo.

di Naralyn
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-Ehi Snivellus!- la voce di Potter riecheggiò nell’ampio corridoio deserto.
-Sì, Potter?-
James s’avvicinò a Snape, le mani in tasca e un sorriso sulle labbra.
-Che hai Mocciosus, non si salutano gli amici?-
-Gli amici sì, gli idioti no-
Severus voltò le spalle e tenendo stretti a sé i suoi libri si allontanò, lasciando James da solo, in mezzo al corridoio.
 
****FLASH FORWARD****
 
-Non te ne starai andando di nuovo di nascosto, vero?-
-Scusa, non volevo svegliarti-
-Perché te ne vai?-
-Non voglio che i tuoi amici mi vedano qui la mattina-
Il silenzio pervase la stanza, interrotto solo dal respiro dei ragazzi dormienti.
-Lo sai che ti amo vero?-
-Lo immaginavo-
Due basse risate riecheggiarono nella stanza buia.
-Ci vediamo domani Jamie-
-Buona notte amore-
 
****NOW****
 
La primavera incombeva ad Hogwarts e non c’era studente che rinunciasse a studiare all’aria aperta.  Persino Severus era uscito, ed ora se ne stava seduto sotto un albero, col suo libro di pozioni. L’aria fresca gli scompigliava i capelli. Ad un tratto però qualcosa interruppe quella calma. Precisamente un sasso, che, lanciato con ammirabile precisione, colpì Snape proprio in fronte, lasciandogli un segno violaceo.
Sirius se ne uscì da dietro un cespuglio, ridendo sguaiatamente.
-Ehi Mocciosus, carino il tatuaggio, è nuovo?- lo sguardo crudele fece infuriare Severus, ma era consapevole che quello era l’intento del Malandrino, così se ne rimase semplicemente in silenzio, continuando  leggere.
-Che noia che sei oggi Snivellus, sei più moscio del solito-.
Il moro si voltò e se ne andò sbuffando. La nuova tecnica di Severus, quella dell’indifferenza, stava dando i suoi frutti.
 
****FLASH FORWARD****
 
-Buon giorno mi amor-
-Wow, anche lo spagnolo ora?-
-Non mi basterebbero tutte le lingue del mondo per dirti quanto ti amo-
Si guardarono per un momento in silenzio, poi si scambiarono un dolce, lungo bacio, davanti a tutta la scuola.
 
****NOW****
 
Severus camminava silenzioso lungo il corridoi affollato. I capelli nascondevano parte del segno rosso che aveva in fronte, ma non del tutto.
-Snape?- una voce fin troppo familiare lo chiamò. Severus i fermò, meglio voltarsi e non farlo arrabbiare.
-Che vuoi Potter?- la voce era fredda, ma un leggero tremore lasciò intuire al Grifondoro che era intimorito.
-Io... beh, volevo scusarmi con te...-
Severus rimase sorpreso da tale affermazione, ed alzò un poco lo sguardo.
-E perché mai?-
-Per quello che ti ha fatto Sirius, ieri...- James gli si avvicinò lentamente.
-Dico sul serio Severus, mi dispiace...Tanto-
Snape lo fissò per un lungo istante, poi, quando si riebbe, senza un motivo apparente, se ne andò.




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