I colori del vento

di Lua93
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Prefazione
Prefazione

Quando il sole calava all’orizzonte, il buio avvolgeva ogni cosa.
Quello che durante il giorno veniva riscaldato dai torbidi raggi, la notte si trasformava, diventando gelo penetrante e sconvolgente. Piccoli granelli che formavano interi chilometri di terrificante deserto. Tutto scompariva dietro quelle dune innevate di sabbia. E quando calava la notte, la luna sembrava l’unica cosa capace di nascondermi dalle tenebre. Dipingeva il cielo di un pallido alabastro, e sembrava così vicina da poterla sfiorare, accarezzarne le rotondità, i suoi crateri, il suo essere così affascinante e influenzante. La luna inseguiva l’infinito, dietro una coltre di inaspettati.
Il vento soffiava, tutte le notti. Bussava impetuoso alle porte degli abitanti, come a voler chiedere riparo anche da se stesso. Avvolgeva ogni cosa, trascinandola lontano, verso terre sconosciute.
Terre piene di mistero, racconti da mille e una notte, capaci d’impressionare e suscitare sensazioni mai provate prima. Quello che si viveva durante il giorno, si riviveva la notte, sotto forma di incubi dalle sembianze di sogni innocenti.
La luna si colorava sempre di un candido rossore, da prima delicato, come il petalo di una rosa, per poi trasformarsi in sangue vivo. E rivedevo in quelle notti i volti di tutti gli uomini, di tutti i bambini, che cessavano di vivere durante le ore diurne.
Sentivo scorrere il loro sangue sulla mia pelle, le loro lacrime mischiate alle mie. Le urla rimbombavano nella mia testa, versi animaleschi segno di un terribile dolore, di una lenta agonia.
Vedere morire innocenti, riuscendone a salvare sempre di meno, era il mio lavoro.
Ricucire ferite profonde sui corpi dei soldati, amputare gambe a bambini che non avevano corso abbastanza, e che purtroppo non sarebbero più stati in grado di farlo, era il mio lavoro.
Leggere il dolore e la sofferenza negli occhi delle madri che perdevano i propri figli e sapere di essere impotenti, era il mio lavoro.
Cercare di salvare più vite umane possibili, era il mio lavoro.
Solo questo era il mio lavoro, il mio compito, non mi era concesso altro.
Innamorarmi del Tenente Edward Cullen, questo non era affatto un mio dovere.



*Pseudo autrice*
Cosa ci faccio qui? Bella domanda me la sono posta pure io un paio di volte, ma purtroppo per voi liberarsi di me non sarà molto facile.
Quello che avete appena letto è la prefazione di una mia nuova storia, potete ritenervi però fortunati, perchè sarà composta solo da 6 capitoli. Quindi non vi ruberò neppure tanto tempo.
Di cosa parlerà? Bè non posso di certo anticiparvi tutta la trama, però posso dirvi che i nostri protagonisti si trovano nell'Emirato del Kuwait, durante la Seconda Guerra del Golfo, siamo quindi ai giorni nostri possiamo dire. In realtà la storia è ambientata nel 2003 e intercambierà fatti davvero accaduti con fantasia.
Non posso anticiparvi nulla, se volete scoprire come si svolgeranno i fatti non vi resta che continuare a leggere la storia. Il primo capitolo verrà postato tra una settimana e così sarà per tutti gli altri. Un appuntamento settimanale. Diciamo che è più una mia comodità, se mi stabilisco un giorno in cui devo postare, è molto più facile che lo rispetti.
Detto questo, passo e chiudo, dandovi direttamente appuntamento alla prossima settimana.
Ringraziando già anticipatamente chi deciderà di seguirmi.

P.s Il nuovo capitolo di Buskers è in fase di scrittura, per arrivare ci vorrà la prossima settimana.
Lua93.


 






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