Prefazione
Prefazione
Quando
il sole calava all’orizzonte, il buio
avvolgeva
ogni cosa.
Quello che durante il giorno veniva riscaldato dai
torbidi raggi, la notte si trasformava, diventando gelo penetrante e
sconvolgente. Piccoli granelli che formavano interi chilometri di
terrificante
deserto. Tutto scompariva dietro quelle dune innevate di sabbia. E
quando
calava la notte, la luna sembrava l’unica cosa capace di
nascondermi dalle
tenebre. Dipingeva il cielo di un pallido alabastro, e sembrava
così vicina da
poterla sfiorare, accarezzarne le rotondità, i suoi crateri,
il suo essere così
affascinante e influenzante. La luna inseguiva l’infinito,
dietro una coltre di
inaspettati.
Il vento soffiava, tutte le notti. Bussava impetuoso alle
porte degli abitanti, come a voler chiedere riparo anche da se stesso.
Avvolgeva ogni cosa, trascinandola lontano, verso terre sconosciute.
Terre piene di mistero, racconti da mille e una notte,
capaci d’impressionare e suscitare sensazioni mai provate
prima. Quello che si
viveva durante il giorno, si riviveva la notte, sotto forma di incubi
dalle sembianze
di sogni innocenti.
La luna si colorava sempre di un candido rossore, da
prima delicato, come il petalo di una rosa, per poi trasformarsi in
sangue
vivo. E rivedevo in quelle notti i volti di tutti gli uomini, di tutti
i
bambini, che cessavano di vivere durante le ore diurne.
Sentivo scorrere il loro sangue sulla mia pelle, le loro
lacrime mischiate alle mie. Le urla rimbombavano nella mia testa, versi
animaleschi segno di un terribile dolore, di una lenta agonia.
Vedere morire innocenti, riuscendone a salvare sempre di
meno, era il mio lavoro.
Ricucire ferite profonde sui corpi dei soldati, amputare
gambe a bambini che non avevano corso abbastanza, e che purtroppo non
sarebbero
più stati in grado di farlo, era il mio lavoro.
Leggere il dolore e la sofferenza negli occhi delle madri
che perdevano i propri figli e sapere di essere impotenti, era il mio
lavoro.
Cercare di salvare più vite umane possibili, era il mio
lavoro.
Solo questo era il mio lavoro, il mio compito, non mi era
concesso altro.
Innamorarmi del Tenente Edward Cullen, questo non era
affatto un mio dovere.
*Pseudo
autrice*
Cosa ci faccio
qui? Bella domanda
me la sono posta pure io un paio di volte, ma purtroppo per voi
liberarsi di me non sarà molto facile.
Quello che avete
appena letto
è la prefazione di una mia nuova storia, potete ritenervi
però fortunati, perchè sarà composta
solo da 6
capitoli. Quindi non vi ruberò neppure tanto tempo.
Di cosa
parlerà? Bè
non posso di certo anticiparvi tutta la trama, però posso
dirvi
che i nostri protagonisti si trovano nell'Emirato del Kuwait, durante la Seconda
Guerra del Golfo, siamo quindi ai giorni nostri possiamo dire. In
realtà la storia è ambientata nel 2003 e
intercambierà fatti davvero accaduti con fantasia.
Non posso
anticiparvi nulla, se
volete scoprire come si svolgeranno i fatti non vi resta che continuare
a leggere la storia. Il primo capitolo verrà postato tra una
settimana e così sarà per tutti gli altri. Un
appuntamento settimanale. Diciamo che è più una
mia
comodità, se mi stabilisco un giorno in cui devo postare,
è molto più facile che lo rispetti.
Detto questo,
passo e chiudo, dandovi direttamente appuntamento alla prossima
settimana.
Ringraziando
già anticipatamente chi deciderà di seguirmi.
P.s Il nuovo
capitolo di Buskers è in fase di scrittura, per arrivare ci
vorrà la prossima settimana.
Lua93.
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