I Nuovi Dominatori

Il mondo era ormai prossimo alla sua fine.
Terremoti, uragani, guerre nucleari, carestie ed altri cataclismi si stavano abbattendo sul pianeta Terra da quando la predizione dei Maya si era avverata.
Le persone sembravano fiere uscite dalle loro gabbie, non esisteva più il raziocinio, ognuno pensava per sé e la parola di Dio era ormai stata dimenticata anche dai sacerdoti. La pazzia regnava sovrana in quel cielo nero come la notte più cupa e rosso come il sangue versato, e nessuno sembrava più ricordarsi i bei tempi felici prima che l’intero pianeta si sollevasse contro l’umanità.
Un solo gruppetto, però, nascosto in un vecchio supermarket sprofondato in una dolina, sembrava rimanere calmo davanti a tutto ciò.
Si nutrivano del cibo rimasto lì – anche se scaduto –, mangiando lo stretto necessario per la giornata, in modo che tutti potessero banchettare, senza tentare di uccidersi a vicenda, ma anzi, aiutandosi se qualcuno era ferito o in difficoltà.
« Compagni! » disse il loro capo, salendo su una catasta di sacchi di patate, richiamando l’attenzione degli altri. « La situazione fuori è tragica: è veramente la fine del mondo! »
Molti si spaventarono e le madri nascosero i propri figli dietro la schiena.
« Ne è sicuro? » chiese il più anziano di tutti.
« Assolutamente! » rispose il capo, indicando poi un giovane rimasto alla cassa numero nove, quella per massimo dieci pezzi. « Lui è venuto con me fuori dal nostro rifugio,» molti dei presenti trattennero il fiato, impauriti all’idea di ciò che c’era fuori dal loro supermarket “sotterraneo”, « e insieme abbiamo captato le onde radio della polizia; ormai si attende l’impatto con il meteorite Alfa Gamma Omega 157 Eta-Beta Y-2 bis 432 a giorni! »
Quella notizia sconvolse tutti, al punto che alcuni svennero, afflosciandosi a terra. Prima che il panico si potesse spargere, due giovani particolarmente robusti richiamarono tutti all’ordine, in modo che il loro capo potesse andare avanti con il discorso.
« Calmatevi! Non dovete agitarvi! » disse il boss, guardando i presenti ad uno ad uno. Era stato scelto perché era molto carismatico e, soprattutto, per il suo enorme bagaglio culturale che aveva sviluppato vivendo nella stanza di due fratelli: un Nerd occhialuto che faceva le ore piccole a computer fino a tardi e un astrofisico tremendamente superstizioso.
« Ricordatevi le mie parole: qualunque cosa accada, noi sopravviveremo! » urlò, alzando un pugno al cielo. « Sono assolutamente certo di quel che dico: nei libri c’è scritta la verità e non abbiano nulla da temere, compagni! »
« Sì! » esplosero tutti in un coro di gioia, calmandosi. L’avvicinarsi di quel meteorite faceva paura, ma le parole del loro capo tranquillizzarono gli animi.
Si erano sempre fidati di lui perché non si era mai sbagliato, e avrebbero continuato a credergli, fino alla fine.
« Bene. » annuì soddisfatto, muovendo le antenne e grattandosi la testa con due delle sue sei zampe, ricevendo poi una cascata di applausi. « Non dobbiamo temere niente, comprese le radiazioni nucleari, grazie al nostro esoscheletro! Noi sopravviviamo a qualunque cambiamento dell’ecosistema e riusciamo a rimanere vivi anche una settimana senza testa, per cui, compagni scarafaggi, l’uomo morirà durante la fine del mondo e noi saremo i nuovi dominatori della terra! »