Passi anni a desiderare
ardentemente la fine della scuola, immagini l’ultimo anno circondato dalla tua
classe a ricordare le tremende cavolate fatte nel corso dei 5 anni, e guardi
invidioso i ragazzi più grandi che girano per le aule con quella spavalderia
che contraddistingue gli oramai maturandi.
Bè questa è
storia di tutti… o quasi…
Ad esempio non è più la mia, o
meglio non lo è mai stata, a marzo del mio 4° superiore mia madre andò via di
casa… ed io e mio padre ci ritrovammo soli con un misero pezzo di carta dove ci
diceva di essersi innamorata del suo istruttore di yoga.
Non potete immaginare che brutto
colpo abbiamo subito, soprattutto lui, il mio adorabile papà, Marco un uomo
colto, bello e soprattutto divertente (e non lo dico solo perché sono la
figlia), sin da piccola mi sono sentita un po’ come la sua guardia del corpo.
Ogni volta che una donna che non fosse mia madre gli si avvicinava, iniziavo a
far di tutto per attirare la sua attenzione e allontanarlo da quella specie di
arpie, che fossero madri single, insegnanti, o semplici commesse tutte lo
avvicinavano con fare lascivo con la sola intenzione di portarselo a letto, bè
questo l’ho scoperto solo negli ultimi anni, da bambina già fremevo dalla
rabbia solo al pensiero che potesse camminare mano nella mano con una di loro.
Eppure in tutto questo tempo non
mi ero resa conto che la vera infedele era la mia adorata mamma, una splendida
donna dai capelli rosso fuoco mossi e
occhi profondamente azzurri proprio come
i miei. E stata lei a distruggere quel fantastico castello di carte che avevo
creato con la mia fervida immaginazione nel corso della mia infanzia… papà lo
diceva sempre, la mamma lo aveva tratto con la sua incostanza e pazzia… la
stessa pazzia che l’ha portata a lasciarsi abbindolare da quello stupido
insegnante di yoga. Non la vedo da più di 5 mesi e nel corso di questo tempo l’unico
sentimento scaturitomi nei suo confronti è l’odio.
Ma tutto questo mio discorso ha
un unico obiettivo, raccontarvi come la fine di questo amore e quindi
corrispettivamente la fine della mia famiglia, mi avesse portato a perdere i
miei sogni di gloria scolastici dove avrei goliardicamente superato un intera
fila di “primini” in coda alle macchinette per prendere senza tanti permessi
l’ultimo kinder bueno
rimasto.
Poco prima che mia madre ci
abbandonasse, mio padre aveva ricevuto una promozione, la quale però comportava
l’abbandono della nostra casa in un piccolo paesino di periferia per
raggiungere “la città della moda” Milano. Ci eravamo riproposti di pensare
attentamente alla situazione nonostante io sin dall’inizio fossi palesemente
contraria, e solo ora comprendo il perché lo fosse anche mia madre.
Dopo il fattaccio, però mio padre
ne è uscito distrutto anche se faceva di tutto per celare i suoi sentimenti.
Così ho deciso di essere io a fare il grande passo e una sera….
“papà, adesso basta! Non sopporto
più di vederti così! Ho preso la mia decisione… sei ancora in tempo per
accettare la promozione?”
“si, ma oramai siamo agli
sgoccioli, tra 2 giorni devo dare la risposta al capo” rispose lui con uno
sguardo assente e spento, proprio non posso sopportare di vederlo ancora così!
“bene! Non sarà necessario
aspettare altro tempo.. domani va da lui e digli che accettiamo la sua offerta,
prenderai quel posto e andremo a vivere a Milano”
“elisa tesoro non è il caso
davvero, hai già sofferto abbastanza per quest’anno, non voglio farti
allontanare dai tuoi compagni proprio ora, e poi sei all’ultimo anno, ti
aspetta la maturità e..”
“stop stop
stop, non devi preoccuparti di questo, per prima cosa
la maturità la fanno ovunque mica solo qui, e poi per i miei compagni dovrei
comunque separarmi da loro tra meno di un anno. E anche se mi mancheranno so
che rimarranno sempre miei amici. Ma tu sei tutta la mia famiglia e non posso
sopportare oltre” mi guardò con gli occhi pieni di lacrime, ma prima che lui
potesse replicare aggiunsi “anche io sto male qui, ti prego andiamo via,
creiamoci una nuova vita solo tu ed io ci stai?” mi abbracciò forte e lì capì
di aver fatto la scelta giusta.
Vi tralascio il resto, che
comprende ricerche estenuanti di case, di mobili, e visite scoccianti alle
scuole milanesi, il tutto in piena estate, ma la parte più difficile fu
lasciare loro Manuel e Ludovica, il mio primo amore nonché migliore amico e
quella che da sempre ho considerato come una sorella.
Ma la vera storia inizia con
l’inizio del mio ultimo anno, quello in cui non avrei vissuto tutte le emozioni
che avevo immaginato anni addietro, o almeno così credevo…
Il primo giorno di scuola non fu
traumatico… peggio… soprattutto visto il mio carattere poco incline a farmi
mettere i piedi in testa da nessuno.
Ed eccomi qui, come nei film
davanti al cancello della mia nuova prigione per questo nuovo anno scolastico,
intorno a me è pieno di gente, ma è facile individuare i soliti gruppetti, “le
dive” con occhiali da sole tra i capelli appena piastrati e con le magliettine
corte e pantaloni a vita bassa che lasciano ben poco all’immaginazione, “gli
sfigati” con vestiti che probabilmente appartenevano ai loro bis nonni e dai
colori che variano dal cachi al marrone, “gli sportivi” con la tuta e scarpe da
ginnastica…. E poi.. si eccoli i “fighi” con jeans e t-shirt firmati e capelli
a spazzola.
Passo davanti a quest’ultimi
senza prestare loro alcuna attenzione, ma il loro vociare mi indispettisce non
poco
“ehi raga!
guardate là carne fresca!” urla un
ragazzo dai capelli ricci e rossi indicandomi
“non credo sia una primina,
guarda che tette” risponde un altro dai capelli a spazzola
Inizio a perdere le staffe… mi
volto verso di loro per fulminarli quando noto un ragazzo biondo che si sta
avvicinando a quella massa di invertebrati, è bello molto bello e quasi mi
dimentico di ciò che ho appena sentito, ma per l’appunto quasi, infatti dopo
varie strette di mano pacche sulle spalle e pugni si rivolgono al nuovo
arrivato dopo avermi lanciato un occhiata “ehy luca,
hai visto quella, deve essere nuova, secondo me vuole farsi un giro sulla tua
giostra, guarda come ti fissa” il ragazzo biondo che pare si chiami Luca mi
guarda e sorride compiaciuto.
Dopo aver sentito quelle parole
mi sento colta il fallo, le guance sono certa che siano fiamme, ma non gli
permetterò di farmi sentire una stupida così sorrido di rimando e poi alzo
tranquillamente il dito medio della mano. Quel gesto spegne i loro entusiasmi e
soddisfatta mi volto diretta all’entrata, pochi secondi dopo suona la
campanella e la mandria si riversa all’entrata.
Luca pov.
“però che peperino la ragazza”
dice ridendo Matteo il mio amico dai capelli rossi
“già è il caso di farla
rilassare, ed io saprei bene come” ribatte Edoardo, con quella solita faccia da
culo e i capelli ultra gellati
E da li iniziano le solite
battute fatte dai miei compagni, più o meno carine nei confronti della nuova
arrivata, ma io presto loro poca attenzione, guardo solo lei che si allontana
da noi diretta all’entrata dopo avermi alzato il dito medio, è carina oserei
bella anche se non l’ho vista proprio da vicina, abbastanza alta un bel seno,
magra, capelli scuri e se non ho visto male occhi chiari, ma non ne sono certo,
sorrido tra me e me…. Presto lo scoprirò, mi ha sfidato e io non mi tiro mai
indietro nelle sfide… però che bel di dietro.. la sfida sono certo che sarà
interessante..
“ragazzi scordatevela, la tipa è
mia” dico alla fine interrompendo i loro nuovi sogni erotici, sento i loro
brusii di lamento, ma so che tanto non si opporranno.. “come mi è mancato tutto
questo” aggiungo ridendo, dopo di che ci avviamo tranquillamente verso
l’entrata.
Angolo autore:
buonasera!!! Oggi non avevo di meglio da fare e così ho buttato giù
questa sottospecie di storia per chi come me ama quelle “banalissime” avventure
d’amore scolastiche… non so se portarla avanti datemi un parere… aspetto vostre
notizie un bacione missLovely91