Bon nouvel an, âme inquiète.
La notte è fredda, tagliente come un coltello
appena affilato. Avvolge l’intera Parigi con una leggera foschia, calata dopo
il tramonto a galleggiare sospesa di qualche metro, immobile, cupa.
La notte è fredda e
gelida, ma il via vai di carrozze davanti al Teatro più discusso della città
non sembra voler cessare. I cocchieri, nel loro miglior completo da sera,
abbandonano la sella per qualche minuto, correndo ad aprire il portello per far strada ai più importanti signorotti di Parigi,
accompagnati dalle loro donne eleganti e regali, superbe nella loro bellezza. Oro,
argento, diamanti brillanti ovunque.
La musica è sorprendente, maestosa, degna per
festeggiare l’ultimo dell’anno tra balli e danze.
Guardi con falso interesse l’intero salone gremito di persone in maschera, tante
piccole formiche che ridono, bevono e danzano senza pensieri di sorta, che
potrebbero essere schiacciate sotto i tuoi piedi. Sono lì, felici e gioiosi, ignari
della tua presenza, ignari di quello che potresti
fare.
Sei come un’ombra che scivola silenziosa contro le
pareti, sei il vento che soffia gelido da uno spiffero, sei come un sussurro
che si perde nell’aria. Sei tutto, tranne che un uomo per quella gente ipocrita
che non ti capisce, che non ti accetta, che ti rifiuta e ti allontana.
Sorridi amaramente nel buio, i tuoi occhi brillano
sinistri di una luce poco promettente. Feccia, sono solo feccia
davanti al tuo cospetto. Tu, che hai scritto sinfonie e opere come il più
famoso dei compositori; tu che sai tutto di musica, letteratura, architettura,
illusionismo e pittura. E loro, loro sono bravi unicamente a fingere ed ostentare, quando in realtà dietro i loro volti truccati
e mascherati non c'è alcun tipo di vita che valga la pena ricordare o raccontare.
E intanto la musica continua ad
infrangersi per tutto il Teatro, il tuo Teatro, fragorosa e spensierata,
in un vortice di abiti che svolazzano seguendo il suo ritmo.
Un nuovo anno è alle porte, un nuovo
anno da festeggiare, uno da salutare.
E tu, anima inquieta, tu cosa hai da festeggiare?
Niente.
Angolo
autrice:
Questa cosetta l'ho scritta mesi e mesi fa, ma l'ho ripresa soltanto ora mentre facevo pulizia
nelle cartelle di fanfiction del mio povero e sommerso pc.
È uno spaccato che mi era venuto in mente in una notte fredda e tempestosa (?!) e avevo intenzione di inserirla da qualche parte in
qualche altra fanfiction, ma... mi piace così com'è. L'ho solo limata un po'
prima di pubblicarla, tagliando e aggiungendo qualche piccolo dettaglio, ma
niente di che. Spero che piaccia anche a voi come piace a me, perché adoro
raccontare del Fantasma come un âme
inquiète, un'anima inquieta che non troverà mai pace, anche se mi procura
tanto, tantissimo dolore.
A presto e buon fine settimana!