Lucy Weasley non aveva mai saputo nulla sul coraggio e sulla voglia di mettersi in gioco.
Fin da bambina si era spesso domandata perchè i suoi genitori non le avessero dato il nome di un eroe della guerra contro Voldemort, come era stato invece per sua sorella Molly e per la maggior parte dei loro cugini.
Provava un senso di disgusto misto a banalità ogni volta che sentiva qualcuno pronunciare il suo nome; benchè quest'ultimo facesse sempre pensare a qualcosa che era destinato a
brillare, la ragazzina preferiva rimanere nell'ombra, possibilmente in un cantuccio della biblioteca di Hogwarts, lontana dal trambusto dei corridoi e dalle marachelle dei suoi parenti.
Lucy non si sentiva nemmeno una Weasley, con i suoi capelli castani, la totale assenza di lentiggini sul volto e soprattutto la sorprendente appartenenza a Corvonero.
Sentiva la vita scivolarle via di dosso e neanche provava a rincorrerla. Lei era la prima a rifugiarsi nel suo mondo quando qualcosa andava storto, e l'idea di lottare e di mostrare un po' di coraggio nel farlo non le era mai passata per la testa.
Tuttavia sapeva di dover dimostrare qualcosa a qualcuno presto o tardi, ma cosa? Non possedeva una cicatrice grazie alla quale poteva essere ricordata per sempre né aveva mai sconfitto Mangiamorte e maghi malvagi.
Tutto ciò che le rimaneva era un mucchio di buoni voti e la stima dei suoi professori.
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A fine giornata ti ritroveresti nervosa e con una voglia matta di prendere a pugni il primo che ti chiede di raccontare ancora di tua nonna e Bellatrix Lestrange, le aveva sempre ripetuto sua sorella con una smorfia; col passare degli anni Lucy capì che cosa avesse voluto dire Molly.
Capì perchè le era stato dato quel nome e ogni giorno ringraziava silenziosamente i suoi genitori per aver desiderato che vivesse senza avere intorno persone che si aspettavano tanto –
troppo – da lei.
Non avrebbe mai avuto una cicatrice che l'avrebbe resa celebre in tutto il globo, questo era vero, ma ogni persona avrebbe riconosciuto in lei l'audacia di una Weasley che si faceva strada per conquistarsi un posto nel mondo.