A RIVEDER LE COSTELLAZIONI
Mentre il vento forte le frustava la pelle e le
mani cercavano disperatamente di aggrapparsi al cornicione della villa in
fiamme, Lucy rifletté, con una certa ironia, che quella doveva essere una
missione particolarmente semplice e rilassante, almeno a sentire l’idiota che
aveva compilato il volantino!
"AL DIAVOLO!" urlò la giovane maga, spenzolando
nel vuoto, sentiva dolore alle mani ustionate e alle braccia, ma non voleva
darsi per vinta: i suoi compagni sarebbero andati fino all’inferno per prenderla
a calci, senza contare che non aveva la minima intenzione di perdere i suoi
Spiriti Stellari, i suoi amici.
Sarebbero tornati nel Regno degli Spiriti, da soli
e separati…
No, non poteva permetterlo!
Non poteva permettersi di morire in quel
modo!
Chiuse gli occhi mentre il simbolo di Fairy Tail
sul dorso della mano sembrava quasi bruciare, ricordandole con insistenza quello
che era.
Una Maga di Fairy Tail.
E si sa, i Maghi di quella Gilda sono i più
testardi dell’intero continente di Fiore, testardi e orgogliosi, ma con un cuore
grande, grandissimo, e sempre aperto.
E lei ne era fieramente parte.
Quelle riflessioni l’avevano in un certo senso
rinfrancata, restituendole quel vigore che credeva di avere perso; e si sentiva
fortissima e pronta a tutto: sapeva cosa fare.
Con un sorriso, proprio mentre le sue orecchie
registravano il vociare di numerose persone sotto di lei, l’incendio doveva
avere svegliato mezzo villaggio, semplicemente mollò la presa sul cornicione,
lasciandosi cadere nel vuoto.
Il vento le sussurrava qualcosa all’orecchio, e le
sembrava la voce disperata di Wendy che la chiamava; Lucy sorrise, stringendo
con forza il mazzo di chiavi dorate e argentate tra le mani: "Non me ne andrò
così facilmente…" sussurrò debolmente, attingendo a ogni stilla di energia
magica ancora in suo possesso.
§§§
"Ah, buongiorno Mira-chan!"
La voce squillante del postino che serviva la zona
di Magnolia dove sorgeva la Gilda riscosse Mira dai suoi pensieri cupi e
tristi.
La ragazza sorrise ma senza allegria mentre
poggiava la ramazza contro il cancello e si avvicinava al ragazzo coi capelli
rossi in bicicletta che l’aspettava oltre la cancellata: "Buongiorno a te,
Mikhail. Hai qualcosa per me?" chiese lei, stringendosi nello
scialle.
Il ragazzo annuì, frugando nella borsa a tracolla:
"Il giornale!" esclamò lui, tirando fuori un plico di carta, "Però…" balbettò,
abbassando subito dopo lo sguardo, "Mira, forse è meglio se ti siedi." disse lui
con un’espressione improvvisamente malinconica e intristita, smontando dal
mezzo.
La maga lo guardò senza capire, cos’era
successo?
"Stai male?" domandò lei, poggiandogli una mano
sulla fronte; lui arrossì e scostò la mano della ragazza più grande: "No, io…
Senti, andiamo dentro, devo dirti una cosa che non ti piacerà…" ammise lui con
gli occhi lucidi.
Lasciò la bicicletta nel cortile e spinse la
giovane con urgenza dentro la Gilda, richiudendosi la porta alle
spalle.
Data l’ora, non c’era ancora praticamente nessuno,
solo Macao e Wakaba che sedevano a un tavolo in disparte, discutendo forse su
una missione, e naturalmente Erza.
Quando i tre compagni videro Mira accompagnata dal
postino, li guardarono con curiosità, e ancora di più quando la maga di classe-S
gli fece cenno di avvicinarsi: "Cosa succede?" chiesero i due uomini, sedendosi
accanto alla ragazza, che scosse la testa, "Non ne ho idea, Mikhail voleva
parlarmi, a quanto pare è successo qualcosa che ci riguarda.".
Erza sospirò, in cuor suo, sperava che non fossero
grane da parte del Consiglio.
Il ragazzino sembrava a disagio, si tormentava le
mani e ancora non aveva poggiato il giornale.
"Allora, Mikahil, che c’è?" chiese Macao con una
certa ansia nella voce: "Se dobbiamo toglierci un dente, tanto vale farlo
subito." disse lui, allungando la testa verso di lui; il rosso alzò la testa,
fissando ciascuno di loro negli occhi, "C’è stato un incendio la notte scorsa, a
Tully." spiegò con voce leggermente incrinata, "E una villa è letteralmente
saltata per aria, hanno trovato macerie anche al limitare del bosco, dall’altra
parte del villaggio.".
I quattro maghi sobbalzarono, quel nome era loro
familiare…
"Non è dove è andata a lavorare Lucy-chan…?"
riuscì a dire alla fine Wakaba, lasciando cadere la sigaretta sul tavolo, gli
tremavano le mani; Mira ebbe un sussulto ed Erza sbiancò.
Mikhail annuì: "Purtroppo si, stamattina sul
giornale c’era questo." e dispiegò il quotidiano, mostrando in prima pagina il
viso graffiato e senza vita della giovanissima Heartfilia.
Quello, fu il giorno più triste per Fairy
Tail.
Natsu, Wendy e Gray vennero informati da una Erza
in lacrime come mai l’avevano vista, tutti erano sotto shock e dell’allegria che
era sempre regnata in Gilda, non era rimasto più nulla, perfino Scarlet stava in
disparte rispetto al suo team, non voleva farsi vedere in quelle condizioni e
non aveva la forza di pensare a nulla.
Riusciva solo a rivedere davanti a sé la visione
che aveva avuto dopo negli attimi di incoscienza nell’Etherion: solo che, al
posto del suo nome, c’era quello della loro compagna, di Lucy, tutta la Gilda
riunita lì di fronte, i ragazzi che entrambe avevano cominciato ad amare come
fratelli che piangevano la morte della maga degli Spiriti Stellari.
E neppure il conforto di avere le sue Chiavi con
sé.
Gli Spiriti il cui proprietario era morto dovevano
tornare nel loro Regno, non potevano restare a Earthland, pure se avevano
instaurato dei rapporti con umani che non erano il loro custode: era la
regola.
Si sentì morire.
La Gilda senza Lucy aveva perso
moltissimo.
Aveva perso un’amica, una sorella, una compagna, e
il Master aveva perso una figlia.
Niente più Plue che gioca con Happy, niente più
battute e scherzi da parte di Natsu, niente missioni assieme, era tutto
finito.
E lei non ne poteva più di perdere amici e
compagni.
Con la testa nascosta tra le braccia, scoppiò in
un pianto a dirotto.
§§§
"Per un po’, quelle fatine se ne staranno per i
fatti loro a piagnucolare e a mordersi la coda!"
Con tono stridulo e irritantemente sbruffone,
l’uomo con il ciuffo biondo tracannò un sorso di liquore dalla tazza, sbattendo
poi il contenitore sul tavolo di legno grezzo dell’osteria.
Era tardi e nel locale non c’era praticamente più
nessuno, a parte loro e l’oste, che li guardava con preoccupazione.
Il compagno coi capelli viola acceso tirò una
decisa boccata di fumo dalla sigaretta, mentre giocherellava con un candelotto
di dinamite: "Vero, ci siamo vendicati per aver distrutto l’orologio* dove
nascondevamo la refurtiva e averci mandato in fumo anni di onesto lavoro."
flautò il giovane, con gli occhi brillanti di follia omicida, "Peccato che si
sia presentata quella ragazzina e non Salamander in persona, forse abbiamo
creato una missione un po’ troppo semplice per lui.".
Un altro dei suoi gli batté fraternamente una mano
sulla spalla: "Ci siamo comunque vendicati delle fatine, questo è l’importante.
La prossima volta, ci penseranno due volte prima di mettere il naso negli affari
degli altri!" dichiarò questi, alzando il boccale al cielo, "A noi, che abbiamo
ridimensionato la Gilda di Fairy Tail!".
Un’esplosione improvvisa scosse il locale dalle
fondamenta, facendo rovesciare addosso ai membri della banda, cinque in tutto,
tutto il contenuto dei loro bicchieri.
Zuppi e incarogniti, tallonati dall’oste, i
banditi uscirono dall’osteria, ritrovandosi davanti un essere dalle sembianze di
toro, i cui occhi sembravano fiamme: "Muuuolto arrabbiato!" gridò la bestia,
caricandoli, "Vuuoi muuolto cattivi! Fatto del male a Lucy-chan!" urlò, mentre
li buttava a terra e cercava di affettarli con la sua ascia.
Seduta sulla staccionata, un’ombra
rideva.
"Tu dovresti essere morta!" strillò spaventato il
capo di quell’assurda combriccola, indicando la giovane illuminata dalla luce
della luna: "Sei caduta dal quarto piano, non puoi essere sopravvissuta! Sei un
fantasma!" schiamazzò lui, preso dal panico.
Ma Lucy scosse la testa, esibendo con orgoglio le
sue Chiavi: "Non avete controllato bene. Taurus, occupati di loro." sogghignò la
ragazza, aizzando lo Spirito Stellare.
In un attimo, era tutto finito.
"Hai fatto un ottimo lavoro,
Lucy-chan.".
La voce gentile di Loki le strappò un sorriso,
mentre si dondolava sulla struttura in legno colorato: "Sono una Maga di Fairy
Tail e sono sfuggita a cose ben peggiori; non sarà certo una cosa del genere a
fermarmi perché ho intenzione di vivere ancora a lungo." ridacchiò lei, ma anche
se dissimulava, era visibilmente esausta.
Leo l’aveva osservata bene in quelle ore che
avevano trascorso nascosti, era stato lui a recuperarla al volo mentre Gemini
prendeva il posto della sua Padrona.
Erano rimasti nascosti qualche ora, aspettando che
calasse nuovamente la notte e che Gemini concludesse il suo compito, poi si
erano mossi, e quello che era successo era successo.
Ma le energie di Lucy erano ormai al
minimo.
Loki sospirò, prendendole la mano: "Hai intenzione
di ripartire subito per Magnolia?" chiese lo Spirito con tono severo; lei annuì,
balzando a terra e cercando di sorridere, ma era troppo stanca anche solo per
fare quel piccolo movimento e tutto ciò che riuscì a fare fu una specie di
smorfia, "Certo, la Gilda sarà nel panico e devo tornare a rimettere a posto
tutto. Se mi sbrigo, entro domani potrei essere a casa." dichiarò la
biondina.
Loki la prese in braccio: "Permettimi almeno di
accompagnarti alla stazione" propose lui, "Potrai riposare almeno un
poco.".
Lucy annuì: "Grazie, tanto più che trasportare
fino a laggiù una borsa piena di soldi è stato faticoso!" ridacchiò, agitando
poi una mano verso i banditi privi di sensi, "Grazie per il regalo, mi sono
presa la paga che mi spetta. In fondo, la missione l’ho compiuta." E non
contenta, ci aggiunse anche un bacio volante.
"Torniamo a casa.".
§§§
Il treno dal nord si fermò alla stazione di
Magnolia che era ormai l’alba e non c’era nessuno in giro, perfino il
capostazione che l’accoglieva quando rientrava dalle missioni pisolava su una
panchina; e non aveva tutti i torti, pensò Lucy, camminando velocemente lungo il
binario, tenendo Plue tra le braccia.
"Dopotutto, anche io a quest’ora sarei ancora a
dormire." rise sommessamente, ispirando a pieni polmoni la frizzante aria del
mattino.
Sentiva un gorgoglio all’altezza dello stomaco ma
si impose di non pensarci: era alquanto improbabile trovare un qualche locale
aperto per mangiare un boccone, all’alba.
Tanto valeva aspettare di tornare alla
Gilda.
"Puuun, pun!" il piccolo cagnolino che le
sonnecchiava tra le braccia agitò i pugnetti e si rigirò, poggiando la pesante
testa tonda sul suo cuore, era incredibilmente caldo: "Appena torniamo, mangiamo
qualcosa di buono, d’accordo?" gli sussurrò all’orecchio, accarezzandogli il
lungo naso a punta; lo Spirito mugolò qualcosa di estremamente incomprensibile
ma sembrava che le parole della ragazza lo avessero raggiunto
ugualmente.
Lei sorrise, incamminandosi velocemente lungo la
strada principale, "niente deviazioni" si era imposta, doveva tornare a Fairy
Tail il più velocemente possibile e rassicurare tutti: sulla via del ritorno si
era procurata un giornale e aveva visto il pasticcio che era riuscita a
combinare.
Doveva essere stato tremendo per i suoi compagni,
non riusciva a non pensarci.
Tanto più, che non aveva neppure avuto la
possibilità di mettersi in contatto con loro e…
Scosse la testa, non poteva rifletterci in quel
momento, o si sarebbe attardata a fissare la strada con aria ebete: ci sarebbe
stato tempo per ragionare sull’accaduto a mente fredda, una volta seduta al
bancone a parlare con Mira mentre metteva qualcosa di caldo nello stomaco,
facendosi nel frattempo prendere in giro da Happy.
Con le braccia che ancora le facevano male per le
ustioni e le gambe tremanti, la giovane riprese il suo cammino, sentendo il
cuore sempre più pesante a ogni passo che la avvicinava all’edificio della
Gilda.
Senza quasi accorgersene, cominciò a correre; e
corse e corse, sino a quando le gambe non la ressero più e il fiato grosso le
faceva dolere il petto e i fianchi: esausta, ruzzolò a terra, finendo a sbattere
con la testa contro il chioschetto che si trovava all’ingresso, chiuso con un
grosso cartello nero che indicava le motivazioni.
Non aveva bisogno di leggerlo.
Rialzatasi, con Plue che la fissava preoccupato,
Lucy respirò a fondo: doveva calmarsi, o sarebbe impazzita, "Va tutto bene," si
disse, " ora sistemo questa faccenda." E così pensando, si poggiò al muretto per
evitare di cadere di nuovo a terra.
Alzato lo sguardo verso le finestre della Gilda,
le vide illuminate, e ciò la rinfrancò: c’era qualcuno! Forse perfino il
Master!
Riprese forza da quella visione, e si avvicinò al
pesante portone di ingresso, chiuso, e lo spinse con tutta la sua forza, ma era
tutto inutile: era sprangato! Con uno sbuffo seccato, la ragazza si massaggiò le
tempie, cercando di ragionare: che fare?
L’unica era bussare.
Ma nessuno le rispose.
Batté ancora alla porta, con più forza, chiamando
a gran voce i nomi dei compagni, ma ancora nulla.
"AL DIAVOLO! HO VIAGGIATO TUTTA LA NOTTE PER
RITORNARE A CASA IN FRETTA E QUESTA è L’ACCOGLIENZA!?" strillò con le lacrime
agli occhi, mentre tutta la tensione della giornata e della nottata pessima
trascorsa si abbatteva su di lei come una doccia fredda, lasciandola a terra
prostrata.
Socchiuse gli occhi mentre il verso lontano di
Plue cercava di svegliarla, ma era troppo stanca anche solo per stare in
piedi.
Si sentiva del tutto priva di energie.
E aveva freddo.
Forse aveva esagerato.
All’improvviso, un rumore di voci e passi in corsa
la raggiunse, facendole sollevare stancamente una palpebra.
Col cuore in gola, vide il portone aprirsi, lo
sentì cigolare, mentre alcune figure familiari uscivano dall’edificio,
affollandosi di fronte all’accesso, che figura… Era ridotta da far pietà, così
rannicchiata sul vialetto, con Plue che, senza dubbio, continuava a lamentarsi e
a chiamare aiuto.
"Ma che succede…?" borbottò Mira stizzita, la
prima a uscire in cortile dopo tutto quel chiasso; ma subito, si bloccò con le
mani di fronte alla bocca, sussultando: "LUCY!" gridò, correndole subito accanto
e sollevandole la testa.
La bionda alzò un braccio in segno di saluto: "Mi
spiace… Se Natsu si è installato a casa mia, fatelo sloggiare… Non sono ancora
morta…" e ridacchiò sommessamente, tossendo all’impazzata.
La maga di classe-S aveva le lacrime agli occhi
mentre la abbracciava: "Non dire stupidaggini…" singhiozzò la giovane, mentre
attorno a loro si radunavano tutti i membri della Gilda, "Elfman-niichan,
portala dentro al caldo!" esclamò Mira, facendo cenno al fratello di
avvicinarsi.
Lucy si sentì prendere in braccio, ma era
preoccupata per il suo Spirito: "Non preoccuparti, Plue è con Mira-nee," la
rassicurò Elfman con voce arrochita, "Lucy, eravamo così spaventati!" singhiozzò
il massiccio mago mentre la portava al riparo; Heartfilia annuì mentre l’amico
la distendeva su una panca, "Scusatemi… E scusate anche per questa figuraccia… È
solo che…".
Ma subito Cana la zittì: "Taci, l’importante è che
tu stia bene." la rimproverò la compagna, dandole un colpo affettuoso sulla
spalla, "Dove sono finiti Natsu e gli altri?? Quando servono non ci sono mai!"
esclamò lei piccata.
"Vado a cercarli!" si offrì subito Wakaba e,
seguito da Macao, sparì fuori dalla Gilda.
Intanto, Lucy si era ripresa, quel tanto che
bastava per riuscire a stare seduta senza aiuto: era così felice di essere
tornata a casa.
"Ragazzi, è proprio bello rivedervi!" esclamò con
gioia la ragazza.
§§§
Quando Magnolia cominciava a svegliarsi, la prima
visione che ebbero i negozianti nei pressi della Gilda fu quella di due dei
maghi anziani che correvano come se avessero il Diavolo alle calcagna attraverso
la via principale, spronandosi a vicenda per aumentare ancora il
passo.
Era strano vedere due membri di Fairy Tail così su
di giri in quei giorni, soprattutto in quel giorno.
Non doveva esserci la cerimonia funebre in onore
della loro compagna?
Ma, malgrado ogni richiamo da parte della
popolazione, i due non rispondevano e anzi, aumentavano ancora di più il ritmo
della corsa.
Finalmente, giunsero a destinazione.
Era o non era la casa di Lucy quella davanti alla
quale si erano fermati?
E perché c’era una finestra aperta.
I due uomini si guardarono con un sorriso e, tra
gli ansimi, scavalcarono agilmente il davanzale.
Nel piccolo salotto immerso nella penombra,
distinsero chiaramente le sagome addormentate dei loro amici, disordinatamente
sdraiati un po’ ovunque: non potevano essere in altro luogo che lì, nella
casetta che Lucy aveva affittato e dove spesso e volentieri tutti loro si
intrufolavano, malgrado le lamentazioni della Maga degli Spiriti Stellari; in
fondo, a lei non spiaceva che fossero sempre lì, nonostante non passasse giorno
senza che si lamentasse del loro poco rispetto della sua privacy.
Con urgenza, Wakaba e Macao si chinarono a
scuoterli e a svegliarli.
WENDY-CHAN!! ALZATEVI!" gridarono
allegri, con gli occhi luminosi: "SU, SBRIGATEVI! LUCY-CHAN È TORNATA!"
strillarono, scuotendoli con viva forza, "MUOVETEVI! VUOLE VEDERVI!".
Mugolando disturbato, Natsu alzò una palpebra,
ringhiando quasi all’indirizzo di Macao, chino su di lui: "Cosa succede?"
sbadigliò con tono visibilmente irritato, "Non abbiamo intenzione di venire alla
cerimonia, credevo di essere stato sufficientemente chiaro.." borbottò cupo,
tenendo lo sguardo e il viso nascosto nel cuscino.
"Stupido draghetto, non ci sarà più nessuna
cerimonia! Lucy è viva e sta bene! È alla Gilda con Mira e gli altri!" gridò
Wakaba su di giri.
A quelle parole, tutti sobbalzarono, svegliandosi
di soprassalto.
"C-Cosa?" biascicò Dragneel con sguardo
allucinato, sbattendo più volte le palpebre: "E’ IMPOSSIBILE" gridò subito,
serrando il pugno al petto, "Abbiamo visto tutti il giornale! C’era il suo
cadavere!" esclamò il ragazzo con le lacrime agli occhi.
In quel momento, un paio di mani calde e ferme gli
si poggiarono sulle spalle, facendogli alzare la testa: "Ti fidi di me,
Natsu-kun?" chiese Macao con voce velata di affetto, "L’abbiamo vista, e abbiamo
aiutato Elfman a portarla dentro la Gilda." gli disse con decisione.
"Che stiamo aspettando?!" sbottò Erza, prendendo
la giacca che aveva lanciato in un angolo della stanza la sera prima, quando
erano arrivati lì: "Andiamo da lei. Subito.".
il suo tono non ammetteva la minima protesta,
protesta che, comunque, non ci sarebbe stata lo stesso.
Perché Gray, Happy, Natsu e Wendy, seguiti a
brevissima distanza da Charle, erano già scappati fuori dalla
finestra.
"Come avete fatto a entrare?" chiese curioso
Wakaba, mentre andava dietro ai ragazzi.
Erza sorrise: "Non so se lo fa apposta, ma Lucy si
scorda sempre la finestrella del bagno sul retro socchiusa. Secondo Happy, lo fa
apposta, perché in fondo in fondo le fa piacere averci in giro per casa."
replicò Titania, cercando di dissimulare la gioia immensa che le parole dei due
maghi più anziani le avevano instillato nell’animo, "Ieri, non riuscivamo a
stare fermi…" confessò la ragazza, tenendo lo sguardo basso, "Abbiamo vagato per
Magnolia e dintorni fino a tardi, senza dire una parola. E non avevamo la minima
intenzione di tornare in Gilda se non a cerimonia finita. A quel punto, Natsu ha
proposto di passare la notte qui…" sussurrò con un filo di voce, rivolgendo
un’ultima occhiata alla casa dell’amica.
"Non pensarci più, Erza-chan. Adesso tutto tornerà
alla normalità, vedrai." la rassicurò Macao, seguendo Charle che sfrecciava
nell’aria mattutina dietro i Dragon Slayer e Gray: "Andiamo, ci stanno
aspettando.".
§§§§
Quando raggiunsero Fairy Tail, Natsu e gli altri
restarono fermi in mezzo al cortile, come se temessero qualcosa,
"Forza, muovetevi!" li spronarono i due uomini,
spingendo i ragazzini verso il pesante portone: "Non vorrete fare aspettare una
graziosa signorina!" s’indispettì Wakaba, accendendosi una sigaretta.
"Inutile, non sanno neppure cosa sia la
galanteria. E certo non mi aspetto che la imparino ora, dopo tutte le volte che
Happy si è divertito a frugarmi nei cassetti, coinvolgendo anche
Plue.".
Una voce divertita e familiare rispose alle parole
del mago adulto mentre Lucy, accompagnata da Mirajane e Lisanna, era comparsa
sulla soglia della Gilda.
Indosso, aveva ancora gli abiti lisi e strappati
con cui era tornata, ma il suo viso era totalmente diverso da quello sofferente
che aveva accolto i suoi compagni che l’avevano trovata riversa sul
vialetto.
Era luminoso e pieno, sembrava un’altra
persona.
I graffi e le ferite erano state bendate e curate,
e non restava altro segno che le pesanti fasciature che le cingevano i fianchi,
s’intravedevano da sotto i brandelli degli abiti, le braccia e le
gambe.
Ma era viva.
Lucy era viva.
Era questo il solo pensiero che interessava
l’intero team.
Che si gettò sull’amica, abbracciandola con forza,
senza volerla lasciare andare: Natsu e Erza le avevano cinto il busto con le
braccia, Happy le aveva afferrato le trecce e si era appollaiato sulla sua testa
e la piccola Wendy si era aggrappata con Gray alle sue spalle.
Incapace di reggere tutto quel peso così
all’improvviso, la Maga degli Spiriti Stellari cadde in ginocchio sulla ghiaia,
ma non le importava del dolore che provava alle ginocchia.
Era confortante il loro calore.
Sapeva di casa.
"Sei davvero una stupida, Lucy…" le singhiozzò
Titania all’orecchio: "Avresti potuto chiederci aiuto in ogni momento…" borbottò
la giovane, senza mollare la presa sul corpo della compagna; Heartfilia annuì
mestamente, "Hai ragione, ma quando ho scoperto quello che veramente era quella
missione, ho avuto un solo pensiero. Vendicare l’onore di Fairy Tail. Ma non
pensavo che si scatenasse questo putiferio…" confessò la bionda.
"Basta parlare!" sbottò Natsu in quel momento:
"Siamo di nuovo tutti assieme, è il momento di festeggiare!".
Quel giorno, se possibile, fu il più chiassoso che
la Gilda ebbe nella sua storia: una figlia era tornata alla casa del padre, tra
i suoi fratelli che l’aspettavano a braccia aperte, dopo aver restaurato l’onore
della casa paterna, della sua casa, dimostrando una determinazione bruciante e
un coraggio indomito, che mai era stata in grado di liberare prima di quello
scontro che l’aveva vista protagonista.
E com’è ovvio, non ci fu alcuna cerimonia funebre,
e anzi.
Fairy Tail risuonò di grida, schiamazzi, canti e
risate per tutto il giorno, sufficienti a far capire a tutta la città che la
Gilda era tornata quella di sempre.
Che la vita era tornata a scorrere nel suo
impetuoso corso.
Che il Sole era tornato a splendere oltre le nubi
di pioggia.
Che si potevano rivedere le stelle e le
Costellazioni nel cielo notturno.
§OWARI§
*Credo che sia successo prima dell'arrivo di Lucy
alla Gilda... Natsu aveva distrutto un campanile con relativo orologio durante
una missione a Tully, un villaggio vicino Magnolia, e io ho usato questo
episodio come pretesto per la fic. ^^