Ancora una
volta
Buio.
Tenebre.
Vampiri.
Ancora una volta quella routine si ripeteva.
Ancora una volta mi ritrovavo ad osservare lui.
Sempre e solo lui.
Il suo profilo idilliaco che riluceva
nelloscuritą della notte.
Il suo naso diritto e perfetto, le sue labbra fini e severe, la sua
mascella rigida dalle linee eleganti, i suoi capelli
apparentemente scompigliati che incorniciavano quel superbo volto
ricadendo poi sottili e capricciosi sul suo collo diafano.
Tuttavia la cosa che pił attraeva la mia attenzione altri
non era che il suo sguardo, altero, misterioso, assorto in un complesso
tomo letterario.
Le ciglia lunghe e raffinate accentuavano quelle perle di cioccolato e
regali impreziosivano le sue iridi.
Tutto di lui emanava unaura di timore, rispetto, venerazione.
Aura che veniva percepita da chiunque gli passasse accanto.
Eppure essa non era la caratteristica che pił riluceva ai
miei occhi, infatti non potevo che elogiare i suoi modi gentili e
principescamente garbati che ogni volta stregavano le mie fantasie di
ragazza ingenua.
Caratteristiche che non facevano altro che allontanarmi da lui, dal suo
mondo, dal suo modo di vedere le cose.
Ancora ammiravo la sua aria attenta che d'improvviso mi ritrovai a
fissare impudentemente i suoi severi occhi color ruggine.
Per un attimo trattenni il fiato.
Tristezza.
Malinconia.
Riserbo.
Chissą quante emozioni la sua anima enigmatica tratteneva al
suo interno.
Chissą cosa provava ad essere osservano dai miei occhi
ingenui e innamorati.
Chissą se sentiva anche lui una distanza incolmabile tra le
nostre due realtą.
Chissą se vedeva nei miei occhi la tristezza di non poterlo
mai raggiungere.
Ero paralizzata, immobile, impacciata.
Ma lui come ogni sera da anni a questa parte, schiude le labbra in un
dolce e rassicurante sorriso.
Le guancie mi si tinsero di rosso, il cuore iniziņ a
martellarmi nel petto e imbarazzata scappai lontano da quello che
oramai era diventato il padrone del mio cuore infatuato.
Ancora una volta non ero riuscita ad allontanare le mio sciocche paure.
Ancora una volta ero scappata da colui che morboso desiderava che
restassi.
Ancora una volta non avevo capito nulla.
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