Fairy Oak 01
NOTA: In questa fan
fiction quando Pervinca entra nell'esercito del Terribile 21 ha 14
anni; so che nei libri non è così, ma mi serviva
fare questo piccolo cambiento. Inoltre, si svolge tre mesi dopo
l'ultima battaglia (non sono andata a controllare le stagioni, siate
clementi!), e non tiene conto dei libri dei quattro misteri (basandosi
quindi solo sulla trilogia). Il punto di vista è quello di
Pervinca;
CAPITOLO 01: Attese e speranze
Mi rigirai nel letto, cercando di prendere sonno. Fuori la luna
splendeva, rossa, imponendosi prepotentemente su tutti gli altri astri.
Chiusi gli occhi, e mi resi conto che nella casa regnava un silenzio
quasi innaturale: addirittura gli animali tacevano, solo il vento osava
rompere di tanto in tanto quest'atmosfera cupa. Non che questo mi
dispiacesse: adoro il silenzio, ma quella quiete così
assoluta mi costringeva a pensare, quando desideravo invece togliermi
dalla mente i ricordi del passato...
Senza fare rumore mi
sollevai dal letto, attenta a non svegliare Felì e mia
sorella, e, mi fermai di fronte alla camera di mia zia. Alzai una mano,
e bussai delicatamente.
« Entra pure, Vì. » mi invitò
sussurrando.
«
Come hai fatto a
capire che ero io?! » esclamai, entrando in punta dei piedi.
Lei
mi sorrise, con quell'espressione dolce ma saggia.
«
Chi ha bussato non ha fatto alcun rumore entrando qua, quindi deve aver
volato. Vaniglia non è ancora in grado di farlo in piena
notte, mentre per te, una Magica del Buio, non è di alcuna
difficoltà. » spiegò.
L'ascoltai, e mi resi conto che non era un ragionamento poi
così
difficile. Ma non ero lì per giocare al detective: avevo
delle
domande serie a cui trovare una risposta al più presto. Mi
accomodai sul letto, seduta accanto a lei.
« Anche te problemi
in di insonnia? » chiesi, prima di iniziare,
più per gentilezza che per altro, ad essere sinceri. «
Zia, so che ti sembrerà una domanda parecchio strana, e in
effetti lo è, però... per te che tipo di
sentimento
è, l'amore? Intendo, si manifesta in così tante
forme!
» continuai, guardandola negli occhi. Lei per un po' non
disse
niente, mi venne addirittura il dubbio che dormisse, poi, lentamente,
rispose:
«
Dare una definizione d'amore è impossibile, proprio
perché, come hai detto tu, si manifesta in modi diversi...
» Wow, bella risposta. Sbuffai, e decisi di
riprovare con
una domanda ancora più bizzarra.
«
L'amore è sempre un sentimento bello? Voglio dire, positivo?
Una
volta credevo di sì, ma adesso non ne sono più
così certa... fin dove è lecito arrivare per
amore? Il
Terribile 21 non è forse la più plateale
dimostrazione di
amore verso il male? » indagai, incurante degli interrogativi
che
avrei suscitato in Tomelilla, che ripiombò ancora una volta
nel
silenzio.
«
Hai ragione, bambina mia. Le tue sono questioni difficili da trattare,
poiché non esiste una risposta "giusta": essa cambia, in
ragione
di molti fattori e in base alle situazioni. Qualsiasi scelta compiamo
nella vita va a discapito di qualcuno per il bene di qualcun altro,
è pressoché impossibile ottenere il consenso e la
felicità di tutti, tienilo bene in mente. E adesso su, va a
dormire. » Mi alzai, delusa, con la sensazione di essere allo
stesso punto di partenza. Non ero però meravigliata di
questo:
me l'aspettavo, e da un lato ne ero felice, perché
significava
essere l'unica a controllare la mia vita, ma ero anche
spaventata
del momento in cui avrei dovuto prendere la decisione cruciale, dopo la
quale non sarei più potuta tornare indietro.
La mattina dopo ero ovviamente esausta, ma non volevo mettere in ansia
nessuno, così decisi di far finta di nulla. La scuola non mi
preoccupava: solo più una settimana, e non sarebbe
più
stata un problema, qualsiasi direzione gli eventi avessero preso.
Durante la colazione e il tragitto verso scuola, ammirai in silenzio il
paesaggio che ci circondava: le foglie di mille colori
sparse per terra e sugli alberi, il sole che cominciava a sorgere, il
vento che scatenava tutta la sua potenza. Alla fine però il
mio comportamento allarmò Felì;
« Qualcosa non va,
piccola? Paura di qualche interrogazione? » mi chiese, svolazzandomi
attorno.
«
Pensavo... ai mesi trascorsi tra le file del Nemico. »
Ai giorni più belli e più terribili della mia
vita fino
ad allora, il periodo in cui avevo lasciato per sempre l'età
dell'infanzia, per entrare con passo sicuro in quell'adulta. Vaniglia
sgranò gli occhi, poi mi strinse forte la mano.
«
Non avere paura: ormai è tornata la pace, e nessuno ci
dividerà, mai più. » Sapevo che era seria, e il suo
affetto sincero, ma quelle parole mi ricordavano tanto i tre
porcellini. Nessuno ci
dividerà, mai più.
Aveva ragione: non avrei permesso a qualcuno di fare una cosa del
genere, però quello che mia sorella non capiva è
che forse ero io
a voler prendere, da sola, la mia strada. Una strada sulla quale lei
non poteva, non doveva seguirmi. Una strada sulla quale a stringermi la
mano ci fosse lui. L'abbracciai.
«
Sei unica, Babù. E ti voglio tanto bene: mi raccomando, non
cambiare mai. » Perplessa,
ricambiò l'abbraccio. Di solito evitavo queste
manifestazioni di affetto in pubblico, però il pensiero che
tra poco anche volendo non l'avrei più potuta abbracciare mi
fece venir voglia di gustarmi quei momenti finché potevo.
A scuola, rivolsi tutti i miei pensieri a lui. Nonostante fossero
passati già tre mesi, lo ricordavo perfettamente: gli occhi
scuri, impenetrabili, le labbra, rapide all'ira quanto all'amore, i
lunghi capelli neri, la pelle liscia e profumata. Tratteni a stento un
sospiro: chissà se si ricordava della nostra promessa, e,
soprattutto, quanto valevo io per lui. Solo una pedina da muovere sulla
scacchiera? Pressoché certo. La regina? Speravo tanto di
sì.
Spero questo
primo capitolo vi sia piaciuto! Mi farebbe molto piacere leggere i
vostri commenti, positivi e negativi. Posterò almeno un
capitolo a settimana, promesso, non come nella FF su Kodocha dove sono
ferma da un sacco di tempo XD Anche perchè di questa ho
già in mente la trama completa.
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