Sulla cima del Monte Fato

di Cohava
(/viewuser.php?uid=111954)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Devo farlo ora.

E' il momento di sfilarmi l' Anello dal dito e gettarlo in questa voragine, l'ultimo atto della mia vita.

Poi non mi resterà altro che tornare da Sam e morire con lui sulla cima del Monte Fato. E' questo il mio destino? Oh certo, verremo ricordati per il nostro gesto eroico, il mio nome sarà noto a tutti i bambini di Gondor per ere intere.

Sarà una ricompensa equa? Ho perso la mia casa, lasciato la mia famiglia e abbandonato tutti gli amici... Proprio in questo momento Samvise potrebbe star morendo per mano di Smeagol.

Chi mai può chiedermi questo? Pensavo che avrei combattuto e sarei morto per il mio paese, la Contea; ma non sapevo che la terra di Mordor, l' aria di Mordor, l' oscurità di Mordor mi avrebbero invelenito la mente a tal punto da farmi scordare di tutto ciò che si trova oltre i suoi confini: non so più pensare ai campi e al cielo della Contea, nè alle case di Gran Burrone, nè agli alberi di Lothlòrien.

Ai miei occhi tutto il mondo è tale a Mordor.

Ebbene, perchè io, ora, dovrei sacrificare tutto ciò che mi resta? L' Anello mi renderà potente. L' Anello mi manterrà vivo.

Corrodeva il mio cuore da molto tempo ma io non volevo cedervi...

Adesso non ne ho più motivo.

Non ho più voglia, nè forza, nè nulla.

Tutto ciò che sono è ormai legato all' Anello.

E non lo voglio perdere.

Nessuno può chiedermi questo...

Nessuno.

Infine, infilo l' Anello.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=703552