Fandom: Doctor Who/Sherlock (BBC).
Pairing: Doctor!Sherlock/companion!John.
Rating: Pg.
Genere: Comico,
Romanico.
Warning: Crossover, Flash-fic, Pre Slash.
Words: 299 (fiumidiparole).
Summary: Sherlock
apre un orologio da taschino e, all’improvviso, è convinto di essere uno strano
tizio di nome il Dottore.
Note: Scritta per
il prompt: DW/SHERLOCK,
Dottore!Sherlock e companion!John di naripolpetta per la Notte Bianca di maridichallenge.
DISCLAIMER: Non mi appartengono e non ci guadagno nulla ù_ù
The Freak in the Blue Box
«Non sono rossi» constatò seccato Sherlock – no, il Dottore, aveva detto di chiamarsi così
ora, no? – tirandosi un ricciolo ed osservando meglio il proprio riflesso allo
specchio.
John non stava badando davvero a lui, stava ancora tentando
di capacitarsi del fatto che quella bizzarra cabina blu all’interno era più
grande – molto più grande – che
all’esterno.
«Allora, dove vuoi andare?» gli domandò l’amico,
schiacciando una manciata di pulsanti colorati – a caso, apparentemente – sulla
piattaforma tonda al centro della sala.
«Come, scusa?» replicò lui, riportando di nuovo l’attenzione
sulla sua figura slanciata.
Sherlock sembrava lo stesso ed al contempo era completamente
diverso. Era più vivace e… pazzo.
Be’, più pazzo del solito.
Era cominciato tutto quando aveva aperto una strano orologio
da taschino – e, sul serio, chi conservava ancora quei cimeli? – e una luce
bianchissima aveva invaso il loro salotto, simile ad una granata accecante. Poi
Sherlock aveva cominciato a blaterare, convinto di non essere di questo pianeta
e di chiamarsi il Dottore; nessun
nome, solo Dottore. Ed infine l’aveva
trascinato lì.
«Ti ho chiesto: dove
vuoi andare?» lo riscosse proprio questi, puntando su di lui quei
penetranti ed insondabili occhi di ghiaccio.
«Non lo so, dove dovremmo andare?» domandò John ancora
stordito.
«Nel futuro, o nel passato se preferisci, su un altro
pianeta, o in un’altra galassia. Ovunque!» esclamò il Dottore, parlando ad una
velocità davvero inumana – proprio come Sherlock, in effetti.
«Vuoi dire che questo aggeggio si muove?» ribatté lui,
guardandosi attorno con rinnovata circospezione.
«Ehi, non chiamarla così!» esclamò oltraggiato, accarezzando
la colonna luminosa sopra la piattaforma comandi. «Lei è sensibile. E ovviamente
si muove» concluse indispettito.
«E perché io dovrei venire con te?» domandò John.
«Come perché? Sono perduto senza il mio blogger, no?»
rispose il Dottore, come se fosse scontato. E lo era, diamine lo era davvero.
FINE.