The wedding date

di Vivien L
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Capitolo primo
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Isabella Swan

Appartamento C

24 D 36 th Street

New York

Ny 10014

Sabato 24 Aprile 2004

 

Jacob Black e Miley Hobkins sono lieti di annunciare il loro matrimonio, che sarà celebrato il 12 Giugno 2004 presso la cappella di St.Minstress, Forks,Stato di Washington.

 

 

Ok. Niente panico. Non è mica la fine del mondo, giusto? Giusto. Probabilmente il fatto che il mio ex fidanzato si sposi dopo soli tre mesi dall'avermi scaricata è un segno del destino. Sicuramente significa che io e lui non siamo fatti per stare insieme, e il bigliettino che stringo fra le mani conferma ampiamente la mia ipotesi. Ciononostante, il pensiero che al posto di quella Miley-non-so-chi, in questo momento, ci sarei dovuta essere io, immersa nei preparativi del giorno più bello della mia vita, mi fa digrignare i denti. Ma io sono una persona positiva. Una volta ho letto un articolo su Vogue in cui si spiegava che il trucco sta sempre nel vedere il bello anche laddove non proprio non ce n'è.Ed io non mi farò certo avvilire dal fatto che l'uomo che amo ha deciso di passare il resto della sua vita con un' altra, giusto? Giusto.

Probabilmente questa Miley è una sfigata con il viso allampanato e le sopracciglia rifatte. E di sicuro non ha il minimo gusto in fatto di moda, considerando l'orribile foglio rosa e bianco che giace sul tavolino del soggiorno.

Avrà di certo una voce da oca starnazzante e i suoi capelli saranno folti e cespugliosi, il viso tondo e l'espressione arcigna. D'altronde, non si può certo dire che Jacob sia una persona propriamente intelligente.A confermare la mia ipotesi è il fatto che mi abbia invitata alle sue nozze.Voglio dire: dove l'ha lasciato il cervello mentre scriveva il mio nome sull'invito? Era per caso andato a farsi un giro a Honolulu? E' ovvio che lui non sa in che guaio si è cacciato.

Oh, ma chi voglio prendere in giro? Io amo ancora Jacob Black. Lo amo da impazzire. E non sopporto di saperlo felice con un'altra donna.Era con me che doveva sposarsi, non con quella Miley Hobkins. Che tra l'altro non ho mai sentito nominare in vita mia. Come a fatto a conquistarlo? Lacrime di delusione si addensano nei miei occhi, ma io le trattengo, stirando le labbra in una smorfia impenetrabile. La verità è che sono sconcertata. Jacob è sempre stato un uomo così maledettamente cauto, calmo, imperturbabile. Ricordo che, ogni volta che tiravo in ballo l'argomento "matrimonio", le sue sopracciglia si corrugavano e la sua espressione diventava impenetrabile.

E' troppo presto, Bella, mi diceva, con quella sua voce irresistibilmente roca, spavalda, che mi faceva quasi impazzire dall'eccitazione.

Ed io abbassavo lo sguardo, imbarazzata, maledicendo la mia lingua lunga e confidando nelle sue parole. Sapevo che Jake era una persona troppo impegnata per potersi dedicare completamente ad una relazione, e che la sua carriera da direttore Marketing di una delle più importanti filiali di New York veniva prima di ogni cosa. Persino di me.

E comunque, non ho assolutamente intenzione di accettare il suo invito. Ma che razza di villano! Come osa invitarmi al suo matrimonio quando sa benissimo che io lo desidero ancora? Abbiamo un sacco di amici in comune, e tutti sanno che dal giorno in cui Jacob mi ha mollata il mio interesse verso gli uomini ha raggiunto i minimi livelli. La verità è che ho sempre sperato che lui tornasse da me, con l'espressione più contrita che riesce a sfoggiare, inginocchiandosi ai miei piedi e implorandomi di riaccoglierlo fra le mie braccia. E a quel punto io avrei alzato il mento, impettita, dicendogli che non avevo nessuna intenzione di tornare con un uomo che non mostrava il minimo riguardo nei miei confronti. E Jacob avrebbe iniziato a singhiozzare, disperato, inveendo contro la sua stupidità e rimpiangendo di aver perso una donna così bella, simpatica e solare come me. Solo allora la mia espressione si sarebbe rilassata, e i miei occhi si sarebbero riempiti di lacrime. Mi sarei abbassata alla sua altezza, lasciando un dolce bacio sui suoi capelli e permettendogli di riconquistarmi....

Ma il punto è proprio questo. Jacob non è tornato da me. I miei piani sono completamente sfumati, dannazione! Non avrei mai immaginato che si sarebbe rifatto una vita così in fretta, eppure...

All'improvviso, il disagio si acuisce, conficcandosi come spilli acuminati nel mio petto. Sento il cuore battere furiosamente, risuonando nella cassa toracica, e il mio sguardo si offusca. Non devo lasciarmi sopraffare. Io sono una donna forte. Pensa positivo, ricordi?

Bene. Non mi lascerò di certo abbattere da una notizia del genere. Tzè, che si sposi pure con chi vuole! Io sono benissimo in grado di cavarmela da sola. E' questo il mio unico pensiero, mentre afferro la mia borsa in cavallino della Gap e mi incammino verso il pianerottolo dell'edificio. Il mio appartamento è situato in un vecchio palazzo a pochi chilometri dal centro di New York. Lo divido con tale Mike Newton, un ragazzo arrogante e allampanato che ci prova spudoratamente con me ogni volta che riesce ad averne l'occasione, infischiandosene altamente dei miei rifiuti. E' alto, il fisico asciutto e l'espressione annoiata. Veste sempre con abiti costosi e il suo passatempo preferito è fare Shopping. Quella, in effetti, è l'unica cosa che abbiamo in comune. Non è una gran consolazione, lo so, ma a volte ho il sospetto che Mike sia gay ma che, per paura di uscire allo scoperto, faccia il cascamorto con qualsiasi essere femminile che gli capita a tiro.

Una volta gli ho anche preso uno di quegli opuscoli illustrativi che spiegano come trovare il coraggio di rivelare i propri gusti sessuali agli amici, e poi glie l'ho infilato di nascosto sotto il cuscino. Probabilmente avrà pensato che è stato uno scherzo di qualche suo compagno di università, ma io mi consolo pensando che il mio dovere l'ho fatto. Soltanto questo conta.

E comunque, complice il fatto che proprio ieri mi è arrivata la nuova carta di credito, il ricordo del matrimonio di Jacob si fa sempre più rado man mano che le mie mani si riempono di sacchetti pieni di abiti, magliette, profumi e accessori. Mark and spencer è la mia prima tappa, subito seguita da Gucci, H & M, Lolahome e, ciliegina sulla torta, Tiffany and co. Non importa che ciò che ho speso oggi equivale ad un intero mese del mio misero stipendio al Word Press, uno dei migliori esponenti della finanza nazionale, dove lavoro come segretaria da oltre due anni. Il mio capo, Kate Farwell, quando vedrà le mie nuove Prada in camoscio diventerà verde dall'invidia, e questo pensiero mi consola. D'altronde lo sanno tutti che ciò che conta in quel settore è l'apparenza, giusto? Giusto.

Il pomeriggio passa in fretta, tra un negozio e l'altro. Proprio mentre m'incammino verso casa, i miei occhi si posano sull'insegna scintillante di "Gustav", una delle caffetterie più famose della città. Adoro i cup cake infarciti di panna e cioccolato che preparano, e ogni volta che sono depressa ne compro un intero vassoio e fingo di doverlo regalare a qualche amica, mentre la prima cosa che faccio, una volta rientrata nel mio appartamento, è gettarmi sul divano ed ingozzarmi di dolcetti fino a non poterne proprio più. Forse sarebbe il caso di farci un salto...d'altronde lo sanno tutti che le donne, se non mangiano almeno una tavoletta di cioccolato al giorno, diventano irritabili e nervose, giusto?

-Salve!- ridacchio, estasiata, piazzandomi davanti all'espositore e adocchiando avidamente la lunga fila di dolcetti che riempono il bancone.

Il cassiere dall'aspetto familiare sorride, svettando un sopracciglio verso l'alto -Cosa posso servirle?-

-Mmm...dunque, vediamo...un tortino alle carote- alzo lo sguardo, facendogli l'occhiolino -Oggi sono a dieta, sa?-

-Naturalmente sì-annuisce solenne, per poi continuare -Ma scommetto che questa sera ha una festa e non può presentarsi a mani vuote, giusto?-

-Come fa a saperlo?- domando, sospettosa, e lui alza le spalle.

-Puro spirito d'intuizione...d'altronde questo è il mio mestiere-

-Ah, ok...- mi dondolo sui piedi, a disagio -Dunque, dicevamo...ah, sì!Per me un tortino alle carote. Me lo metta in un sacchetto a parte, grazie. E poi mi riempa un vassoio di cupcake alla panna, e ne aggiunga anche qualcuno al cioccolato. Oh!- faccio,estasiata- e anche un po' di quelle. E quelle, ovvio- indicandogli con gesti frenetici la varia scelta di dolcetti che si allineano lungo il bancone -E non si dimentichi quelli ai mirtilli, mi raccomando-

-Certo che no- ride lui, ed io avvampo, imbarazzata...che avesse per caso scoperto la mia piccola bugia?

-Le mie amiche sono molto golose- aggiungo subito, tentando di salvare il salvabile, e i suoi occhi si velano di divertimento.

-Lo immaginavo-l'espressione imperturbabile, ma è ovvio che si sta a stento trattenendo dal ridermi in faccia.

Ed ecco che la malinconia torna a farsi strada nel mio cuore: cosa dovrebbe pensare un tizio che mi vede ogni giorno spendere una fortuna in dolcetti e cioccolatini? E' già tanto che riesca ancora ad entrare nei miei vestiti!

Mentre quei tristi pensieri si insinuano nella mia mente, due braccia calde e confortanti mi afferrano per la vita, facendomi sussultare. Chiudo gli occhi, spossata: riconoscerei questo profumo ovunque!

-Che c'è Swan, la vita da zitella è troppo pesante persino per te?-il suo tono è scherzoso, e nella sua voce, ricoperta da un sarcasmo pungente e inopportuno, riesco a intravedere una nota di sincero affetto.

Tyler Crowley è una delle prime persone che io e Jacob abbiamo conosciuto qui a New York.

Un ragazzo spigliato e solare, dalla bellezza discreta e poco appariscente, che con un solo sorriso riesce a restituirti il buon umore. I suoi occhi sono lucide gemme preziose di un blu spettacolare, luminose come una calda giornata di sole, e il suo carattere è un misto di dolcezza ed arroganza che lo rende, nel suo insieme, una persona davvero irresistibile.

Abbiamo subito stretto amicizia, io e Tyler. I nostri caratteri sono molto simili, e così anche i nostri interessi: lui è un fotoreporter che lavora per una delle più importanti aziende commerciali degli States, e la passione per l'arte è stata la cosa che, in questi ultimi due anni, ha contribuito a rinsaldare la nostra amicizia.

A volte, così come con Mike, ho pensato che Tyler fosse gay: so di essere un tantino troppo paranoica per i miei gusti, ma dove lo trovi un ragazzo che sa elencarti le differenze fra un abito di Gucci ed uno di Cavalli?

Questo pensiero è stato completamente scacciato il giorno in cui, durante uno dei soliti party che si organizzano negli uffici dell'azienda in cui lavoro, io e Jacob presentammo a Tyler Kate Farwell, la mia biondissima -e odiosissima, ma questo è meglio che lei non lo sappia- dirigente. Da quella sera lui e Kate stanno insieme, anche se Tyler non mi parla spesso del loro rapporto. E comunque è molto meglio così, considerando che io, a quella, proprio non la posso sopportare.

Mi volto verso il mio amico, e il mio sguardo si riempe di lacrime: ha un espressione così dispiaciuta da far quasi tenerezza. Tyler sa cosa è successo fra me e Jacob, e non ha esitato a confortarmi e a prendersi cura di me nei momenti del bisogno.

-Oh Tyler!- sbotto, gettandomi su di lui e lasciandomi abbracciare. Il suo profumo mi avvolge, e le sue labbra si posano sui miei capelli. E' così dolce, così maledettamente perfetto...perchè Jacob non può assomigliargli almeno un po'?

-Va tutto bene, tesoro- sussurra, comprensivo, e il suo volto si tende, impenetrabile.

Scuoto il capo -No, tu non capisci. Non puoi capire!-

Le sue dita mi costringono ad alzare il mento verso di lui -Non posso capire cosa, Bella?- mormora, e un lampo infervorato anima i suoi occhi. Singhiozzo.

-Lui...Jacob si sposa! Si sposa, hai capito?! Si sposa, e mi ha invitata al suo dannatissimo matrimonio! E se io non ci vado penserà che sono ancora innamorata di lui...tutti pensano che sia ancora innamorata di lui!-

Il suo sguardo s'incupisce -Bella, ascolta...-

-No! Non c'è niente da ascoltare! Odio la mia vita! Odio che tutti gli uomini che incontro non fanno altro che piantarmi! Che cos'ho di sbagliato?- le lacrime iniziano a scendere sulle mie guance, e lui le asciuga freneticamente, tentando di calmarmi. Passano i minuti, lenti e interminabili, e il mio pianto si attutisce, mentre sento il respiro calmarsi via via che le sue labbra lambiscono i miei capelli con una dolcezza effimera e illusoria che, in quel momento, sembra più reale che mai.

Dopo quelle che a me sembrano ore, Tyler alza lo sguardo, lanciandomi un'occhiata impenetrabile.

-Sai cosa facciamo, Bella?- sussurra, ed una strana speranza si insinua nel mio petto quando vedo le sue labbra piegarsi in un sorrisetto divertito.

-C...cosa?- pigolo, impaziente, e il suo sorriso si amplia.

-Ce ne andiamo a fare un bel viaggetto...d'altronde è un bel po' che avevo in programma di prendermi qualche giorno di pausa dal lavoro. Potrei dire a Kate che ho un meeting importante a cui non posso mancare, e i biglietti dell'aereo sono pagati dalla ditta-

-Ma...dove andiamo?- il sospetto che attraversa il mio viso lo fa scoppiare in una risata liberatoria. Le sue braccia si stringono intorno alla mia vita, il suo respiro a sferzarmi le guance, inebriandomi.

E quando pronuncia quelle parole, tutto il mondo sembra fermarsi, e il silenzio scendere intorno a noi, impenetrabile

-Las Vegas!-

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Tre giorni dopo.

Okay. Niente panico. Non può essere mica la fine del mondo, giusto? Il fatto che io mi trovi in una stanza che non conosco, in una città che non conosco, in un albergo che non conosco, completamente nuda, non significa certo che abbia passato la notte...beh, sì, avete capito. E, nel caso non l'aveste fatto, non potreste usare un po' d'immaginazione? Certo che potete!

Ma il punto non è questo.

Il profumo di pout pourri e gelsomino mi invade le narici, inebriandomi. E' una fragranza nuova, sconosciuta, dolce e al tempo stesso tremendamente mascolina. Decisa, invadente, ammaliante. Uno strano senso d'intorpidimento si fa strada nel mio corpo, facendomi rabbrividire. Il sole mattutino mi acceca, costringendomi ad abbassare lo sguardo.

Dio, quanto odio i sintomi post-sbornia. Giuro sulle mie Prada nuove che non berrò mai più neanche un goccio di sherry. E comunque, non è questo ciò a cui stavo pensando.

Dove mi trovo? Mi hanno per caso rapita gli alieni? Che fine ha fatto Tyler? Il mio ultimo ricordo è quello di noi due che balliamo in una delle più famose disco-dance di Las Vegas,e poi il nulla. Le mie guance avvampano. Vuoi vedere che io e lui...

Ma il rumore di una porta che si apre mi fa sobbalzare, spaventata. Alzo gli occhi, immergendomi in due gemme verdi dalla bellezza esotica e ammaliante, i capelli rossicci che gli sferzano la fronte ampia e mascolina, il fisico asciutto e slanciato coperto da un aderente asciugamano che gli fascia bacino, un sorriso acido e sarcastico a piegare le sue labbra rosse e vellutate.

Oh, dio, ma chi diavolo è questo? Probabilmente sto sognando. Sì, dev'essere così, perchè è impossibile che io mi trovi completamente nuda in una stanza che non ho mai visto prima, e che un uomo che non conosco mi stia squadrando da capo a piedi con uno sguardo talmente malizioso da farmi rabbrividire.

-Buongiorno, tesoro- sussurra il diretto interessato, sghignazzando, ed io sbatto le palpebre, sconcertata.

Ma che cosa...

ed è in quel momento che gli occhi mi cadono sulla mia mano sinistra, e un urletto strozzato si dirada nell'aria quando vedo un delicato cerchietto d'oro fasciarmi l' anulare, scintillando alla luce solare che filtra dalle finestre. Alzo lo sguardo, sbalordita, e il sorriso soddisfatto dell'uomo mi fa capire che no, questo non è uno scherzo, e neanche una candid camera...

Ok, è ufficiale: la mia vita è rovinata.

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Eccomi qui con una commedia leggera che mi è venuta in mente guardando "Notte brava a Las Vegas". Aggiungeteci un po' di Kinsella, una dose di (mal)sano umorismo, un bel colpo di sole che mi sono presa oggi giocando a nascondino con i miei nipotini (e no, non è uno scherzo), e il gioco è fatto! Non ci sono capitoli già pronti, quindi è un work in progress. A dir la verità, non so neanche come - e se- la porterò avanti: è stata solo un illuminazione improvvisa che ho voluto condividere con voi. Fatemi sapere cosa ne pensate! Un bacio, Elisa.

 





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