Storia
partecipante al contest “La coppa delle Case- Fidelity
Card”
∙Nick
Autore: Jules_Black
∙Casa: Corvonero
∙Titolo: Sorriso
∙Personaggi: Blaise Zabini, Pansy Parkinson
∙Pairing: Accenno di Draco/Pansy
∙Genere: Introspettivo, Malinconico
∙Rating: Verde
∙Avvertimenti: One-shot
∙Tema: Blaise Zabini e un altro Serpeverde;
"A certe persone farebbe
bene se potessero allontanarsi da se stesse." (Seneca);
Campo di Quidditch;
Fotografia magica.
∙Introduzione: Vecchie fotografie vorticano nell’aria senza
tempo del campo di
Quidditich. Poche lacrime per una guerra che porta via con
sé anche l’amore.
Poche lacrime per amicizie destinate a cancellarsi.
∙NdA: La one-shot è ambientata durante il settimo anno di
Blaise e Pansy. Draco
è lontano, ormai affiliato dei Mangiamorte. Il Crucio che Pansy scaglia nel finale
è riferito alle “punizioni” dei
fratelli Carrow durante il loro regime ad Hogwarts.
Sorriso
I brandelli di
una
vecchia fotografia magica vorticano nell’aria come fiocchi di
neve candida.
Blaise la osserva da lontano mentre siede sugli spalti del campo di
Quidditch,
quasi indifesa. Stringe tra le mani centinaia di fotografie, pezzi di
una vita
lontana, quando era facile sorride e molto meno abbandonarsi al dolore.
Pansy
siede da regina in quell’aria plumbea, osservando la vita
scivolarle davanti.
Il ragazzo si avvicina, conscio del fatto che quelle fotografie faranno
male
anche a lui.
- Ti manca,
Pansy?
Poche parole,
sussurrate mentre si accomoda accanto a lei e si lascia scivolare sulla
panca.
La ragazza non risponde e continua a scrutare il campo, soffermandosi
sugli
alti anelli. Mormora qualcosa in risposta e si appoggia con la testa
sulla
spalla di Blaise.
-
Finirà questa
guerra?- chiede, passandosi una mano sugli occhi stanchi. Una mano, la
sua
stessa mano, corre ad arpionarle le labbra: capisce
all’istante che ha appena
rivelato tutta la sua insicurezza. Non è lì per
compiangersi, ma per
combattere.
Combattere
per il suo mondo, la sua felicità.
Blaise, in
risposta,
alza le spalle e sospira. Da quando Draco se n’è
andato ogni esile equilibrio
sembra essersi spezzato. Se prima il cuore di Pansy gridava
l’amore, ora
implora la guerra. E lui sa bene che non c’è modo
per dimenticare, per
dimenticarlo.
L’amore
resiste al potere lenitivo del tempo.
Pansy, in fondo,
lo
sapeva che sarebbe andata a finire così. Forse è
scritto nelle stelle, come aveva
sempre osato affermare la loro vecchia professoressa di Divinazione,
oppure
tutta una serie di casuali coincidenze hanno portato a quel finale da
incubo:
la principessa scontrosa cede all’amore di un principe
lontano.
E
lui non ricambia. Non può, avviluppato nel suo stesso sangue.
Blaise la
stringe un
po’ più forte, cercando di rassicurarla.
Sorridono, alla loro amicizia
immortale, beandosi di questo silenzio che non ha parole, ma che fa
rumore lo
stesso.
- Forse
è meglio
tornare dai Carrow- sibila lei dopo un po’, ogni traccia di
paura già scomparsa
dal suo viso. Blaise si alza e scivola lungo le gradinate.
“A
certe persone farebbe bene se potessero allontanarsi da se
stesse.”
Blaise
sussurra il suo desiderio al vento, ma già sa che non
verrà ascoltato. Sa già
che Pansy non cambierà, per quanto possa avere paura. Sa
già che quel campo di
Quidditch custodirà in eterno il segreto delle sue lacrime e
che mai più la
vedrà piangere.
Non
lascerà più che i sentimenti la trafiggano. Li
cestinerà,
chiudendoli in un posto inaccessibile. In questo modo faranno male solo
a lei.
Quelle
fotografie che entrambi hanno lasciato sugli spalti perdono il loro
significato. Raffigurano ragazzi
innocenti, forse un poco superbi, stretti alla vita che il sangue ha
imposto
loro. E non c’è modo per cancellare le cicatrici,
il graffi del passato. Blaise
se ne convince ancora di più quando, poche ore dopo, vede
Pansy scagliare un Crucio ad un
inerme Tassorosso.
La
bambina che saluta dalla fotografia a metà lasciata sugli
spalti ha perso il suo sorriso. Il tempo non le ha dato modo di
mostrarlo
ancora.
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