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Trentasette secondi
Da quando
si è svegliato, una strana inquietudine l'accompagna, non lo abbandona neanche
per un attimo, ma non riesce a capire a cosa sia dovuta.
Vive la sua
giornata come sempre, cercando di ignorare quel senso di ansia che cresce ogni
minuto che passa.
Sette ore
passano velocemente, quando si è impegnati. E lui ha molto da fare.
Tanto che
l’inquietudine della mattina sembra essersi allontanata, per un po’.
Ma solo per
poco, perché quando arriva la sera è di nuovo lì, che preme sul suo petto senza
che possa fare niente per scacciarla.
Ritorna in
camera sua, ma si ferma sulla porta: non sa spiegarlo ma c’è qualcosa di diverso
rispetto quella mattina. . .
Ha fame, ma
non vuole unirsi agli altri: una pizza in camera sarà più che sufficiente…
Il senso di
ansia non l’ha abbandonato, anzi… è come se avesse un campanello d’allarme che
suona insistentemente nella sua testa, e lui decide di ascoltare ciò che urla il
suo istinto: per la prima volta, non chiude la porta a chiave e va a letto
completamente vestito.
Qualcosa lo
sveglia nel cuore della notte.
Un boato
scuote i muri della stanza e dell’intero edificio.
Balza giù
dal letto; il suo istinto gli dice di correre il più velocemente possibile fuori
dal palazzo, ma il cervello ordina di ripararsi sotto l’arcata della porta.
È l’istinto
ad avere la meglio e il ragazzo corre verso l’uscita, ma a pochi passi dalla
salvezza, i muri iniziano a sbriciolarsi come fatti di carta, chiudendo ogni via
di fuga.
Trascorrono
molte ore prima che qualcuno riesca a tirarlo fuori da quelle macerie.
Quando
finalmente può respirare l’aria fresca del mattino si sente rinascere. Si
aggrappa alle spalle dei suoi soccorritori pregando di essere portato via da lì.
Chiede
notizie degli altri, dei suoi amici.
Gli dicono
che sono rimasti intrappolati e lui si aspetta che aggiungano altro, che lo
rassicurino dicendo che stanno facendo di tutto per tirarli fuori.
Ma quando
ciò non avviene si domanda cosa li trattenga dall’aiutarli: cosa ci sarà di così
difficile nello sfondare un paio di porte?
E un senso
di urgenza si impossessa di lui: tocca a lui fare la prima mossa, non ha paura
di guidare i soccorritori nell’edificio.
Per la
prima volta vuole agire, non solo guardare.
Si alza
deciso a fare quello che nessuno sembra voler fare ma viene fermato: un uomo lo
afferra prima che possa farsi male e la terra sembra aprirsi sotto i suoi piedi
quando il suo sguardo si posa là dove fino a poche ore prima c'era la casa dello
studente.
E capisce
che “intrappolati” non vuol dire “rimasti chiusi dentro”…
Dei tre
piani non è rimasto che polvere e macerie.
E un urlo
saluta l’alba del nuovo giorno, raggiungendo ogni angolo della città, della
nazione, del mondo: raggiunge i cuori di chi ha visto morire fratelli, figli,
padri e madri.
È un urlo
di dolore, disperazione, rabbia.
L’urlo di
chi in trentasette secondi ha perso ogni cosa.
***
Non so
cosa dire alla fine di questa flash fic, se non grazie a chi è riuscito ad
arrivare fino alla fine :)
Mi
scuso immensamente se la storia appare irrispettosa nei confronti di chi il
dramma del terremoto l'ha vissuto in prima persona: non era mia intenzione
scherzarci su, anzi...
La
storia si è classificata ottava al
Through History Contest!
indetto da Lalani sul forum di EFP: dopo aver scelto un giorno dell'anno, e aver
ricevuto un elenco di avvenimenti accorsi in quella data, l'obiettivo era
scrivere una fanfiction partendo da un evento storico del giorno scelto.
Ringrazio quindi Lalani per aver ideato il contest e per il giudizio alla flash
fic:
Ottava Classificata: Trentasette secondi di kla81
- da 0 a 10 per la correttezza grammaticale, lessicale e stilistica: 8/10
Ho deciso di premiarti con un buon giudizio in questa sezione, non solo per la
tua precisione grammaticale e sintattica quasi ineccepibile, ma soprattutto per
il tuo stile intenso e scorrevole. Ho amato l’ uso delle parole, che anche se
non appartengono a uno lessico particolarmente elevato, sono state accostate in
maniera pregiata e poetica, e usate per creare figure e pensieri decisamente
realistici e forti. Ho potuto assaporare appieno il contrasto tra l’atmosfera
quotidiana e lo spettro della tragedia: in un attimo sei riuscita a far crollare
tutte le certezze che compongono la vita di un uomo, e il sapere che questa
realtà amara e devastante sia un pericolo presente e odierno rende la tua storia
ancora più intensa. Ti sei concentrata sullo stile prettamente descrittiva e
introspettiva, che, nonostante l’intensità, non ci ha concesso di seguire la
meglio le azioni di Italia: infatti, il tuo stile narrativo si snoda in aneddoti
piuttosto semplici ed elementari. Se avessi ampliato le descrizioni narrative
avresti raggiunto sicuramente un punteggio ancora migliore.
- da 0 a 10 per lo sviluppo dell'evento scelto: 6,5/10
Il punteggio di questa sezione è discreto perché il grande coinvolgimento
emotivo che ho sentito nella tua storia è stato davvero intenso: sei riuscita a
narrare la disperazione di questa tragedia, da un risveglio normale, quotidiano,
nostalgico fino ad un terribile e sconvolgente epilogo. Un bonus per il titolo e
il finale, perfetto e realistico. Purtroppo, nonostante io abbia apprezzato
l’introspezione psicologica, avrei preferito vedere anche la narrazione delle
vicende di quei giorni. Posso immaginare che possa essere dura narrare eventi
che riguardano il nostro paese in modo così preciso, ma la totale assenza della
descrizione degli avvenimenti, a parte qualche breve aneddoto, non ti ha
consentito di raggiungere un punteggio superiore.
- da 0 a 10 per la caratterizzazione dei personaggi: 6,5/10
Anche in questa sezione non ho potuto darti un punteggio troppo alto. Infatti,
da una parte ho amato l’introspezione psicologia di Feliciano: la sua paura, la
sua consapevolezza di non poter contrastare la catastrofe imminente rendono
questo personaggio estremamente intenso e realistico sia come umano sia dal
punto di vista dell’IC del personaggio nel fandom; l’Italia timorosa che non
riesce a risolvere i suoi problemi da solo. Inoltre ho trovato molto buona la
scelta di usare Feliciano non come nazione ma come umano, in modo da farlo
interagire meglio con i suoi concittadini e renderlo ancora più impotente
rispetto alla tragedia. Tuttavia ho trovato questi tratti caratteristici molto
sfuocati e imprecisi: se non mi avessi scritto che stavi trattando il
personaggio di Feliciano, avrei avuto seri problemi a capire chi fosse il
protagonista. Se avessi analizzato qualche caratteristica saliente del
personaggio o lo avessi fatto interagire con le sue tradizioni e i suoi abitanti
avrei potuto focalizzare meglio il protagonista, perché le caratteristiche da te
descritte, in situazioni tragiche, possono essere attribuite a diversi
personaggi nel fandom.
- da 0 a 10 per l'originalità: 8/10
La tua storia è sicuramente originale, ma il punteggio non ottimale è dovuto
alla poca profondità con cui hai trattato gli avvenimenti prettamente narrativi:
ti avrebbero permesso di raggiungere un punteggio eccellente. Tuttavia, l’uso di
un’introspezione quasi onirica, l’idea dei trentasette secondi e la
caratterizzazione del protagonista, anche se non particolarmente approfondita,
sono tutti elementi estremamente originali e interessanti, che hanno reso la tua
storia ancora più curiosa. Inoltre ho anche apprezzato il tuo coraggio
nell’usare una tematica odierna, dolorosa e molto vicina al nostro popolo e
all’Italia in generale.
Totale: 28,5
Grazie
di nuovo a chi è arrivato fin qua ;)
Bax,
Kla
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