Prologo.
Perfetto. Sono venuto.
Come? Mi state
chiedendo in che senso?
Ok, se vi dicessi
che ho raggiunto
l'apice/amplesso/orgasmo/eiaculazione/coito/e simili, ci arrivereste?
Quello che potrebbe
essere maggiormente
interessante sarebbero le circostanze in cui sono venuto: tra le
lenzuola di un letto lussuoso, situato nell'area bordello di un
noncertopropriamentedefinibile dozzinale loft
di Manhattan; e qualcuno mi osservava pure: sì, be', in
realtà
tolte gli undicicento rettangoli brillanti che scorgo dalla finestra
c'era sole lei, la mia puttana di fiducia, scelta prescelta,
selezionata (asciugata, essicata, lavata, trattata -no, credo che
smetterla qui possa evitare di confondere facendo credere di stare
leggendo il testo di una pubblicità di confetture di
frutta), la mia
“concubina” - e mettiamo un po' in pratica gli
insegnamenti di
anni di super scuole per super ricconi, quali ero solito frequentare
da giuovine!.
L'ha scelta mio
padre questa portoricana figherrima a mia
disposizione come a disposizione di altri cento e passa uomini. Un
ottimo lavoro se non fosse che non sono mai soddisfatto.
Nelle
mie misere tre opportunità in 30/31/28/29 giorni che ho per
scopare
come e con chi si dovrebbe succede sempre la stessa cosa; la
signorina staccodicosciamoltolungo mi dice “non venirmi
dentro che
ho il coso
virus” oppure in alternativa (se è in vena di
alternative) se ne
esce con “non dentro che dopo scappo e non posso docciarmi,
tesoro”. Tutte le volte la stessa storia cosicché
la mia
frustrazione sessuale finisce con lo spegnersi e consumarsi tra le
pieghe di cotone del letto.
È ovvio
che quelle che mi rifila siano solo scusa come è
altrettanto ovvio il motivo per cui me le svende ad ogni
maledettissima scopata-seduta.
Sono un cesso di 31
anni, brutto, grassoccio, unto, bisunto,
flaccido come nemmeno un novantenne e per giunta occhialuto.
La famosa Madre
Natura, tanto gentile quante seria e ragionevole, mi
ha persino dotato di faccia e atteggiamenti da pesce lesso! (sapete
quell'espressione con occhi a palla scuri, carnagione più
che
pallida, naso a patata, capelli biondo slavato, bocca perennemente
schiusa in una ridicola “o”, respiro affannato e
triplo mento?
Quella che avete trovato sul mio volto? Ecco, quella.).
Insomma la
verità è che in 10 anni di non certo florida e
appagante
attività sessuale, promossa a suon di quattrini e assegni
paterni,
non ho mai raggiunto il famosissimo e molto in auge “amplesso
in
fica”. Mai.
E credetemi signori,
di certo non disdegno seghe, pompini, porno e
cazzilli vari, ma ad un certo punto l'esasperazione si fa sentire.
-Senti Ed,
è tardi, ho un altro cliente tra venti minuti, che ne
dici di... - dice ad un tratto la bella portoricana che mi ha steso
supino come uno scarafaggio sul suo letto.
-Andarmene? Ma
sì, certo!- rispondo leggero con la mia voce nervosa
e nasale. Rotolo giù dal letto. Afferro occhiali e calzini,
l'indosso e mi alzo. La sento ridere e riderei con lei se il
proprietario di quello schifo di corpo non fossi io.
-E
poi anche io devo scappare, cara... sai com'è... stasera ho
ancora
molte femmine
da soddisfare ed è meglio che io vada... sia mai che
qualcuna si
ritrovi ad aspettare e attendere un 'sì piacevole
incontro... -
LA guardo ridere
della mia battuta e mi viene da vomitare –strano!
Solo con le parole
diverto la gente e per smuovermi da situazioni
imbarazzanti, come quella che vede me, proprio in questo momento, con
cazzo e pancia flosci, vestito di soli calzini e occhiali.
-Ah Ed! Sei sempre
così spiritoso...-
Completo
l'operazione “vestiti addosso” lentamente
beccandomi le
nevose e scocciate occhiate della mia concubina che intanto si
prepara il letto e il corpo per il prossimo cliente; dopo un po' mi
si avvicina e comincia a trascinarmi verso l'uscio di casa tra vari e
concitati “è tardi!” e “le
scarpe te le metti poi!”.
Sulla
porta mi rigiro nella presa in uno dei miei rarissimi scatti di
agilità, arrivando a fronteggiarla seppur dalla mia triste
altezza
di 165 centimetri.
-Ed, cazzo, non mi
va che ti vedano gli altri!-
Faccio finta di non
aver sentito, di esserci abituato. So di farle
pena e credo sia l'unica cosa insieme ai puparuoli che la spinga a
farsi scopare da me.
Sorrido beffardo,
nuovamente al sicuro sotto i miei 97 chili di
grasso.
-Solo una cosa e
sloggio. Ti risparmio il bacio d'addio se mi dici
chi è il prossimo...-
-Non posso dirt-
La mia bocca a culo
di gallina sembra funzionare perché s'interrompe
per poi lasciarsi sfuggire un “un pezzo grosso delle
TV”, seguito
a ruota da uno strattone e un calcio in culo che mi immette
direttamente sull'autostrada delle Scale per il Portone, a piena
velocità e possibilità di capitombolo.
Caro il mio Ed
è ora di ritornare a casa.
[NdA]
Questa storia
probabilmente non ha senso. O forse ce l'ha ma sono io che
scrivo senza senso.
Insomma, mi dispiace se
questo capitolo possa risultare palloso. Dovevo introdurre il
personaggio principale, Ed, e spero almeno di averlo fatto nel modo in
cui volevo... immaginavo di darvi uno scorcio sull'insulsa vita da
mantenuto di 'sto qui senz aperò cadere nel vittimismo o
nella negatività...
Spero vivamente di avervi
strappato un sorriso...
Che altro aggiungere?
Non so che pensare del mio
prodotto, so soltato che il nostro Ed, l'imbranato cesso, se ne
vedrà di belle... non prometto azione... solo cose
"tranquille"... che poi diciamocelo, dove potrebbe andarsene quel tipo
lì a destreggiarsi come un Ethan Hunt o James Bond che si
voglia? Nonono... :P
Alla prossima... a presto,
spero... :D
Adios!