Un
raggio di sole picchiava
insistentemente contro il suo occhio e, nonostante tentasse in tutti
i modi di ignorarlo, alla fine dovette cedere al suo potere. Deciso
però a non alzarsi subito dal letto, si girò su
stesso e si
avvicinò per abbracciare la donna sdraiata accanto a
sé. Mentre con
un braccio le cingeva le spalle, con l'altro si fermò a
carezzare i
morbidi capelli della compagna che, liberi per una volta, erano
disordinatamente appoggiati sul cuscino.
Rimase
per molto tempo immobile in
quella posizione, guardandola dormire e coccolandola finché
anche
lei non si svegliò girandosi a guardarlo.
-Buongiorno,
tesoro mio.- mormorò lei,
la voce e il viso ancora impastati dal sonno -E' molto che sei
sveglio?-
Albus
si allungò per baciare la fronte
della sua compagna e disse:
-No, Minerva, ma non ho voluto
svegliarti, sei così stupenda mentre dormi... Anche
perché posso
approfittarne per carezzarti i capelli, visto che è un
rarissimo
privilegio vederli sciolti.- Rise mentre avvicinava a sé la
donna.
Minerva
lo lasciò fare e appoggiò le
sue labbra alle sue, sfiorandole appena con la punta della sua
lingua. Ogni fibra di lei desiderava quel contatto, quella
morbidezza, mentre le mani del compagno indugiavano sotto i suoi
capelli e sul suo viso, ogni tocco come se fosse la prima volta. Quando
finalmente trovò il coraggio di
sciogliere il bacio (sebbene facendo una fatica immensa),
riaprì gli
occhi e guardò quelli del compagno. Erano di un azzurro
stupendo,
come di un lago incontaminato, e amava smarrirsi dentro di essi, alla
completa mercé di Albus.
-Va
tutto bene?- si fermò un momento
baciandole i capelli, erano così buoni e profumati e
morbidi! Aveva paura di aver fatto qualcosa di sbagliato. Lei era
così importante che la paura di perderla era
sempre con lui.
-Sì, tutto perfettamente. Solo quanto
vorrei che questo momento non finisse, che il tempo per noi durasse per
sempre, che gli impegni scolastici non ci separassero...-
Così
vicini in quel momento, così apparentemente freddi e
professionali
per il resto del giorno. Minerva odiava quella dicotomia apparente, ma
non poteva che accettarla, sarebbe stato troppo complicato da gestire
altrimenti! No, era decisamente meglio che la scuola credesse (o
facesse finta di credere) che tra lei e Silente c'era solo il rapporto
professionale che si conface alla vicepreside col preside, o, tutt'al
più, quello fra due colleghi di vecchia data.
-Arriverà
più velocemente di quanto
credi stasera, tesoro mio, e sarai di nuovo tra le mie braccia, a
farmi ammirare i tuoi perfetti occhi verdi, le tue mani affusolate e
morbide, la tua bellezza travolgente, la tua dolcezza inebriante.-
Ogni complimento era scandito da uno nuovo bacio, prima sugli zigomi,
poi sulle guance, sul spalle e infine sul collo, dove
indugiò finché
non sentì il respiro della compagna aumentare di
intensità e vide
le sue labbra aprirsi in delicati quando eccitanti mormorii.
-Al...Albus,
non possiamo ora, non...-
ma niente in lei riusciva veramente a fermarlo, a digli che non
avevano tempo, perché quei baci, quelle attenzioni erano
tutto ciò
che aveva sempre desiderato. Una persona che le volesse bene, tutta
per lei, esclusivamente per lei, che le volesse bene per quello che
era, non per quello che rappresentava o si sforzava di essere.
-Credo che la colazione potrà
aspettare...- mormorò di rimando alla donna, mentre le sue
mani
correvano fino ai suoi fianchi e le avvicinavano a sé,
sempre più
vicina e sempre più desiderata. Albus la amava moltissimo,
ma rimaneva comunque fatto di carne e sangue e Minerva ai suoi occhi
era la donna più bella del'intero universo.
-Non...No... Forse.. Credo... Credo
proprio di sì...- ogni parola sembrava essere la
più complicata
dell'universo mentre la formulava, incapace di pensare ad altro che
al suo compagno e al loro amore così impregnato di
desiderio. Si
lasciò, quindi, avvolgere dai desideri del suo uomo e,
dimentica di
ogni cosa intorno a sé, si immerse in quel paradiso di
emozioni,
ogni volta così simile ma sempre così diverso a
quello precedente.
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Un
paio di considerazioni personali. So
perfettamente che nei libri non c'è assolutamente questa
componente,
anzi il rapporto fra i due è meramente scolastico e anche
sul
personale si mantiene solo al livello di due buoni colleghi (sebbene
a volte la McGranitt sembri provare qualcosa di più per il
preside,
ma la sua maschera tiene perfettamente). Questo non toglie che ai miei
occhi (e non solo xD) è una delle coppie che J.K poteva
tranquillamente sfruttare visto quanto stanno bene insieme. Comunque
lei la scrittrice, lei il capo, non ho nessunissima pretesa di
sostituirmi a lei, nonostante questa FF. Come quella su Tonks e Lupin
non segno che è completa, perché sia mai che mi
venga in mente di ampliarla.
Non
so esattamente come mi sia venuta,
ma questa mattina mi frullava nella testa e quindi ho deciso di
condividerla con voi :3 Il titolo deriva da una canzone di
Céline Dion (When I
fall in love, per l'appunto) che ascoltavo casualmente mentre
scrivevo.
Aspetto
i vostri commenti e le vostre
recensioni!
Se vi dovesse piacere e
vorrete leggere
altro di mio, passare pure da un'altra mia FF su Lupin/Tonks
oppure su
questo racconto
(in corso) originale sulla storia d'amore fra
un'esorcista e un demone.
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