Non lasciarmi sola stanotte

di telesette
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Amelia si svegliò di soprassalto. A causa dello scatto improvviso, la borsa del ghiaccio sulla sua fronte scivolò sulla coperta. Le ci volle circa qualche attimo, per rendersi conto di dove si trovava, soprattutto perché era ancora molto debole a causa della febbre.

- Come ti senti, Amelia?

Alzando gli occhi alla sua sinistra, la principessa vide Zelgadis appoggiato a una sedia contro la parete. Lo sguardo della chimera era sinceramente preoccupato, Amelia respirò affannosamente tuttavia, vedendolo accanto a sé, si tranquillizzò un poco.

- Cosa... cos'è successo... Perché ci troviamo qui ?
- Cerca di calmarti, adesso - rispose lui, avvicinandosi per risistemarle il ghiaccio sulla fronte. - Non è niente di grave, hai solo preso una gran brutta influenza; cosa del tutto naturale, considerando il freddo che hai preso!

Di colpo Amelia rammentò cos'era successo: semplicemente la notte precedente, mentre nella foresta soffiava un forte vento gelido, lei e Lina dividevano la stessa coperta; evidentemente la maga aveva finito per sottrarle del tutto quest'ultima mentre dormiva, perciò adesso sentiva la testa così pesante e faceva fatica a respirare.

- Andiamo, rimettiti distesa adesso - le suggerì Zelgadis, adagiandole la testa sul cuscino.

La principessa arrossì.
Era la prima volta che lo vedeva tanto premuroso nei suoi confronti e non poteva negare che la cosa le facesse piacere.

- Sei rimasto lì a sedere tutta la notte? - domandò Amelia, sperando che non fosse così.
- Più o meno - rispose l'altro. - A dire la verità, temevo che ti saresti presa un accidente coi fiocchi... Hai dormito ben dodici ore di fila!
- Sul serio ?!?

Zelgadis annuì.

- Fortuna che il villaggio era vicino, sennò avremmo dovuto passare un'altra notte all'addiaccio... Ora però cerca di dormire, hai bisogno di riposo, dammi retta!

Così dicendo, Zelgadis si avviò verso la porta.

- Ma... Ma dove stai andando?
- Ora che stai meglio, è bene che ti lasci un po' tranquilla!
- No, aspetta!
- Hm?

Amelia lo supplicò di restare.
Dapprima Zelgadis provò a far finta di niente ma, non volendo farla agitare viste le sue condizioni, si rimise a sedere accanto al suo letto cercando di tranquillizzarla.

- D'accordo, non preoccuparti - disse comprensivo. - Posso restare ancora qualche minuto, se vuoi...
- Zelgadis, ti prego... Non lasciarmi sola stanotte!
- Come ?!?

Zelgadis rimase piuttosto sconcertato, davanti a quella richiesta, ma lo preoccupava di più il fatto che Amelia sembrava ancora accusare qualche linea di febbre. Subito si chinò per sentirle la fronte, e fu allora che costei gli strinse forte la mano per impedirgli di allontanarsi.

- Non te ne andare, Zelgadis... Ti prego!
- Amelia, ma che cosa ti prende?
- Ti prego - sussurrò lei a fatica. - Ti prego, solo per stanotte... Non voglio restare sola!

Mentre Amelia continuava a stringergli debolmente la mano ruvida e dura, Zelgadis non sapeva assolutamente come comportarsi. Alla fine però si disse che la cosa migliore da fare fosse appunto quella di assecondarla. Con l'altra mano, le accarezzò dunque la fronte e fece in modo di mostrarsi più dolce e comprensivo possibile.

- Stai tranquilla, Amelia - mormorò. - Sono qui, non preoccuparti, non sei sola!

La voce di Zelgadis e il suo sorriso ebbero l'effetto sperato. La chimera si sedette di fianco al suo letto, tenendole la mano con gran tenerezza, e di lì a poco, quasi senza rendersene conto, Amelia si addormentò nuovamente.

FINE





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