Allora girls! Rieccomi tornata, ho fatto presto eh?! Allora.. qui ha inizio la sorpresa di cui parlavo nello scorso capitolo. Ci sarà una new entry nella storia!! Qua si accenna solo, apparirà davvero solo nel prossimo capitolo.. Vediamo se indovinate chi potrebbe essere.. idee? xD
In Burst and Bloom
Quinn aveva aperto gli occhi soltanto la mattina dopo, molto presto, ma quando aveva allungato il braccio sul letto l'aveva trovato vuoto. Per un attimo era andato nel panico, pensando che l'altro se ne fosse andato. Gli si era stretto lo stomaco a quel pensiero, e soprattutto al fatto che si fosse svegliato ancora una volta da solo. Si era messo a sedere con gli occhi bene aperti, per cercare di cogliere un qualsiasi rumore rassicurante, e si era rilassato solo quando aveva sentito l'acqua nel bagno, sospirando di sollievo. Padge era rientrato nella stanza appena qualche minuto dopo, guardandosi intorno alla ricerca del cellulare e delle chiavi. Non si era realmente accorto che il biondino fosse sveglio finché non l'aveva sentito chiamare il suo nome.
"E' presto.. perché.. perché te ne vai?" "Torno a casa a farmi una doccia ed a cambiarmi i vestiti prima di scuola" "Puoi farla qui la doccia" "No. Non ho i vestiti di ricambio"
Quinn l'aveva osservato in silenzio, dato che l'altro non sembrava intenzionato a prestargli grande attanzione, mentre si sedeva sul bordo del letto per allacciarsi le scarpe. Ben lontano da lui, la sua mente lo aveva informato crudele, ma Quinn aveva scacciato quel pensiero. Aveva pensato di avvicinarsi, perché davvero, aveva un bisogno disperato che Padge lo abbracciasse. Ma prima ancora di poterlo fare l'altro si era già rimesso in piedi.
"E' presto.. dormi ancora un pò" "Ok.. Allora ci.. ci vediamo a scuola?" "Si, o posso passare a prenderti. Scegli tu, quello che decidi va bene"
Padge aveva parlato in maniera sbrigativa, o così gli era sembrato, mentre si infilava la felpa e faceva scivolare il telefono in tasca, come se in realtà non gli importasse poi molto della decisione che l'altro avrebbe preso. Gli aveva fatto stupidamente male, ma il più piccolo non aveva detto nulla, perché aveva promesso niente più paranoie. Ma la sua mente non aveva potuto fare a meno di notare che Padge non si era neanche avvicinato per salutarlo, si era semplicemente limitato ad un cenno del capo. E che neanche una volta, in quelle ore che avevano passato di nuovo insieme, il moro aveva provato a baciarlo. Non un singolo innocente bacio.
Jay era arrivato a scuola prestissimo, così presto che l'ingresso principale dell'edificio era ancora chiuso. Aveva potuto solo entrare nel cortile, ed aveva preso posto su uno dei tavolini all'esterno. Avrebbe preferito restarsene a casa, ma aveva terminato le scuse da rifilare ai suoi genitori, e comunque farsi bocciare per le troppe assenza non gli sembrava esattamente una buona idea. Sperava solo che aprissero le porte prima che i suoi amici arrivassero, perché non si sentiva esattamente in grado di affrontare nessuno di loro. E sicuramente non Padge. Non era stato fortunato però, perché non ci era voluto molto prima che sentisse qualcuno chiamare il suo nome. Sapeva che era Moose prima ancora di girarsi, e comunque quasi sicuramente non era un caso dato che fosse lì così presto visto che non aveva risposto a nessuna delle sue telefonate. Probabilmente era andato lì prima proprio per cercarlo. Aveva aspettato fermo che l'amico si avvicinasse, consapevole che comunque non poteva evitarlo per sempre.
"Così sei vivo, buono a sapersi" "Già.. scusa. Sono stato un pò.." "A pezzi?" "No io.. é solo un periodo così.." "Guarda che so esattamente cosa sta succedendo"
Jay l'aveva osservato leggermente sorpreso, mentre Moose aspettava che l'altro dicesse una qualsiasi cosa. Chiuso nel suo mondo come era stato in quel periodo non aveva pensato che fosse così evidente, che tutti sapessero. Quella era proprio la situazione che avrebbe voluto evitare. Non gli andava di spiegare all'ennesima persona come si sentisse un idiota, e quanto male facesse quella situazione. Ma Moose era un amico, sapeva che non l'avrebbe giudicato.
"Chi te l'ha detto? Matt?.. o.. Padge?" "Nessuno mi ha detto un accidenti" "Allora come lo sai?" "Ti conosco Jason, pensavi davvero che non me ne fossi accorto? Potevi dirmelo sai, ti sarei stato vicino" "Lo so, solo che.. non avevo molta voglia di parlarne" "Come ti senti adesso?" "Come se fossi stato rifiutato dal ragazzo che amo, e anche dal mio miglior amico"
La tristezza con la quale aveva pronunciato quella frase per un attimo aveva lasciato Moose senza parole da dire. In quel momento guardando il suo amico d'infanzia si chiedeva se gli fosse mai sembrato più piccolo e spaurito di così. Si era risposto che no, non aveva mai visto Jason in quello stato, né aveva mai avuto tanta voglia di abbracciarlo come in quel momento.
"Come sarebbe a dire?" "Padge.. lui ha detto che questa cosa cambia tutto, che.. che non possiamo più essere amici" "Cosa? Ma.. cazzo. Sono sicuro che l'ha detto in un momento di crisi, senza pensare" "Non.. non farlo Moose. Non mi servono altre illusioni, quelle che avevo mi hanno già fatto abbastanza male" "Dio.. mi dispiace.. io.. non posso crederci. C'è qualcosa che posso fare per te?" "Si.. puoi eliminare Quinn" "Jay.. lo sai che non é colpa sua.." "Lo so, é solo che.. si é portato via tutto quanto Moose.. tutto"
Il più piccolo si era interrotto quando aveva sentito il suo tono incrinarsi, ed aveva schiarito la voce perché l'altro non se ne accorgesse, inutilmente, tra l'altro. Non c'era bisogno che sentisse la sua voce rotta per sapere quanto male doveva sentirsi, gli bastava guardarlo negli occhi. Moose gli aveva poggiato una mano sulla spalla, in silenzio. Non c'era molto che potesse fare per lui, eccetto stargli vicino, se Jay glielo avrebbe permesso. Non si era mai trovato in una situazione del genere, e non poteva immaginare esattamente quanto dovesse sentirsi di merda, ma la tristezza che gli leggeva negli occhi rendeva abbastanza chiaro che era piuttosto grave. Il più grande aveva sfilato due sigarette dal pacchetto e ne aveva porta una a Jay, che aveva accettato con un mezzo sorriso di gratitudine. La mano sinistra di Moose non si era mai staccata dalla sua spalla.
Padge aveva fermato la macchina sotto casa di Quinn intorno alle otto meno un quarto, constatando stupito come un gesto che prima era così usuale adesso gli sembrasse così strano. Gli sembrava di vivere in un altro mondo, come se tutto quello che c'era stato in passato fosse lontanissimo. Troppo lontano forse? Aveva suonato il clacson perché l'altro sapesse che era arrivato, ma non era sceso dalla macchina per bussare alla porta. Aveva semplicemente aspettato che il biondino lo raggiungesse. Quinn era salito un pò incerto, guadagnandosi soltanto un cenno del capo come saluto, e si era seduto al posto del passeggero con la testa abbassata. Avevano trascorso l'intero viaggio nel più totale silenzio, il biondino si era limitato a guardarlo di tanto in tanto, cercando un qualsiasi segno che Padge fosse minimamente interessato alla sua presenza, ma l'altro non si era voltato nemmeno una sola volta per incontrare il suo sguardo. Come se non fosse lì. Erano così distanti che Quinn non riusciva a credere a quello che stava succendendo. Come erano arrivati a quel punto? Il biondino aveva aspettato che la macchina si fermasse prima di richiamare la sua attenzione.
"Padge.." "Che c'é?" "Stai.. va tutto bene?" "Certo" "Non hai detto neanche una parola" "Forse non ho niente da dire" "Sarà così da adesso in poi? Non mi parlerai neanche?" "Ricominciamo con le paranoie?" "No, io.. voglio solo sapere se é tutto ok" "E' tutto ok"
Quinn aveva semplicemente annuito un pò triste, non perché ci credesse per davvero, ma perché era chiaro che l'altro non aveva intenzione di parlargli. Erano scesi in silenzio dall'auto, ed avevano camminato fino al cortile della scuola, senza nemmeno sfiorarsi. Quanto faceva male quella distanza? Quinn non avrebbe saputo dirlo.
Jay e Moose avevano fumato in silenzio, terminando la sigaretta quasi nello stesso momento, ed il sapore acre del fumo aveva fatto in modo che il moretto si rilassasse per un momento. Ci era riuscito, almeno finché non aveva visto Padge e Quinn attraversare il cancello, camminando l'uno accanto all'altro. Si era sentito così male che per un attimo gli era mancato il fiato. Era impallidito evidentemente, perché Moose l'aveva guardato preoccupato, prima di seguire il suo sguardo e rendersi conto di quello che l'altro stava guardando. Il più grande aveva imprecato tra i denti, perché cristo, quello era davvero un tempismo di merda, ed aveva preso Jay per un braccio, portandolo lontano da quella vista, fino all'interno della scuola che finalmente era aperta. L'aveva trascinato fino ad uno dei bagni al primo piano, chiudendosi la porta alle spalle ed osservando l'amico con apprensione.
"Stai..bene?" "Hanno fatto in fretta a fare pace" "Mi dispiace" "Io.. non voglio parlarne" "Hey, non escludermi un'altra volta, voglio aiutarti" "Il fatto é che non puoi" "Ascolta Jay, io so che.. che vederli insieme ti fa male, ma questo non cambia molto.. lo sai" "E' questo Moose, questo fa più male. Sapere che se anche non ci fosse Quinn io non avrei comunque nessuna possibilità. Io non.. non vado bene" "Questo non ha niente a che fare con te" "Padge mi conosce meglio di chiunque altro, e se nemmeno per lui io sono abbastanza per chi potrei esserlo?" "Ma che dici? Non é così! A volte le persone si innamorano, ed altre no. Questo non significa che tu non sia abbastanza, tu sei fantastico" "Già.. come no.." "Jay.." "Io devo andare in classe"
Il più piccolo aveva aperto la porta prima che Moose potesse dire qualsiasi altra cosa, ed aveva preso il corridoio, camminando velocemente per raggiungere l'aula della sua prima lezione. Aveva preso posto all'ultimo banco, sperando con tutte le sue forze che nessuno lo chiamasse alla lavagna, perché le sue mani stavano tremando davvero troppo.
Quinn aveva trascorso le ore di lezione in un altro mondo, così distratto che non avrebbe saputo ripetere neanche una delle cose che erano state spiegate durante quella giornata. Avrebbe dovuto essere un gran giorno quello, per lui. Avrebbe dovuto sentirsi sollevato, si, ma in realtà non era davvero convinto che le cose fossero tornate apposto. Anzi, era sicuro che non lo fossero. Non aveva avuto modo di vedere Padge da quando erano arrivati insieme quella mattina perché nessuno dei loro corsi combaciava quel giorno, almeno fino all'ultima ora, quando aveva lasciato l'aula per dirigersi nel laboratorio. Padge era già seduto quand'era entrato. Di solito lo aspettava davanti alla porta, poggiato contro lo stipite, e sorrideva appena quando lo vedeva arrivare. Di solito.. ma non quella mattina. Il biondino l'aveva raggiunto incerto, aspettando che il suo ragazzo si accorgesse della sua presenza. Poteva ancora chiamarlo così? Il suo ragazzo?
"Posso sedermi qui?" "Devi chiederlo?"
Il tono di Padge era stato più brusco di quanto si aspettasse, ma aveva disperatamente tentato di non registrare quell'informazione, ed aveva preso posto accanto a lui mentre il laboratorio si riempiva progressivamente ed il professore raggiungeva l'interno dell'aula. Padge era rimasto in silenzio, guardando davanti a sé senza nemmeno rivolgere uno sguardo al biondino. Quinn lo guardava invece. Lo guardava esattamente nello stesso modo in cui lo faceva quel giorno nello stesso laboratorio, come se fosse lontano ed irraggiungibile come quando era iniziato tutto. Come se adesso potesse solo osservarlo da lontano, come allora. Come se non fosse suo, come allora.
Il professore aveva scritto qualcosa alla lavagna, ma nessuno dei due si era nemmeno preso la briga di leggere cosa fosse. Quinn troppo preso nei suoi pensieri, e Padge troppo preso a cercare di non incontrare lo sguardo del biondino. Il professore aveva parlato per qualche minuto di un compito, mentre l'aula si riempiva di borbottii che i due ragazzi non avevano capito. I due ragazzi si erano riscossi solo quando avevano sentito il professore pronunciare i loro nomi.
"Padget, Allman. L'altra volta siete stati bravi, vi rimetto in coppia, e mi aspetto lo stesso risultato"
Entrambi avevano aperto leggermente la bocca, come se quella notizia fosse davvero più grande di quello che era. E forse era così, in quel momento. In ogni caso, nessuno dei due aveva parlato.
Matt aveva sentito il cellulare vibrare nella tasca posteriore dei suoi jeans. L'aveva tirato fuori facendo attenzione a non farsi beccare, altrimenti quello stronzo del professore di Matematica gliel'avrebbe sequestrato. Se l'era poggiato sulle gambe, per aprire la letterina lampeggiante e leggere il messaggio di testo che gli era appena stato inviato. Aveva sorriso tra sé e sé quando aveva letto il nome di Bert, ma il sorriso gli era passato immediatamente quando aveva letto il seguito. L'sms diceva soltanto 'ti aspetto nello sgabuzzino, é un'emergenza', senza nessun'altra spiegazione. Non era affatto un buon segno, ma proprio tipo, per niente. Non aveva notizie di Padge, Quinn o Jay dal giorno prima, e Dio solo sapeva cosa diavolo potesse essere successo, che razza di casini avrebbero potuto combinare. Aveva finto di non sentirsi bene, cercando di essere il più convincente possibile, e sicuramente la preoccupazione gli aveva dato una mano, perché il professore l'aveva immediatamente spedito in bagno. Matt era uscito dall'aula in fretta, prendendo le scale per raggiungere il posto dove Bert lo stava aspettando. Aveva quasi fatto le scale di corsa, approfittando del fatto che non ci fosse nessuno in giro a prenderlo per pazzo. Il moro si era sentito tirare dentro non appena aveva aperto la porta, ed aveva sentito le labbra di Bert sulle sue immediatamente dopo. Si era perso un attimo in quel bacio, infilando entrambe le mani nei capelli del ragazzo più basso e giocherellando con la sua lingua. Dannato Bert e le sue labbra che lo distraevano. Si era staccato non appena si era ricordato del perché era corso lì così di fretta.
"Che diavolo é successo? E' per Quinn, o Padge?" "No, é per me" "Che succede?"
Bert si era alzato sulle punte dei piedi, circondando il collo di Matt con entrambe le braccia. E non era tanto il bacio, quanto quel sorrisetto malizioso e quella strana luce negli occhi che gli aveva fatto capire l'effettiva ragione per la quale era lì.
"Avevo bisogno di vederti"
Bert aveva provato a baciarlo ancora, ma l'altro si era scansato quanto bastava perché le sue labbra andassero a vuoto, e gli aveva tirato uno scappellotto poco delicato dietro la nuca Il moretto aveva ridacchiato, e questa volta Matt non si era spostato quando il più piccolo aveva provato a baciarlo di nuovo, anzi, gli aveva circondato la vita con le braccia per tenerlo vicino e baciarlo a fondo, così a fondo che si era ritrovato ad ansimare senza rendersene conto. Avevano continuato così per qualche minuto, mentre Matt malediceva il ragazzo davanti a sé perché era riuscito a farlo eccitare soltanto baciandolo.
"Sei proprio un idiota, hai detto che era un' emergenza, mi hai fatto venire un colpo" "Ma é un' emergenza" "Il fatto che tu sia un arrapato pervertito non lo é" "Vediamo se tra cinque minuti sarai della stessa opinione"
Bert gli aveva lanciato uno sguardo malizioso, e si era inginocchiato per terra prima che Matt potesse chiedere cosa intendesse con quella frase, ed aveva sbottonato la cintura ed i jeans dell'altro con appena un paio di gesti esperti. Aveva abbassato i pantaloni ed i boxer del moro in un'unica volta, e Matt si era ritrovato nudo dalla vita in giù prima che potesse completamente realizzare quello che stava succedendo.
"Io non credo che... dio Bert.."
Il più piccolo aveva ridacchiato del modo in cui le proteste di Matt si erano immediatamente spente non appena le sue labbra si erano poggiate sulla sua erezione. L'aveva sentito soltanto stringere leggermente i suoi capelli tra le dita, ed aveva iniziato a muoversi, alternando il succhiare con lenti e prolungati movimenti della lingua. Non poteva vederlo, ma avrebbe potuto giurare che aveva inclinato la testa all'indietro ed aveva aperto la bocca a far uscire quei respiri pesanti. Aveva continuato quello che stava facendo per dei minuti, soltanto godendosi il sapore leggermente salato di Matt, finché non l'aveva sentito davvero troppo vicino al limite, a quel punto si era alzato per guardarlo dritto negli occhi. Gli occhi di Matt diventavano di un blu più scuro quando era eccitato in quel modo, gli facevano venire i brividi lungo la schiena soltanto a guardarli.
"Scopami" "Qui? Bert non possiamo.." "Ti prego.." "Ti odio" "Ma mi vuoi" "Sempre cazzo" "Prendimi"
L'aveva baciato ancora, mentre Matt cedeva definitivamente e gli sbottonava velocemente i pantaloni neri a tre quarti che indossava, facendoli scivolare per terra insieme ai boxer dello stesso colore. Il più grande l'aveva preso di peso facendo in modo che circondasse la sua vita con le gambe, e l'aveva spinto contro il muro. Bert aveva fatto un versetto sorpreso, ridacchiando leggermente contro le sue labbra. Appena un secondo dopo Matt era dentro di lui, e l'aria aveva improvvisamente lasciato i suoi polmoni mentre inclinava la testa all'indietro contro la parete.
"Adoro il fatto che sei così forte da poterlo fare così" "Se ci cacciano da scuola per questa cosa ti ucciderò" "Io.. cristo Matt.."
Le parole gli si erano mozzate in gola mentre Matt iniziava immediatamente a spingersi con forza dentro di lui. Entrambi si erano preoccupati di fare troppo rumore, ma stranamente nessuno dei due riusciva ad emettere un solo suono. Bert cercava di muoversi in sincrono, anche se non era molto semplice dato che teneva le gambe e le braccia a circondare l'altro per non pesare completamente su di lui. Non era durato a lungo, forse per la situazione, o forse perché era uno di quei momenti fantastici che esplodono e bruciano in fretta lasciandoti esausto e soddisfatto. Matt l'aveva spinto più forte contro il muro, e Bert aveva sentito l'orgasmo colpirlo così improvvisamente che aveva spalancato gli occhi, facendo solo un versetto quasi di sofferenza. Era stato così forte da fare quasi male. Il più grande aveva sorriso mentre lo sentiva tremare tutto, poi l'aveva baciato spingendosi un'ultima volta dentro di lui mentre veniva anche lui. Matt si era preso qualche secondo per cercare di recuperare il respiro, e più che altro per realizzare chi fosse e dove si trovasse. Aveva semplicemente continuato a tenerlo in braccio così, solo facendogli poggiare leggermente la schiena al muro. La voce di Bert l'aveva riportato sulla terra, e si era ritrovato a sorridere per un attimo, perché dopo essere venuto il tono di voce dell'altro assumeva una colorazione adorabilmente vulnerabile.
"Matt non mettermi giù.. non sono sicuro di riuscire a stare in piedi"
Il moro aveva ridacchiato, usando le sue ultime forze che sentiva di avere per metterlo seduto su una vecchia scrivania inutilizzata, in un angolo. Bert l'aveva guardato divertito, incrociando le braccia davanti a sé, del tutto incurante di essere ancora nudo. Quel ragazzo era sfacciato come pochi al mondo.
"E mi molli così?" "Ti ho tenuto tutto questo tempo, vuoi uccidermi?" "Sei tu che hai voluto farlo in quel modo" "Non mi sembravi dispiaciuto" "E' stato fantastico" "Adesso come ci ripuliamo, genio?" "Non ne ho idea"
Matt gli aveva lanciato uno sguardo omicida, prima di scuotere la testa e sfilarsi la maglietta per ripulirsi come meglio poteva, per poi passarla all'altro. Si era messo la felpa addosso, l'unica cosa che gli restava per coprirsi e si era reinfilato i jeans, mentre anche Bert si riverstiva a sua volta. Certe volte non poteva credere a quello che l'altro ragazzo era capace di fargli fare, lo lasciava senza parole.
"Mi devi una maglietta nuova" "Ti ho già dato il culo, che altro vuoi?" "Dio Bert, certe volte non ti si può sentire. Sei orribile" "Ma mi ami comunque"
Bert l'aveva detto con leggerezza, mentre finiva di allacciarsi le scarpe, come una di quelle cose che dici senza pensare, ma si era sentito gli occhi di Matt addosso, pesanti. Ed il tono di voce dell'altro era tutt'altro che leggero.
"E' così"
Il più piccolo si era avvicinato per baciarlo allegro, con leggerezza più che altro, per interrompere quel momento troppo intimo. Ancora non era abituato a quello. Quella profondità non era abituale per lui, la gestiva ancora con difficoltà. Il fatto che qualcuno lo amasse, in quella maniera, era qualcosa che lo faceva sentire in un modo che non avrebbe saputo spiegare. Matt lo capiva lo stesso però. Lasciava che fosse lui a decidere quando aprirsi, che fosse lui a decidere i tempi, che fosse lui a decidere quando aveva bisogno di un momento di intimità vero, e quando invece dovessero soltanto giocare. Gli lasciava il controllo, perché aveva capito perfettamente che non averlo spaventava il più piccolo più di qualsiasi cosa. E non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma Bert gliene era infinitamente grato.
Il moretto aveva finito di vestirsi mentre Matt lo guardava in silenzio, buttando un occhio ogni tanto al suo sedere quando si chinava.
"Usciamo uno alla volta" "Ok"
Matt si era poggiato alla stessa scrivania dove Bert era seduto fino a poco prima, aspettando che uscisse l'altro prima di lui. Il moretto si era avvicinato alla porta ma poi aveva cambiato idea, ed era tornato indietro a baciare Matt per un attimo
"Ti amo anch'io"
L'aveva detto di fretta, quasi attaccando le parole l'una con l'altra per l'imbarazzo, e senza guardarlo in viso, poi era praticamente volato fuori dallo sgabuzzino prima che l'altro potesse dire qualcosa. Matt aveva sorriso.
Moose era praticamente corso fuori non appena la campanella dell'ultima ora era suonata, per riuscire a beccare Jay mentre uscivano. Non l'aveva visto, così aveva lasciato velocemente dall'edificio per recuperare la sua macchina nel parcheggio. Non era andato verso casa sua però, si era diretto verso quella del moretto. L'aveva visto immediatamente camminare a testa bassa sul marciapiede. Aveva suonato il clacson, ma l'altro ci aveva messo qualche secondo a sentirlo dato le cuffiette che gli spuntavano tra i capelli neri. Il più piccolo si era fermato, e Moose gli aveva fatto cenno di salire. L'aveva accompagnato fin sotto casa, ed era salito insieme a lui, nonostante Jay continuasse a ripetere che non ce ne fosse bisogno. Era chiaramente una bugia quindi Moose aveva insistito. Si erano preparati un paio di sandwich per pranzo, e li avevano mangiati in silenzio, distesi sul letto del moretto. Jay si sentiva costantemente osservato, ma sapeva che l'altro era semplicemente preoccupato per lui. Era bello che qualcuno si preoccupasse per lui. Moose aveva aspettato che l'altro si rilassasse per potergli parlare.
"Hey va meglio?" "Non proprio.. no" "Posso chiederti una cosa?" "Si" "Sei innamorato di Padge praticamente da sempre, perché diavolo non gliel'hai detto prima, quand'era ancora solo?" "Perché era ancora etero, o così credevo" "Tutti questi anni.. non hai mai pensato a nessun altro?" "No.. lui é.. non ho mai trovato nessuno come lui" "Ascolta dolcezza, noi siamo cresciuti insieme, e tu e Padge più di tutti, avete praticamente condiviso qualsiasi cosa, avete sempre avuto questo legame quasi esclusivo" "Appunto.. con chi altro dovrei stare?" "Quello che voglio dire é.. mi aspettavo che ti saresti innamorato di lui, era quasi ovvio che succedesse, ma con qualcun altro.. potresti cominciare una cosa completamente nuova, da un'altra prospettiva" "Non c'é nessun altro Moose" "Perché non ti sei mai guardato intorno" "Se l'hai sempre saputo come mai non me l'hai mai detto?" "Perché nonostante quello che provavi sembravate essere in equilibrio, non volevo rischiare di romperlo" "Ora é decisamente rotto" "Però.. voglio dire.. Padge é già stato con altre persone, ha avuto delle ragazze prima di adesso, e non sei mai stato così male" "E' diverso, pensavo che gli piacessero le ragazze, e che non avevo nessuna possibilità, era più facile mettersi il cuore in pace. Ma adesso.. ora lui sta con un altro ragazzo, ed io non faccio altro che pensare 'perché non io?' " "Ma lui non sapeva di te.. come potevi essere un'opzione?" "Non lo sono.. non lo sarò mai" "Mi dispiace Jay" "Anche a me.."
Non si erano detti altro per molto tempo, e Jay era semplicemente rimasto con gli occhi chiusi e le mani dietro la testa a mò di appoggio. Moose l'aveva osservato preoccupato, molto preoccupato a dir la verità. Non c'era nessuno al mondo al quale Jay fosse legato più di Padge, era l'unica persona con la quale si fosse mai sentito completamente sé stesso, e completamente al sicuro. E adesso non solo non poteva averlo per sé, ma rischiava di perderlo del tutto. Doveva sentirsi completamente perso.
"Hey ascolta, stasera mi vedo con un amico, vieni anche tu" "Un amico? Chi?" "Non lo conosci, andavamo in campeggio insieme d'estate quando eravamo più piccoli. Si é trasferito qui da un paio di settimane" "Non voglio mettermi in mezzo" "Ma quale in mezzo? Dolcezza io sono completamente etero, é solo una rimpatriata tra amici" "A proposito di questo, sei sicuro di essere etero? Neanche una piccola vibrazione gay?" "Nessuna vibrazione, te l'assicuro. Perché, vuoi provarci con me?" "No, controllavo solo che almeno uno di noi fosse normale"
Moose aveva ridacchiato, stendendosi accanto a lui. Aveva sorriso quando Jay aveva poggiato la testa sulla sua spalla. E dopo averlo rassicurato sul suo orientamento sessuale era riuscito finalmente a convincerlo ad uscire con lui quella sera.
Passiamo alle recensioni, che come al solito mi fanno tanto tanto felice. Vi amo, lo sapete, si?
Friem: Si, c'é stata una riappacificazione, ma come hai visto non totale. Bert e Matt sono così.. assurdi e bellissimi, e si fanno sesso e poi si insultano, non sono adorabili? E Padge e Quinn.. beh é chiaro che tanto in pace non sono. Idee sul nuovo personaggio?
Crazy_Me: Avevi visto giusto, quel momento é molto significativo, e questo capitolo lo dimostra chiaramente. Il nuovo avvenimento.. eccolo! O meglio, una parte di esso! Pensieri su chi potrebbe essere?
ColdBlood: Bert é il solito Bert, complicatissimo e perciò sempre diverso. Lo amiamo per questo, no? xD Padge é l'uomo dei cazziatoni! E mica ha finito, che credi! xD Tra quei due la pace non é fatta proprio per nulla a quanto pare. Jay c'é.. si svela ancora e di più nella sua fragilità.. e poi.. new entry! Che ne dici?
Yuki_Frehley: Oddio mi minacci??? Noooo ç____ç non mi abbandonare ç___ç Ancora non li ho sfasciati comunque.. quindi non mi lasciare, sennò resti con il dubbio, no? xDD Povero Jay, neanche un pò di compassione perché soffre?? XDD
Xx_ImJustAKid: L'ultimo pensiero di Padge ha messo la pulce nell'orecchio a tutti quanti dear, Quinn compreso xD (Si, lo ammetto. Sto sfogando la mia arrabbiatura per Quinn col personaggio xDD) Le tue idee sul perché qualcosa manchi troveranno risposta più avanti, per ora c'é solo amarezza. Per il personaggio misterioso.. beh dovrai aspettare il prossimo xD P.S. Abbiamo conosciuto i Blackout! Abbiamo abbracciato i Blackout! (Ok la smetto)
Jessromance: Si il rapporto tra Matt e Bert é molto particolare, e proprio per questo é bellissimo.. e deve crescere ancora... xD Ahahah Jason... beh vedrai! Per ora anche lui si svela ancora un pò.. e che mi dici del nuovo personaggio, idee?
ChemicallyUsed: Hun! Lo sai, Bert é il mio alterego, e si scopre piano piano perché é sempre uno dei personaggi più complessi, e forse non si scoprirà mai del tutto. Matt&Bert xD si vero, funzionano al contrario delle altre coppie, e per questo sono adorabili, no? XD Padge e Quinn invece.. avevi ragione, qualcosa non va. Lo si legge nei pensieri di Quinn questa volta, dal suo punto di vista, e fa un pò male.. Ahah tu le tue idee sul nuovo personaggio me le hai già dette.. xDD |