compagnia da gay bar 1
*Autore: Rota
*Titolo della storia: Compagnia
da gay bar
*Fandom:
Axis Powers Hetalia
*Personaggi:
Matthew Williams (Canada), Alfred F. Jones (USA), Francis Bonnefoy
(Francia), Ivan Braginski (Russia), Ludwig (Germania), Un po’
tutti.
*Pair:
Franada, GerIta, SpagnaAustria, VashLily, RusAme/RoChu.
*Rating:
Giallo
*Avvertimenti:
AU, Shonen ai, What if…?
*Genere:
Song fic, Romantico, Introspettivo
*Mondo parallelo scelto: Mondo
contemporaneo
*Note dell'autore (pre
contest): Benché il titolo sia abbastanza
comico, la mia fan fic lo è solamente a tratti. Come ogni
commedia che si rispetti, ha il suo lato tragicamente drammatico.
Ovvero, il fatto che tutti i miei pg sono omosessuali e che vivono
nella contemporaneità di ogni giorno.
Ho pensato che ognuno dei miei personaggi – otto in tutto
– poteva essere rappresentato da una canzone. Ne ho scelte
specie dal mucchio delle canzoni rock che conosco.
Ci sono due storie, in questa long. I capitoli dispari parlano al
presente, presentando la situazione come è. I capitoli pari,
la storia vera, per intenderci, partono dall’inizio di tutto,
essendo al passato, e raccontano cosa è successo prima e
come si è arrivati al punto. I capitoli, pur non essendo
tanto lunghi, sono tanti perché volevo dedicare ogni coppia
a un diverso personaggio.
Due parole sui capitoli 16 e 17.
Come si può notare, i due ultimi capitoli sono al
presente e non al passato in quanto procedono con la narrazione dai
capitoli pari e non da quelli dispari. Nel 17, sono passati alcuni mesi
dall'accaduto, e quello che è successo lo racconto
così. Il 16 è invece più corto in
quanto semplice flash di quanto accade alla festa.
*Note dell'autore (post
contest): Questa fan fic poteva fare di più
– doveva
fare di più – a mio avviso. No, non sto dando la
colpa alle giudici, non a quelle persone meravigliose che hanno
comunque trovato qualcosa di buono nella bozza che ho
mandato loro, quanto piuttosto al caso e a persone che, davvero, se
stessero ferme sarebbe molto, molto meglio.
Ci tengo immensamente a questa fan fiction, perché
è la mia prima FraNada in primis, perché sono
riuscita a sviluppare il tema centrale in qualcosa come una trentina di
pagine e più e perché, infine, ho usato talmente
tanta buona musica che non posso che congratularmi con me stessa
*ohohohohoh*.
… e a conti fatti ho vinto anche un premio speciale (L)
La realtà è che ci tenevo troppo per non
consegnarla, e questo è stato un mio sbaglio.
Ho corretto gli errori e ho sistemato un paio di cosette –
ora dovrebbe essere leggibile, spero ._.
Boff, nulla, spero possa essere una buona lettura per tutti voi (L)(L)
(1) Smells like teen spirit, Nirvana
Cap. 1
Load up on guns
Bring your friends
It's fun to lose and to
pretend
She's overborne and
self-assured
Oh no, I know a dirty
word(1)
Matt si prende, sfinito al punto, la testa tra le mani, respirando
profondamente per richiamare a sé tutta la calma di cui
è capace.
La situazione, così come è in questo momento,
proprio non gli piace per nulla.
Il luogo non gli piace. Le persone che vi brulicano a guisa di tante
formiche più o meno laboriose non gli piacciono. I rumori
assordanti e molesti che gli sconquassano le orecchie non gli
piacciono. Ma men che mai gli piace il motivo per cui si ritrova seduto
su una di quelle sedie orrende di plastica dura, ad aspettare
chissà quale messaggero che gli dia la salvezza o
l’eterna dannazione.
Perché sono lì, lui e loro, in attesa di una
semplice telefonata – non altro davvero.
E Matt non ce la fa più ad aspettare che i secondi passino,
a contare i momenti che scorrono in un silenzio che fa male alle
orecchie.
Le lancette dell’orologio sono implacabili, e ognuno dei
presenti ha fin troppa fretta.
Non può neanche crederlo, ma è arrivato a essere
snervato da tutta la situazione. Così, quando suo fratello
tenta per l’ennesima volta di parlare – di dire
sicuramente qualcosa di stupido e inappropriato – lo fulmina
con lo sguardo e lo vede tornare al suo posto, senza che abbia detto
una sola parola. Gli altri non hanno neanche la forza di meravigliarsi
del fatto inconsueto.
Ma troppo avvilito persino per sorridere incoraggiante alle loro facce
distrutte, Matt si alza con un gesto secco dal proprio posto e va verso
la macchinetta dell’acqua, per rinfrescarsi la gola.
Tutto questo, in linea teorica, non dovrebbe riguardarlo.
Alfred e la sua stupida band non dovrebbe riguardarlo.
Niente.
Né Francis che sembra sbattuto come l’ultima volta
che ha ricevuto un due di picche da un giovane a cui ha fatto la corte.
Né Gilbert che pare non aver più fiato neppure
per fare lo sbruffone. Né Ludwig che è
più muto del solito, tanto sconvolto da non accorgersi
neanche che Feliciano non c’è, accanto a lui.
Né Alfred che non ha più fame.
Né, tanto meno, quello stupido violento di Ivan, sequestrato
e nascosto chissà dove dai poliziotti, senza un briciolo di
vodka per risollevarsi il morale.
Niente di tutto quello dovrebbe riguardarlo.
È egoista, Matt, terribilmente egoista. Forse lo
è diventato a furia di essere gentile senza ricavarne la
benché minima soddisfazione.
Allora, dopo aver bevuto d’un fiato il suo terzo bicchiere di
acqua, Matt butta il bicchierino di plastica nella pattumiera e torna a
passo spedito al suo posto, prendendo l’mp3 dalla tasca della
sua giacca scura.
Lo accende, e la musica impazzisce nelle sue orecchie.
L’unica cosa che pensa da quel momento sono le mani veloci di
suo fratello che si muovono sulla chitarra elettrica.
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