c. 25
Le
ragazze alla fine della battaglia erano state portate
immediatamente all' ospedale della fondazione Kido. Dopo interminabili
giorni di attesa si erano risvegliate e solo dopo un paio di mesi
avevano potuto lasciare la struttura. Adesso si prospettava loro il
ritorno alla vita quotidina, lontana dal tempio, lontana dai ricordi.
Sailor Pluto, la guerriera custode delle porte dello spazio e del tempo
aveva infatti abbandonato la sua postazione comunicando ai gold e alle
custodi la felice riuscita dell' impresa e la necessità di
dimenticare quel convulso periodo.
-Perchè?- aveva domandato Talia che già sperava
di poter
traccorrere le vacanze al Santuario nonostante Shaka la ammonisse che
quello non era un luogo di villeggiatura.
-E' necessario che voi rimaniate lontane dai guai. Nessuno da ora in
poi deve più sospettare della vostra esistenza. Avete vinto
questa battaglia ma non è detto che la prossima volta siate
così fortunate. Non è vostra la cura del mondo in
questa
epoca. Dimenticate, vivete, invecchiate e infine morite come
è
giusto che sia. Poi finalmente, solo dopo questo lungo processo,
rinascerete nel vostro tempo.- una nota di stanchezza attraversava le
parole della guerriera. Le ragazza compresero che quel periodo non
doveva essere stato facile per nessuna delle outer.- Andate a salutare
i vostri cari. Domani ritornerete a casa.- aveva terminato congedandosi
insieme a Luna.
Non era facile abbandonare un luogo che era diventato così
importante nella loro vita e soprattutto non era semplice dire addio ai
loro custodi.
Per prima cosa le giovani guerriere si recarono al
tredicesimo tempio. Si inchinarono di fronte ad Atena che non
riuscì a non manifestare il suo stupore.
-Perdonaci Atena... perdonami soprattutto. Sono stata la più
irriverente e irrispettosa- aveva esordito Antares- ti ho attaccata in
ogni modo dimenticando il rispetto che si deve agli dei. Ammiro il tuo
coraggio e la tua forza. Ti chiedo ancora scusa per la mia prepotenza e
la mia arroganza...-
-Basta così Antares... io stessa ho sbagliato molto, nei
tuoi
confronti soprattutto. Mi vergogno per tutto ciò che ho
fatto.
Una dea, la dea della giustizia non dovrebbe comportarsi in questo modo-
-Atena- si intromise Sophia- Luna e Pluto ci hanno spiegato che il
Caos, sebbene in una misura molto piccola, era riuscito a penetrare
anche tra le mura del tempio nel momento stesso in cui noi siamo giunte
qui. Mi spiego meglio... noi siamo il Cosmos, tuttavia una piccola
parte di Caos è presente anche in noi, non ne siamo esenti.
Deve
essere sfuggita al nostro controllo nel momento in cui ci siamo
risvegliate come guerriere e ci siamo fatte prendere da emozioni
negative come la paura o la rabbia.
-Questo vuol dire che le tue azioni negative nei nostri confronti erano
dettate in parte dal Caos- terminò Febe- la dea della
giustizia,
ne sono certa perchè in battaglia ho visto la vera Atena,
non
colpirebbe mai un nemico alle spalle.
-Sì, questo è vero giovani custodi... ma io nell'
età del mito ho sbagliato. Antares... non potevo permettere
l'
amore tra una custode e un futuro cavaliere, vi avrebbe distolto dai
vostri compiti... inoltre è vero... avevo provato qualcosa
per
Saga.
-Non parliamone più. Hai cercato di spiegarmi
perchè lo hai fatto
Atena non molto tempo fa e io non ho voluto sentire ragioni.- rispose
Antares sorridendo
-Allora... amiche?- domandò Talia incerta porgendo una mano
alla dea
-Amiche...- sussurrò la ragazza stranita- da che ricordava
aveva
avuto solo un' amica ed era stato molto, molto tempo prima...*-
sì, sì- disse la giovane sorridendo- amiche.
Dopo quel chiarimento necessario ognuna della giovani
attraversò
le dodici case salutandone i custodi e soffermandosi presso coloro che
avevano avuto più a cuore per un motivo o per l' altro.
Così Febe trascorse la notte con Shura bagnando di lacrime
il
petto del cavaliere e pregando di non dover andare via mentre l' altro
silenzioso le accarezzava la schiena perdendosi negli stessi muti
pensieri, Antares aveva augurato felicità a Milo e Camus
abbracciandoli forte tutte le forze non le sarebbero venute
meno, Sophia riponendo le ultime cose nella sua borsa si era concessa
anche lei un abbraccio al cavaliere della quarta casa che sbuffando le
intimò di allontanarsi quasi immediatamente.
-Tsè... quella pustola- disse Cancer il giorno dopo
prendendo
tra le mani un libro di scuola- s' è scordata questo qui con
l'
evidenziatore- fece notare ad Aphrodite
-Riportaglielo. Ancora non è partita
-No- rispose semplicemente il ragazzo riponendo quel piccolo tesoro in
un cassetto sotto lo sguardo del compagno, che ben lo conosceva.
Talia, dopo aver cercato Eros in lungo e in largo, si era recata invece
alla sesta casa. Qui aveva trovato Virgo in meditazione tra i salici
gemelli.
-Tieni- disse il saint dopo qualche minuto porgendole tutto sorridente
dei cerotti per evitare di russare.
-Oh bene!- fece fintamente indignata la ragazza- tieni anche tu allora.
Shaka si rigirò tra le mani una tuta per l' aerobica ridendo
impercettibilmente.
-Perchè non sei andato a salutarla?- chiese Apollo al dio
Amore che si era recato a fargli visita al suo tempio.
-Scherzi? E rischiare di piangere come una donnetta davanti a lei
mettendo a repentaglio
la mia virilità?- fu la risposta scandalizzata del giovane-
ma
neanche tu sei andato a salutare Antares- fece notare poi
più serio.
-Non mi andava- fu la risposta scocciata
-Apollo- iniziò Eros- io posso... guarirti...
cioè... posso utilizzare le mie frecce per farti innamorare
di
qualsiasi altra donna, persino di una dea se lo vuoi. Sai bene ad
esempio che Calliope o Melpomene non disdegnerebbero il dio del sole
come sposo.
-No- fu la risposta decisa- io non voglio qualsiasi altra, voglio
lei... e l' avrò. Non domani forse, non tra uno, due anni,
ma l'
avrò.
-Che intendi?- fu la domanda sospettosa
-Per un dio il tempo non è nulla... Sailor Pluto
è arrivata in questa epoca nei momenti finali della
battaglia. Mi ha pregato di intervenire e
favore delle custodi e mi ha consigliato di attendere e di cercare l'
amore dell' Anteres del futuro. In fondo... neppure a me
piacciono
poi molto le tenebre.
-Dunque pensi di sposare l' Anteres che nascerà?- si volle
accertare il dio
-Esatto. Le starò accanto dalla nascita, la farò
innamorare di me e soprattutto cercherò di evitare che
incontri
Saga- fu la spiegazione soddisfatta.
Il giorno della partenza Antares si recò alla casa dei
gemelli.
Trovò Saga intento a leggere un libro:- Ti... disturbo?-
domandò titubante.
-Che c' è Antares?- chiese Saga annoiato
-Tra poco vado via- rispose lei sedendoglisi di fronte.
-E dunque? Sei venuta a salutarmi?
-Sì... e a dirti che... io... io... ti...-
-Stà zitta- la fermò alzandosi e dandole le
spalle- se vieni qui a parlarmi d' amore fai male.
-Come? Saga io credevo che tu mi amassi... mi hai amata un tempo. Io
non posso credere che il nostro amore sia finito. Non ci credo!
Non ci credo hai capito?
-Sei una bambina- la accusò il saint velenoso- pensi forse
che
io possa provare una qualche attrazione nei confronti di una ragazzina?
Amore poi, mi sembra assurdo! E spiegami inoltre come puoi pensare che
io possa amarti ancora dopo tutti questi secoli?
-Ma io ti amo ancora- sussurrò
-E io no! Ero un uomo ben diverso da quello che sono oggi, i tempi
erano diversi. Vai. Tii saluto Antares-
Saga sospirò pesantemente quando udì finalemente
i passi
affrettati della ragazza lasciare la stanza e la porta sbattere forte.
Doveva avere il cuore spezzato, pensò con
tristezza. La verità era che non una, ma due erano le anime
in
pena per quel giorno. Aveva deciso, Saga di Gemini, di negare il suo
amore. Che senso avrebbe avuto abbracciarla, baciarla se tanto non l'
avrebbe più rivista? Ammettere di amarla per cosa? Per
rodersi
dentro pensando che lei l' avrebbe scordato, che lei avrebbe di certo
amato un altro che non fosse stato lui? Avrebbe solo ottenuto il
risultato di
soffrire di più, magari umiliandosi per non lasciarla
andare,
dunque meglio negare l' amore a lei e a sè stesso e
sotterrarlo.
Punto. Come Antares si sarebbe scordata di Saga, Saga avrebbe
dimenticato Antares.
Salite sul pulman a Rodorio in silenzio le ragazze occuparono gli
ultimi posti:- Quando dimenticheremo tutto quanto?- domandò
Talia dopo un poco
-Luna mi ha spiegato che i nostri ricordi spariranno nel giro di
qualche ora. Forse quando saremo arrivate a casa già
penseremo
di avere fatto un viaggetto o non so...- spiegò Sophia
-Bene- fu la risposta
-Tieni Antares- disse Talia tirando fuori un oggetto dalla tasca
-E' la mia collana!- si stupì la giovane stringendola al
petto-
Pluto ci aveva detto di lasciare tutto ciò che potesse
ricordarci qualcosa del Tempio... come l' hai avuta?
-Lascia stare il come. L' hai sempre avuta con te. Ben prima di sapere
dell'
esistenza del tempio. E' giusto che tu la tenga- le rispose Talia
-E' vero, è giusto così- si aggiunse Sophia
mentre Febe osservava silenziosa il paesaggio fuori dal finestino.
-Ho un' altra cosa. Febe guarda anche tu- continuò Talia
mostrando loro quattro lettere- qui... c' è la nostra
storia. C'
è l' avventura di questi mesi... qui ho scritto chi siamo e
chi
amiamo. Prendetene una ciascuna. Anche se dimenticheremo tutto in
realtà non lo faremo davvero.
-Come facciamo a sapere che quando le avremmo lette non penseremo a una
bugia, a qualcosa che ci siamo inventate per gioco?- domandò
finalmente Febe
-C' è una foto. Ho messo una foto in cui siamo ritratti
tutti
insieme... con i gold e Kiki e Sion e anche Saori. Solo una in ogni
busta perciò non perdetele!
Il silenzio calò nuovamente tra di loro. Non sapevano se
avrebbero dimenticato tutto e per sempre o se il trucco di Talia
avrebbe funzionato per aggirare il tempo e il destino. Loro non
sapevano nulla di tutto ciò, di certo affrontavano il futuro
con
paura, ognuna per motivi diversi, perchè quell' esperienza,
ricordi o meno le aveva cambiate forse più di quanto
credessero,
ma alla paura ora si affiancava la piccola speranza di rivedere, forse,
i loro eroi ancora una volta.
NOTICINE: *Una tradizione ci dice che Pallade fu amica e compagna di
giochi di Atena. La dea avendola uccisa per sbaglio aggiunse il nome
dall' amica al suo in segno di lutto.
IL PUNTO DELL' AUTRICE: Con questo ultimo capitolo si conclude
"Rinascere". Niente lieto fine, o meglio, il finale è
piuttosto
aperto. Ognuno di voi può immaginarlo come preferisce e
dunque
chiedersi se le ragazze ritorneranno al tempio o meno e soprattutto se
torneranno tutte ( vi ricordo che su Sophia pesa il patto con le
Moire). Lascio
questo finale sia perchè è quello che avevo
deciso fin
dall' inizio e che a me personalmente piace (anche se questa
è una versione più breve), sia perchè
non so
se mai tornerò su Rinascere... vi dirò... fino a
qualche
tempo fa pensavo volentieri a un seguito (e già il primo
capitolo si era delineato nella mia mente), poi però mi sono
resa conto che non posso pensare a un seguito di Rinascere se prima non
rivedo dal punto di vista stilistico e formare la stessa Rinascere. E'
stata la mia prima storia come ormai ben sapete, è piena di
errori di battituta ( e di orrori che su un foglio di carta non farei
mai proprio perchè solo ultimamente inizio ad abituarmi con
la
scrittura a un pc) e alcuni capitoli hanno uno stile e un' esposizione
che poco mi piace. Rileggendo questa ff mi sono accorta di essere un
pochino cresciuta come autrice (scribacchina) e la persona che ha
scritto Rinascere
non sembra la stessa persona di "Un puzzle da cinquecento pezzi" o
"Intrecciando le mani" (quest' ultima nel fandom di Sailor Moon). Mi
sono affezzionata tantissimo alle mie ragazze solo che mi pento di due
cose: la prima è di non aver dato la giusta attenzione ai
gold,
avrei potuto dare più spazio ai loro pensieri e non l' ho
fatto;
la seconda è Atena. Chi mi conosce sa che Saori a me non
piace
però negli ultimi capitoli mi sono accorta di averla
trattata
davvero male. Non si fa, non si fa, non si fa. Considerando che
è venuta fuori molto OOC, avrei preferito un buon
personaggio e
dunque descrivere la mia Atena, quella che secondo me è la
dea della giustizia
invece che un personaggio pessimo. E' irreale, Atena è la
dea
della giustizia, non ha senso che si comporti così male... e
infatti ho cercato di correggere il tiro. Fatto questo mea culpa la
conclusione: non cancellerò Rinascere, non appena
avrò
tempo inizierò a rivederla un pochino, poi si
vedrà.
RINGRAZIAMENTI: Ringrazio infinitamente chi si è fermato a
commentare la storia dandomi il suo sostegno e facendomi sentire la sua
presenza. Vi adoro *piange*. Un grazie sincero anche a chi ha messo la
storia tra le preferite/ricordate/seguite.
Grazie! Vi abbraccio,
Haru.
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