Lo guardò, insistentemente, come se non l'avesse
mai fatto realmente; era sempre così maledettamente
perfetto, nonostante tutto, lo era in ogni singola sfumatura che
assumeva ed anche ora, impresso in quella fotografia e con il viso
tirato in un sorriso di circostanza, riusciva ad esserlo. La porta si
aprì producendo il solito scricchiolio, ma Victoria non si
voltò, troppo presa ad ammirare l'istantanea che, da un'ora
ormai, teneva stretta tra le dita.
"Vic tesoro, ti
cercano al telefono. E' Jackie, penso sia una faccenda importante", la
avvertì la madre, in un sussurro.
"Non sai di che si
tratta?", chiese lei di rimando, voltandosi appena e guardando la donna
ferma sul ciglio della porta.
"Credo sia preoccupata
per qualcosa, mi ha chiesto solo di cercarti. Vuoi che ti porti il
telefono?", chiese nuovamente, premurosa.
"No, no tranquilla,
torna pure di sotto. Userò questo. - disse indicando
distrattamente l'apparecchio azzurrino posato sul comodino - Grazie
mamma", concluse poi alzandosi e rivolgendo un sorriso alla donna che,
socchiusa nuovamente la porta, la lasciò sola.
Afferrò la
cornetta del telefono e, portandosela all'orecchio, si
accomodò a gambe incrociate sulla trapunta color pastello;
non fece tempo ad aprir bocca, la sua migliore amica la precedette,
qualche secondo prima.
"Darlin' se parli
così però non capisco niente, respira su", la
bloccò lei, sul nascere.
"Ok, sì ora
mi calmo, promesso", rispose l'amica, al di là della
cornetta.
"Ecco brava, adesso
con calma mi spieghi tutto dall'inizio", fece Vic, sistemandosi una
ciocca di capelli sfuggita all'acconciatura.
"Princess, tieniti
forte. Sei seduta, vero?", chiese Jackie con una punta d'entusiasmo
nella voce.
"No guarda, sono
sull'orlo di un precipizio e volevo darti l'ultimo saluto, ho deciso di
farla finita..Ma ti pare? Certo che son seduta, anzi, per la
precisione, sono sdraiata..ah, e Strawberry ti saluta tanto", concluse,
prendendo in giro l'amica.
"Ancora non l'hai
buttato quell'ammasso di peli che ti ostini a chiamare orsacchiotto? Ti
prego almeno dimmi che non ci dormi più, saresti da ricovero
in caso contrario", pigolò la rossa, sospirando sconfitta.
"La smetti per
piacere? Dammi sta notiziona e fammi tornare ad amoreggiare con il
letto", tagliò corto l'altra.
"Uh sì,
scusa..dicevo..stasera non prendere impegni, chiaro?", chiese con tono
deciso; e la sua richiesta assomigliava più ad una minaccia,
ma Victoria non ci fece caso, abituata com'era ad uscite del genere.
"Sì,
è chiaro, ma sai, vorrei solo capire di cosa si tratta o
è un segreto, pure questo?", chiese Vic, cominciando
seriamente ad impazientirsi.
"Sei tu, è
colpa tua, mi confondi le idee e non mi fai arrivare al nocciolo della
questione. Comunque, dicevo, stasera tu ed io andremo al Sound e non
accetto un no come risposta", decise lei.
"Allora a sto punto
direi che l'unica cosa che rimane da chiedere è l'orario,
perchè immagino che avrai pensato anche a quello, o
sbaglio?", chiese la mora, arrendendosi alla frenesia dell'amica di
sempre.
"Vedo che stai
cominciando a collaborare princess, sono fiera di te",
commentò l'altra, ridacchiando soddisfatta.
"Ora non ti gasare e
dimmi quanto tempo mi rimane per attuare il miracolo",
continuò a scherzare Vic.
"Alle nove sono ai
giardinetti, fà pure i tuoi conti. Pronti, partenza, via! Ci
vediamo nei prati in fiore tra..uhm..quattro ore e dieci minuti",
esclamò Jackie chiudendo la comunicazione.
Victoria
affondò, disperatamente, il viso tra i cuscini sparsi sul
letto; lo faceva per lei, per non farla pensare, per farla svagare e
questo lo sapeva bene, ma, nonostante questo, i suoi pensieri si
concentravano, indiscutibilmente, sempre nello stesso punto.
Cercò di non rifletterci ulteriormente, ma, alzandosi dal
letto e passando accanto alla scrivania per raggiungere il piccolo
bagno posizionato sul lato destro della stanza, il suo sguardo cadde
ancora, e inavvertitamente, sul viso sorridente della foto che, il
vento infiltratosi dalla finestra lasciata aperta, aveva fatto
precipitare sul marmo sotto i suoi piedi.
"Sai che non
tornerà, vero?", la voce candida e sussurrata di sua madre
la richiamò; Vic abbassò lo sguardo per poi
rialzarlo, qualche attimo dopo.
"Ne abbiamo parlato
tante volte mamma, io sto bene ok? Sì, so che non
c'è, ma io sto bene", sussurrò la ragazza, con
decisione.
"Entrambe sappiamo che
non è così, perchè ti ostini a
nascondere tutto il dolore che stai provando? Non sorridi
più e ho paura che tu possa dimenticare il modo per tornare
a farlo, tesoro", continuò comprensiva.
"Sto bene ed ora
lasciami sola, devo prepararmi. Esco con Jackie stasera", concluse poi,
rintanandosi nella stanzetta adiacente alla sua; ora poteva farlo, sola
poteva buttar fuori tutto quanto, eppure non ne era capace. Non sapeva più
piangere.
...
"L'hai più
sentito?", la voce, improvvisamente sommessa, di Jackie fece voltare
Vic che, rivolgendo nuovamente lo sguardo al prato, si
lasciò sfuggire un sospiro, uno di quelli che difficilmente
la sua migliore amica riusciva a comprendere.
"Lo sento sempre,
tutti i giorni. Non mi ha abbandonata, perchè nessuno lo
capisce?", domandò la mora portando le mani a toccarsi il
capo; ed era così, non le aveva detto addio e lei lo sapeva
bene.
"Nessuno lo capisce
perchè è un comportamento strano princess, se ami
una persona che bisogno c'è di andarsene? Aveva tutto qui,
aveva te soprattutto eppure non è bastato",
esclamò la rossa sfiorando la guancia dell'amica.
"Mi sono stancata di
dare spiegazioni a tutti, io lo so il motivo ed ora, per favore,
andiamo e lasciamo perdere il discorso. Non ho voglia di pensarci,
anche stasera", rispose lei, alzandosi in piedi; e Jackie fece lo
stesso senza aggiungere altro.
...
Si guardò
intorno sorseggiando lentamente il secondo drink della serata; Jackie
era in pista a scatenarsi, ma lei proprio non se la sentiva di
ammassarsi in quel groviglio di braccia e gambe. Non era mai stata una
di quelle che amava ballare, o meglio, non in quelle circostanze;
preferiva starsene ad osservare i movimenti delle persone accanto a
sè e, quella sera, di gente ce n'era veramente tanta.
"Non stai esagerando
un po', Vic?", il tocco leggero di una mano sulla sua spalla ed una
voce che, improvvisamente, sovrastò il frastuono della
musica proveniente dagli autoparlanti del locale, la fecero voltare di
scatto; ed un sorriso le colorò il viso come, probabilmente,
non accadeva già da troppo tempo.
"Chris!",
esclamò in un gridolino; appoggiò il bicchierone
sul bancone del bar per poi tornare a portare attenzione al ragazzo
che, dal canto suo, la strinse in un abbraccio.
"Fatti guardare! Sei
uno splendore, baby!", esclamò lui a sua volta lasciandole
un bacio sulla fronte.
Vic sorrise ancora, di
cuore. "Ma che ci fai qui? Quando sei tornato?", gli chiese,
felicemente sorpresa; ma Chris non ebbe il tempo di rispondere. Una
musica che, la ragazza, conosceva fin troppo bene, fece voltare
entrambi verso il palchetto illuminato solamente da un cerchio di luce.
"Ethan..",
sussurrò lei portandosi una mano alle labbra; e fu in quel
momento che una lacrima, di gioia, sfuggì ai suoi occhi
colmi d'emozione. "Tu lo sapevi!", disse poi voltandosi verso il
ragazzo che, con un gesto, la incoraggiò a muoversi. "Vai
baby, cosa aspetti?", le sussurrò.
E lei lo fece.
Cominciò a farsi spazio tra la gente, spintonando chiunque
decidesse d'intralciare il suo cammino. Arrivò nei pressi
del palchetto nel momento in cui, dalle labbra del ragazzo posizionato
davanti al microfono, uscirono le parole che, da sempre, le sussurrava
nel corso delle loro innumerevoli conversazioni telefoniche. "I'm still yours, I'm forever
yours, ever yours..Faithfully".
La melodia
sfumò ed Ethan, abbandonando la sua chitarra acustica sullo
sgabello, scese dal palco e, finalmente, si ritrovarono occhi negli
occhi.
"Non
dire niente, abbracciami, ti prego", sussurrò lei buttandosi
tra le sue braccia che, prontamente, la strinsero.
Note dell'autrice.
Oddio, questa shot
non ha un senso, me ne rendo facilmente conto, ma avevo bisogno di
scrivere, un bisogno vitale e così, eccomi qui e,
soprattutto, eccola qui.
La canzone
che dà il titolo alla storia è "Faithfully" dei
Journey. Ascoltatela, ve lo consiglio ;D
Ringrazio
comunque chiunque deciderà di leggerla e, soprattutto, di
recensirla.
Kiss :*
Martì.
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