Salve a tutti!
È da molto che non pubblico in
questa sezione, soprattutto con queste one-shot
che mi divertono tanto! Ma rieccomi, tant'è che state
leggendo questo ennesimo delirio. Ce l'avevo in mente
da parecchio, ma non mi era mai venuta l'ispirazione per scriverla veramente;
oggi è incredibilmente e inaspettatamente comparsa. Non è lunghissima,
anzi, un misero foglio di Word, ma mi piace. E voi che ne pensate?
Vi ricordo che ho scritto altre one-shot AU, tutte legate
tra loro per alcuni piccoli particolari, ma non è necessario averle lette. Io,
comunque, vi lascio i link, magari volete darci
un'occhiata. ;)
01. Puppies
02. Christmas Time
03. Sweet Dawn
A presto, spero!
Marta.
Poker match
Detestava suo fratello.
Oh, lo detestava eccome.
E non perché fosse altezzoso e
arrogante, come se tutto il mondo dovesse essere alle sue dipendenze come e
quando decideva lui; neanche perché non gli aveva mai dimostrato un minimo di
affetto durante tutta la vita; e no, nemmeno perché riusciva a zittirlo con poche ma taglienti parole ogni qual volta lo ritenesse opportuno,
facendolo sentire un emerito idiota.
No, l'odiava
perché non riusciva a capire. L'aveva studiato per la prima mezzora e non aveva
capito assolutamente niente di quello che gli passava su quegli occhi ambrati e
inespressivi, sul suo bel volto immobile - e soprattutto tra le mani.
Sesshomaru aveva l'innata capacità
di imbalsamare il suo viso in una maschera priva di emozioni, indi per cui a
lui e a chiunque altro era impossibile capire se tra quelle cinque carte ci
fosse un poker d'assi o il nulla totale.
Il fratello maggiore, d'altro canto,
riusciva a leggergli le sue espressioni con una facilità imbarazzante e molte
volte Inuyasha si era ritrovato ad imprecare neanche
troppo velatamente mentre scopriva le sue carte, arrivato al limite della posta
in gioco e mostrando al massimo una doppia coppia inutile.
Sesshomaru si lasciò sfuggire un impercettibile sorrisino di scherno quando ritirò
l'ennesimo incasso della serata tra uomini; Koga era
stato orgoglioso fino alla fine, aveva messo sul piatto quasi tutti i suoi
averi, ma lui era stato irremovibile. Aumentava la posta in palio con freddezza
e convinzione, manco avesse tutti gli assi in quella mano, tant'è che Inuyasha
se n'era andato borbottando che suo fratello era peggio
di un bancario, mentre Koga alla fine aveva ceduto e si era ritirato.
Nessuno dei due avrebbe mai scoperto
che in mano avesse solo una coppia di fanti.
O almeno, nessuno lo avrebbe mai
scoperto se la sua dolce metà non fosse comparsa improvvisamente alle sue
spalle esclamando: «Sesshomaru! Ma tu bluffi!»
«Che cosa?!»
sbraitò Inuyasha, fuori di sé. «Ho perso metà stipendio oggi per colpa tua,
dannazione!»
«Hai perso quanto?» domandò in un
sibilo Kagome, assottigliando gli occhi in uno sguardo che aveva ben poco della
dolcezza di cui Inuyasha si era innamorato.
Quello vide bene a capitolare sulle
sue parole, trovando la scusa banalissima che avesse esagerato come sempre -
del resto, quando si trattava di andare contro al suo
fratellastro doveva ingigantire tutto per fargli avere i sensi di colpa, no?
«Cagnolino, è la scusa meno
credibile che potessi tirar fuori.» biascicò come un ventriloquo Koga,
sorridendo divertito. «Sesshomaru che si crogiola nei sensi di colpa è più
falso di te che profumi di gatto.»
Inuyasha lo mandò gentilmente a quel
paese, ben conscio che con tutti i precedenti la strada la conoscesse alla
perfezione, mentre Kagome lo tirava per un orecchio e gli faceva una ramanzina
che la metà sarebbe bastata per i prossimi dieci anni.
Sesshomaru lanciò un'occhiata alla
sua donna. «Grazie per aver dato libero sfogo a quei
due dementi. Mi verrà mal di testa, ora.»
Lei arrossì, ridacchiando e
sedendosi accanto a lui. «Non pensavo di averlo detto a voce così alta.» tentò di giustificarsi,
senza successo. «Comunque ti proibisco di insegnare ai nostri figli il poker,
quando sarà il momento.»
«Non lo farò di certo se prenderanno
da te, Rin.» le disse eloquentemente, ritirando i soldi nel portafogli. «Non
riusciresti a bluffare neanche con i loro marmocchi.»
aggiunse, lanciando un'occhiata ai bebè che dormivano placidamente nelle loro
culle a pochi metri da loro.
La donna gonfiò le guance,
contrariata, come una bambina di otto anni dopo la sgridata della madre.
Sesshomaru le diede un buffetto sul mento, alzandosi e afferrando il bicchiere
di vino che aveva sorseggiato poco e niente.
«La
cena è pronta! L'ho preparata con le mie magiche manine! Su, sbrigatevi, che si
raffredda tutto!» gridò Ayame
dalla cucina.
Un brivido di terrore corse lungo le
schiene dei presenti, soprattutto degli uomini. Inuyasha e Koga si lanciarono
un'occhiata che parlava da sola.
«Un'altra partita?» chiese il primo,
sottovoce.
«E
sia. Sesshomaru?»
Ma
quello neanche rispose. Era già tornato al suo posto mischiando le carte.
Del resto, preferiva di gran lunga vedere quei due deficienti sanguinare Yen che
gli avrebbero riempito le tasche, piuttosto che morire avvelenato per mano di
quella donna che carbonizzava qualunque cosa mettesse sui fornelli.
Che poi quella stessa donna avrebbe
iniziato a strillare esattamente due secondi dopo che tutti e tre presero posto al tavolo da gioco era un altro paio di
maniche. E il mal di testa, era sicuro, non sarebbe passato neanche con due
aspirine.
The
End!
Ne approfitto per lasciarvi il mio
contatto di facebook, che uso per EFP e potete
trovarlo qui,
mentre questo
è il gruppo in cui inserisco novità, aggiornamenti e anteprime. Se volete
essere aggiornati sulle mie creazioni sarò ben lieta
di accogliervi a braccia aperte!
Alla prossima!
Marta.