Poker Match

di kenjina
(/viewuser.php?uid=26393)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.




Salve a tutti!

È da molto che non pubblico in questa sezione, soprattutto con queste one-shot che mi divertono tanto! Ma rieccomi, tant'è che state leggendo questo ennesimo delirio. Ce l'avevo in mente da parecchio, ma non mi era mai venuta l'ispirazione per scriverla veramente; oggi è incredibilmente e inaspettatamente comparsa. Non è lunghissima, anzi, un misero foglio di Word, ma mi piace. E voi che ne pensate?

Vi ricordo che ho scritto altre one-shot AU, tutte legate tra loro per alcuni piccoli particolari, ma non è necessario averle lette. Io, comunque, vi lascio i link, magari volete darci un'occhiata. ;)

01. Puppies

02. Christmas Time

03. Sweet Dawn

A presto, spero!

Marta.

Poker match

Detestava suo fratello.

Oh, lo detestava eccome.

E non perché fosse altezzoso e arrogante, come se tutto il mondo dovesse essere alle sue dipendenze come e quando decideva lui; neanche perché non gli aveva mai dimostrato un minimo di affetto durante tutta la vita; e no, nemmeno perché riusciva a zittirlo con poche ma taglienti parole ogni qual volta lo ritenesse opportuno, facendolo sentire un emerito idiota.

No, l'odiava perché non riusciva a capire. L'aveva studiato per la prima mezzora e non aveva capito assolutamente niente di quello che gli passava su quegli occhi ambrati e inespressivi, sul suo bel volto immobile - e soprattutto tra le mani.

Sesshomaru aveva l'innata capacità di imbalsamare il suo viso in una maschera priva di emozioni, indi per cui a lui e a chiunque altro era impossibile capire se tra quelle cinque carte ci fosse un poker d'assi o il nulla totale.

Il fratello maggiore, d'altro canto, riusciva a leggergli le sue espressioni con una facilità imbarazzante e molte volte Inuyasha si era ritrovato ad imprecare neanche troppo velatamente mentre scopriva le sue carte, arrivato al limite della posta in gioco e mostrando al massimo una doppia coppia inutile.

Sesshomaru si lasciò sfuggire un impercettibile sorrisino di scherno quando ritirò l'ennesimo incasso della serata tra uomini; Koga era stato orgoglioso fino alla fine, aveva messo sul piatto quasi tutti i suoi averi, ma lui era stato irremovibile. Aumentava la posta in palio con freddezza e convinzione, manco avesse tutti gli assi in quella mano, tant'è che Inuyasha se n'era andato borbottando che suo fratello era peggio di un bancario, mentre Koga alla fine aveva ceduto e si era ritirato.

Nessuno dei due avrebbe mai scoperto che in mano avesse solo una coppia di fanti.

O almeno, nessuno lo avrebbe mai scoperto se la sua dolce metà non fosse comparsa improvvisamente alle sue spalle esclamando: «Sesshomaru! Ma tu bluffi

«Che cosa?!» sbraitò Inuyasha, fuori di sé. «Ho perso metà stipendio oggi per colpa tua, dannazione!»

«Hai perso quanto?» domandò in un sibilo Kagome, assottigliando gli occhi in uno sguardo che aveva ben poco della dolcezza di cui Inuyasha si era innamorato.

Quello vide bene a capitolare sulle sue parole, trovando la scusa banalissima che avesse esagerato come sempre - del resto, quando si trattava di andare contro al suo fratellastro doveva ingigantire tutto per fargli avere i sensi di colpa, no?

«Cagnolino, è la scusa meno credibile che potessi tirar fuori.» biascicò come un ventriloquo Koga, sorridendo divertito. «Sesshomaru che si crogiola nei sensi di colpa è più falso di te che profumi di gatto.»

Inuyasha lo mandò gentilmente a quel paese, ben conscio che con tutti i precedenti la strada la conoscesse alla perfezione, mentre Kagome lo tirava per un orecchio e gli faceva una ramanzina che la metà sarebbe bastata per i prossimi dieci anni.

Sesshomaru lanciò un'occhiata alla sua donna. «Grazie per aver dato libero sfogo a quei due dementi. Mi verrà mal di testa, ora.»

Lei arrossì, ridacchiando e sedendosi accanto a lui. «Non pensavo di averlo detto a voce così alta.» tentò di giustificarsi, senza successo. «Comunque ti proibisco di insegnare ai nostri figli il poker, quando sarà il momento.»

«Non lo farò di certo se prenderanno da te, Rin.» le disse eloquentemente, ritirando i soldi nel portafogli. «Non riusciresti a bluffare neanche con i loro marmocchi.» aggiunse, lanciando un'occhiata ai bebè che dormivano placidamente nelle loro culle a pochi metri da loro.

La donna gonfiò le guance, contrariata, come una bambina di otto anni dopo la sgridata della madre. Sesshomaru le diede un buffetto sul mento, alzandosi e afferrando il bicchiere di vino che aveva sorseggiato poco e niente.

«La cena è pronta! L'ho preparata con le mie magiche manine! Su, sbrigatevi, che si raffredda tutto!» gridò Ayame dalla cucina.

Un brivido di terrore corse lungo le schiene dei presenti, soprattutto degli uomini. Inuyasha e Koga si lanciarono un'occhiata che parlava da sola.

«Un'altra partita?» chiese il primo, sottovoce.

«E sia. Sesshomaru?»

Ma quello neanche rispose. Era già tornato al suo posto mischiando le carte.

Del resto, preferiva di gran lunga vedere quei due deficienti sanguinare Yen che gli avrebbero riempito le tasche, piuttosto che morire avvelenato per mano di quella donna che carbonizzava qualunque cosa mettesse sui fornelli.

Che poi quella stessa donna avrebbe iniziato a strillare esattamente due secondi dopo che tutti e tre presero posto al tavolo da gioco era un altro paio di maniche. E il mal di testa, era sicuro, non sarebbe passato neanche con due aspirine.

The End!

Ne approfitto per lasciarvi il mio contatto di facebook, che uso per EFP e potete trovarlo qui, mentre questo è il gruppo in cui inserisco novità, aggiornamenti e anteprime. Se volete essere aggiornati sulle mie creazioni sarò ben lieta di accogliervi a braccia aperte!

Alla prossima!

Marta.

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=716796