IMPORTANTE
-Non
è la mia prima ff ma è la prima su Il Signore
Degli Anelli, quindi
siate clementi e mi scuso in anticipo se dovesse assomigliare a
qualche altra fic... La mia mente aveva partorito questa storia anni
fa, ma la mia mano ha deciso solo ora di portarla per iscritto.
-Questa
storia si rifà sia al libro che al film, quindi troverete
battute
del film (spesso) e descrizioni o battute del libro. Inoltre vi
è
una differenza di descrizione tra ''Le Due Torri'' e ''Il Ritorno Del
Re''.
Nel
primo mi sono attenuta allo schema del libro, quindi intervalli di
Merry/Pipino e Aragorn/Legolas/Gimli e solo dopo Frodo e Sam; nel
secondo ho seguito l'andamento del film.
-Infine
troverete in qualche capitolo dei testi di canzoni Disney che mi
hanno ispirata e trovavo adatti a descrivere cosa prova in quel
momento il personaggio che canta. Se vi scocciate di leggerli siete
liberissimi di andare avanti in quanto non riporto pensieri in mezzo
ad essi e sono scritti con caratteri diversi, quindi non sfuggono
all'occhio.
I
personaggi, luoghi e dialoghi non appartengono a me ma a J.R.R.
Tolkien e Peter Jackson e le canzoni Disney sono proprietà
della...
Disney! La mia mente ha solo aggiunto il personaggio di Lilia/Claudia
e modificato la storia originale (anche se non troppo). Non
è mia
intenzione offendere nessuno con questa storia scritta per puro
diletto e senza scopo di lucro alcuno. Si vede che non sono brava con
questi Disclaimer o come si chiamano.
Penso
di aver detto tutto, quindi non mi resta che augurarvi buona lettura!
Era
tarda notte quando si sentì un leggero tonfo provenire da
una stanza
da letto illuminata appena da una candela al profumo di vaniglia. Il
tonfo che si era appena udito era quello di un libro bello doppio che
veniva chiuso dopo essere stato letto. Quel libro che tutti
conoscevano come ''Il Signore degli Anelli'' apparteneva a una
ragazza. Il suo nome era Claudia Smith, ragazza italiana di origini
statunitensi con una grande passione per “Il Signore Degli
Anelli”
e tutti i libri di J.R.R. Tolkien.
Claudia
scese da letto e si recò in bagno a sciacquarsi la faccia e
asciugare le lacrime, che, lente e non controllate, scorrevano sul
suo viso.
“È
mai possibile che ogni volta che finisco questo libro devo mettermi a
piangere? Ormai dovrei esserci abituata...” si disse
guardandosi
allo specchio, notando che aveva gli occhi lucidi e il viso
arrossato. Era da quando aveva l'età di 11 anni, prima volta
che
lesse Lo Hobbit, che ogni anno, rileggeva i libri di Tolkien. A volte
non tutti, ma in alcuni casi, come aveva fatto durante tutta
l'estate, aveva appena concluso l'intera ''saga'' riguardante la
Terra di Mezzo.
Claudia
stava chiudendo la porta di camera sua, piano, cercando di non
svegliare tutti, quando sentì qualcuno che la chiamava...
-Claudia-
-Ale,
sei tu?- bisbigliò.
-Ale?-
Uscì dalla stanza e entrò in quella adiacente del
fratello.
-Ale-
nessuna risposta... Si poteva sentire il respiro regolare del
ragazzo.
-Ale,
mi hai chiamata?- Niente di niente, silenzio totale.
“Mah,
l'avrò immaginato...”
Rientrò
nella sua stanza, si mise a letto e, come da un anno a quella parte,
salutò la mamma, che non c'era più. Poi spense la
candela che
lasciò un profumo di vaniglia per tutta la stanza. Fu in
quel
momento che si accorse che vi era un luce molto fioca che proveniva
dal portagioielli.
“Dio,
se è una bambola urlo” Si disse avvicinandosi
piano ad esso...
Aveva il terrore delle bambole, soprattutto quando era al buio. Senza
aprire la luce che non le avrebbe permesso di capire da dove arrivava
quella luce, aprì i vari cassetti cercando di capire cosa
potesse
luccicare, fino a quando non vide il SUO Unico Anello. Infilato nella
sua catenina d'oro risplendeva come se fosse giorno e le scritte
erano di un rosso vivo, come il fuoco.
“Ok,
sono impazzita... Mi rinchiuderanno in un manicomio... Sono
decisamente senza speranza” Non sapeva se dare credito a
questa
cosa o accettare il fatto che potesse essere semplicemente un'altra
allucinazione come quelle che aveva avuto per buona parte dell'estate
precedente probabilmente dovute alla recente perdita.
Allungò piano
la mano verso la catena e se lo infilò al collo.
-Claudia-
risentì la voce, più chiara di prima. Sembrava
quasi provenisse
dall'anello e si rese conto che forse non era una voce di un uomo.
-Chi
sei? Cosa vuoi da me? Come conosci il mio nome?-
-Ci
devi aiutare Claudia. O i popoli della Terra di Mezzo cadranno sotto
il potere di Sauron e dell'Unico Anello...-
-Si,
va bene, certo. Avanti Ale, sei tu? Silvio, se è uno scherzo
tu ti
uccido- sperò fosse l'amico del fratello che, dopo essersi
messo
d'accordo con Alessandro, le faceva quel simpatico scherzo. Una cosa
tipica di quei due.
-Non
è nessuno scherzo. Sei l'unica che ci possa aiutare... Tu
conosci la
storia...-
-Con
chi parlo? Quale storia?-
-Il
mio nome è Galadriel, regina di Noldor, e la storia di cui
parlo
riguarda la distruzione dell'Unico Anello. Tu devi aiutarci...-
“Si,
certo, e io sto parlando con Galadriel...”
-Mettiamo
che tutto questo sia vero. Cosa dovrei fare? Voi vivete in un mondo
che non esiste se non nel cuore e nella mente di coloro che leggono
la vostra storia. Come potrei mai io aiutarvi. Sono poco più
che
ventenne...-
-Allo
scoccare della mezzanotte di oggi, verrai catapultata vicino a Gran
Burrone, nelle Lande Del Sud. Dovrai raggiungere il prima possibile
Imladris, per poter aiutare il portatore di questo grande fardello-
-Insomma,
domani mi ritroverò sperduta in una terra che non esiste con
nessun
aiuto al di fuori di me stessa?-
-Tieniti
pronta, e ricordati, non capiranno subito. Fidati solo di te stessa-
“Come
se avessi altre possibilità”
-E
la mia famiglia? Non si chiederanno come mai sparisco bell'e buono...
ehmm... All'improvviso?-
-Per
loro sarà come se non fossi mai esistita. A mezzanotte
infila
l'anello che porti al collo. Ti saluto Claudia, figlia di Michael.
Addio-
-Addio-
Le
lacrime scendevano incessanti sul suo volto. Dal giorno successivo
non avrebbe più rivisto il padre e il fratello. Gli amici. I
familiari, ma anzi, sarebbe stata sola. Dopo aver pianto a lungo
capì
che si sarebbe dovuta organizzare per quel viaggio, nel caso la sera
dopo avesse sul serio preso il largo verso un mondo diverso.
Così
mise la sveglia alle 8 e si addormentò.
La
mattina pensò che tutto quello fosse stato solo un sogno,
poi però
trovò sul comodino una nota scritta con la sua grafia che
diceva
''Viaggio Terra di mezzo Zaino” e capì che era
tutto vero.
Dopo
essersi preparata fece una lista di tutto ciò che le sarebbe
potuto
servire.
Per
prima cosa uno zaino bello grande per poter contenere tutto, poi un
sacco a pelo e una coperta, una bussola, una mappa di dimensioni
colossali della Terra di Mezzo, una torcia con delle pile, uno zippo
e una bottiglia di alcool, che le sarebbero serviti per accendere
fuochi, visto che non ne era capace, un coltellino svizzero, anzi,
meglio un paio, una corda lunga e almeno una spada (che avrebbe preso
in prestito dal fratello). Per non contare poi di acqua, cibo e
vestiti comodi. Decise per prima cosa di andare da Decaty dove
avrebbe sicuramente trovato tutto il necessario per le escursioni.
Trovò
gli zaini da trekking, prese uno dei più grandi, poi un
sacco a pelo
che si poteva arrotolare, bussola e corda. Si recò poi nel
reparto
vestiario e comprò 3 paia di pantaloni pesanti di tute e
varie
magliette a maniche corte. Di felpe a casa ne aveva in abbondanza, e
anche un paio di scarpe da montagna. Poi andò al
supermercato e lì
comprò varie bottiglie di acqua e un paio di Gatorade,
assieme a
varie merendine e cracker che erano la cosa ideale da portarsi dietro
senza che andasse a male. Tornata a casa preparò la borsa e
la
nascose sotto il letto. Decise inoltre di portare con se anche degli
appunti sul Signore Degli Anelli e gli altri libri di Tolkien, che
l'avrebbero aiutata a ricordare gli avvenimenti, stampò una
mappa e
fece le fotocopie degli annali del libro. Poi decise di portare anche
il suo adorato cappellino a visiera e guanti e sciarpa., visto che
non sapeva che tempo avrebbe trovato, accompagnati da un
impermeabile.
Quella
sera preparò la cena per tutti e li salutò
tremila volte,
nonostante avesse deciso di non dire nulla. Certamente capirono che
c'era qualcosa che non andava, ma decisero di non indagare oltre.
Sapevano che se avesse voluto gliene avrebbe parlato lei.
Verso
le otto si fece una doccia e poi si recò a dormire, puntando
la
sveglia sulle 23.30, in modo da avere il tempo di controllare che non
si dimenticasse nulla.
Quando
squillò la sveglia si alzò e
ricontrollò che vi fosse tutto nello
zaino, dove aveva aggiunto una foto di lei con i genitori e il
fratello che voleva tenere con se, assieme al suo regalo di 18 anni,
un anello. Entrò silenziosamente in camera del fratello e
prese la
katana più grande, assieme a quella più piccola.
Erano smussate,
certo, ma meglio di nulla. Poi si sedette sul letto e attese.
Il
tempo sembrava non passare mai e quando a mezzanotte infilò
l'anello
era convinta che non sarebbe successo nulla, ma che si sarebbe
trovata sempre lì, sul suo bel letto, ma così non
fu.
Nell'istante
stesso in cui infilò l'anello vide tutto intorno a lei
vorticare,
poi una luce l'abbagliò e lei si ritrovò, dopo
alcuni minuti, stesa
su un prato verde. Era notte inoltrata.
-Oddio,
è successo sul serio. Non ci posso credere... Il problema
è: ora
che faccio?-
Stette
per alcuni minuti seduta, a pensare, illuminata solo dalla Luna. Poi
prese coraggio e si organizzò. Puntò la sveglia
dell'orologio che
aveva appena comprato alle 6 e si addormentò, avvolta nel
sacco a
pelo nuovo.
Si
svegliò la mattina che ancora non era sorto il sole, e dopo
aver
mangiato qualcosa prese la mappa e la matita e cercò di
capire in
che direzione doveva andare. Si guardò attorno e
notò che alla sua
destra e alla sua sinistra vi erano montagne, quindi, per lo meno, si
sarebbe davvero dovuta trovare nelle Lande del Sud. La bussola
indicava che il nord era alla sua sinistra, quindi, se davvero
lì la
bussola funzionava come sulla Terra, lei sarebbe dovuta andare dritta
e il sole avrebbe dovuto sorge di fronte a lei, cioè a Est.
Ora
bastava aspettare una mezz'oretta per esserne certa.
Nel
frattempo cercò di capire quale era il modo migliore di
agire.
-Allora,
Frodo è partito il 23 settembre da Casa Baggins e il 30 ha
lasciato
Brea... Oggi dovrebbe essere 6 quindi stasera Frodo verrà
attaccato
dai Nazgul. Posso farcela a raggiungere Colle Vento prima che venga
colpito?- -Devo provarci, d'altronde sono qui per aiutare, no?-
Mentre
Claudia si poneva queste domande, il sole spuntò
all'orizzonte,
esattamente di fronte a lei, quindi quanto meno la bussola andava
bene. Così si girò sul fianco sinistro e si
incamminò verso quella
che sperava fosse Colle Vento. Dopo pochi passi però
sentì un
dolore ai piedi poco sopportabile, così si dovette fermare.
Quando
si tolse le scarpe notò che i suoi piedi erano di gran lunga
più
grandi del normale... Saranno stati per lo meno un 42. Un dubbio
iniziò ad assalirla, così si toccò le
orecchie e notò che esse
erano a punta.
-Oh
cavoli! Sono un Hobbit!- Claudia alzò le sopracciglia,
passò lo
sguardo dai piedi alle scarpe, le prese e le mise nello zaino, giusto
per non farle trovare a chiunque. Chissà perchè
poi i vestiti le
andavano bene... Mah... I misteri della vita...
Gambe
in spalla marciò senza sosta per tutta la giornata. Era
stremata,
non abituata a quei ritmi, ma doveva arrivare dagli altri. Lo doveva
fare per Frodo. Era da poco tramontato il sole quando giunse nei
pressi di Colle Vento. Da lontano poteva vedere una luce piccola
piccola che immaginava indicasse l'accampamento dei 4 Hobbit e di
Aragorn. Camminò veloce, molto veloce, conscia che non aveva
un
minuto da perdere e quando fu abbastanza vicina nascose il suo zaino
dietro a una roccia e tenne con sé solo un mantello col
cappuccio
che la coprisse, le due Katane e una torcia. Aveva appena visto i
cavalieri passare vicino a lei, vicinissimi alla grotta e
capì che
era il momento di correre.
Corse
più veloce che poteva e dopo pochi minuti li vide. Vide
queste ombre
scure e dietro di esse Aragorn con gli Hobbit. Frodo stava
combattendo con se stesso per non infilarsi l'Anello, quindi aveva
solo pochi istanti per fare qualcosa.
-Ehi
brutti stronzi, sono qui!- urlò facendo girare verso di
sé tutti i
presenti. Poi corse verso i Cavalieri e iniziò a combattere,
ringraziando di avere seguito quelle poche lezioni di scherma al
campo estivo. Il suo intervento distrasse Frodo che tolse la mano
dalla catena e Aragorn corse a darle una mano. Insieme riuscirono ad
allontanare i Cavalieri. Appena se ne furono andati tutti si
avvicinarono a Frodo per controllare che stesse bene, coprendogli la
visuale da quella figura incappucciata che li aveva aiutati.
-Chi
sie..?- chiese Sam girandosi verso il buio. Ma lì non vi era
più
nessuno. Quella persona sembrava svanita nel nulla.
Claudia
corse, più in fretta che poteva e con più
leggiadria possibile
(aggettivo che non le si addiceva particolarmente) temendo che la
mattina successiva Aragorn avrebbe seguito le sue impronte e
l'avrebbe trovata. Così si addormentò subito,
nascosta dietro la
roccia dove aveva lasciato lo zaino e si svegliò alle 4 e
mezza. Era
distrutta, non abituata a delle giornate simili, ma ce la doveva
fare. Non poteva rischiare che i Cavalieri la trovassero o che la
trovassero gli altri, senza parlare prima con Elrond e Gandalf.
Così
si diresse verso l'Ultimo Ponte, che sarebbe stato attraversato da
Frodo non prima del 12.
Appena
si svegliarono tutti Aragorn seguì le tracce di Claudia,
fino al
giaciglio dove aveva dormito. Trovò le orme e delle briciole
di
Muffin, anche se non esistevano in quel mondo, quindi non poteva
sapere a cosa appartenessero. E un capello dorato. Non era molto
lungo, quindi non poteva dargli una certa sicurezza sul sesso dello
sconosciuto, né sulla sua razza, anche se era sicuro che non
fosse
un elfo. Forse un uomo, o meglio un ragazzino, vista l'altezza.
Più
probabilmente un Hobbit, ma non voleva azzardare ipotesi senza
esserne assolutamente sicuro.
Per
5 giorni Claudia camminò verso il Ponte. Aveva pensato di
oltrepassarlo e addormentarsi dall'altro lato, magari nascosta
proprio sotto il ponte, se ci fosse riuscita, in modo da farsi
superare dagli altri e recuperare un po' di forze, visto che era
davvero stanchissima, fermandosi solo la sera a cenare e dormendo
poco più di 6 ore a notte, cosa a cui non era abituata. Quei
primi
giorni furono probabilmente i peggiori. Aveva nostalgia di casa e
aveva paura di quegli stupidi cavalieri. Si sentiva terribilmente
sola...
La
sera dell'11 settembre giunse finalmente al ponte. Si fermò
al di là
di esso e mangiò un paio di merendine. Poi cacciò
il sacco a pelo e
la coperta, visto che iniziava a fare freddo la notte e si
addormentò
vicino la riva del fiume, sotto il ponte, sperando che niente andasse
a turbare il suo sonno. Dormì a lungo, e si
svegliò quando il sole
era già alto nel cielo.
“Bene,
adesso come faccio a sapere se sono già passati avanti? Ho
il sonno
talmente pesante che non me ne sarei mai accorta... Vabbè,
laviamoci
prima e poi ci pensiamo.”
Si
spogliò e si immerse nel fiume che scorreva rapido,
tenendosi a un
ramo, per non venire trascinata dalla corrente. Stava per risalire
quando sentì delle voci...
“Cavoli,
devono essere loro! Devo restare immobile e sperare che non mi
vedano. Meno male che ho lasciato delle impronte fasulle
stamattina...”
-Padron
Frodo, chi pensate che fosse quell'uomo mascherato dell'altra sera?-
-Non
lo so Sam, ma qualcosa mi dice che non è malvagio.-
-Merry,
io ho fame...-
-Pipino,
hai mangiato nemmeno due ore fa! Avanti, non ti lamentare-
-Grampasso,
perché vi siete fermato?- chiese Sam.
-Silenzio.
Mi sembra di aver sentito un rumore...-
“Certo
che l'hai sentito! Era il mio stupido orologio che mi diceva che sono
le 12 in punto. Valar, vi prego, non fatemi scoprire.”
-Pipino,
stai attento!- sussurrò Merry. Immaginò Claudia
che gli fosse
andato a sbattere contro.
Aspettò
ancora qualche minuto, poi capì che si stavano rimettendo in
marcia.
Quando non sentì più nessun rumore
uscì dall'acqua.
“O
Valar. Sicuramente mi verrà la febbre. Quell'acqua era
gelida” Si
asciugò in fretta e si vestì. Decise di
controllare almeno per
un'oretta i suoi appunti, per lasciare al gruppo il tempo di sparire
all'orizzonte, poi si rimise in marcia.
Appena
100 miglia la separavano da Gran Burrone, e immaginava che,
giacché
Frodo non era stato ferito, ci avrebbero messo meno tempo gli altri
ad arrivarvi. Quindi si doveva sbrigare.
Quei
giorni furono terribili. Le era salita una grande febbre e la
Tachipirina che si era portata non aiutava per nulla a farla
scendere. Era stanca e aveva molto freddo. Si maledì per
essersi
fatta il bagno e per la sua smania del pulito e proseguì.
Dopo altri
5 giorni giunse presso Il Guado. Sospettò che gli altri
fossero già
passati, così non si preoccupò più di
stare nascosta e con le
ultime forze che le restavano attraversò Il Guado, dove
l'acqua era
meno profonda. Giunta dall'altra parte fece ancora pochi metri. Poi
vide una luce che si avvicinava a lei.
-Gandalf?-
Fu l'ultima parola che disse prima che tutto diventasse buio e lei
cadesse con un tonfo, svenuta, a causa della febbre altissima e
del lungo cammino che aveva intrapreso.
Aggiornerò
la storia tutti i giorni o per lo meno un giorno si e uno no circa in
quanto già conclusa. Spero vi sia piaciuto questo capitolo.
Se è
così mi piacerebbe che me lo diceste con una recensione,
anche
piccola piccola, ad ogni modo la continuerò fino alla fine,
anche se
non dovessi avere nemmeno un lettore... Odio tenermele sul pc le storie
che completo =D
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