Notturno

di Kuruccha
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Notturno
Capitolo unico


La gondola scivolava leggera sul mare mosso e scuro.
Akari allentò la presa della mano destra sul remo, gli occhi puntati sul buio che la circondava. Era una notte nuvolosa; le due lune erano coperte, vittime del temporale che aveva colpito la laguna nel tardo pomeriggio. L'orizzonte era invisibile; cielo e mare erano parte dello stesso ammasso scuro.
L'aria era limpida, senza afa; il vento soffiava da terra, disperdendo il calore al largo. In quella notte di metà luglio, dopo una giornata piovosa, i turisti di Neo-Venezia avrebbero almeno potuto deliziarsi della brezza refrigerante. Akari sorrise, felice per loro.
Lasciò andare il remo, chiudendo gli occhi e godendosi il rollìo leggero provocato dalle onde della laguna.
Era la prima volta che usciva al largo da sola. Anche se Aika e Alice se n'erano andate da qualche tempo, il Direttore Aria aveva sempre voluto accompagnarla nelle sue piccole gite; quella volta, tuttavia, anche lui aveva insistito per rimanere a terra.
La gondola scricchiolò. Akari riaprì gli occhi. Ancora buio fitto; nessuna differenza.
Forse questo è il colore di qualcosa che finisce, pensò.
Riafferrò il remo - anni e anni di esperienza le avevano donato la capacità di intuire anche ad occhi chiusi in che posizione fosse - e se lo strinse al petto, voltando la testa per osservare la direzione da cui era arrivata. Le luci artificiali di Neo-Venezia scintillavano lontano, vibrando come tante piccole fiammelle, invitandola a tornare.
Udì, poco distante da lei, un suono di acqua mossa, come di un'onda interrotta. Rimase immobile nell'oscurità. Lo sciabordìo era provocato da un solo remo; un'altra Undine, sicuramente.
Ah, è vero! Domani arriverà la nuova apprendista, rimuginò.
Akari sorrise ancora, al pensiero della divisa dell'Aria Company che aveva già preparato per lei nella sua futura camera da letto. Chissà quali cibi le piaceranno. Chissà se amerà questa città.
Udì l'altra gondola allontanarsi, col ritmo cadenzato che nasceva dall'unico remo.
Strinse più forse il legno appiccicaticcio che teneva tra le mani.
Però, per ogni cosa che finisce, ce n'è una nuova che comincia, si disse.
Sorrise, guardando la città lontana. Rispose al suo richiamo.
Sto tornando, le sussurrò.
La gondola si mosse, scivolando leggera sull'acqua.



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24.05.2011
Scritta nell'ambito del Multifandom Drabble Fest di it100 con il prompt Pece proposto dalla Squadra 3.
Akari è un personaggio che mi piace molto perchè non si perde mai d'animo. Tra le undine è sicuramente la mia preferita. :)
Grazie mille per aver letto :D
Kuruccha




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