Freeze
Frame
Eh
già, sembra una donna
meravigliosa – lo devi ammettere.
E
poi eccola, prevedibile, la mazzata. Arriva con un innocuo passato
imperfetto.
Lo
era.
Non
ti fa paura la lista di aggettivi. È quel verbo al passato che ti
uccide.
La
miglior rappresentazione di quella fulgida muraglia.
L'hai solo
intravista, ma sai che ti ci scontrerai un giorno. E non sei tanto
sicura di uscirne tutta intera. Perché adesso quel verbo te ne da la misura.
È che
non si può competere col ricordo immutabile di qualcosa di perfetto.
Ma
sopratutto, non è umanamente possibile sopravvivere indenni a quel
ricordo. Il fermoimmagine te ne rende ogni sfumatura. Sai che quel
dolore non lo potrai mai colmare.
Forse.
Come
nessuno riuscirà mai a colmare i tuoi, di dolori. Forse.
Ma forse
non è di colmare che si tratta. Non è questione di competere
con la perfezione congelata dal ricordo.
Forse,
ha più a che fare con ciò che provi ogni mattina, quando indossi la
tua catenina col Crocifisso. Qualcosa di simile a ciò che prova lui
attaccandosi disperatamente alla vera nuziale?
Forse
quello che hai visto ti ha ucciso, ma a volte bisogna morire per
rinascere.
Forse...
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