Alibi

di Dazel
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Holmes posa le labbra sulle mie con fermezza, confondendomi e sorprendendomi. Probabilmente, è la cocaina a guidare ogni suo gesto, eppure non posso esserne che affascinato. Forse perché, quest'uomo è lo stesso investigatore che da tempo immemore amo e stimo, lo stesso con cui ho deciso di condividere un luogo tanto intimo e personale come una abitazione.
Mi spinge contro il materasso e le sue labbra sono di nuovo sulla mia pelle, che avvampa sotto ogni suo tocco deciso ed esperto «Holmes.» ansimo, inclinando indietro il collo e serrando gli occhi per evitare il suo sguardo. Ho paura di vedere cosa quelle gemme burrascose riflettono, ho paura dei suoi pensieri – sempre così concisi, azzeccati e perfetti.
Non ho né il coraggio di respingerlo nella voglia di farlo, lui lo sa bene. È questo che mi inquieta davvero – lo sa, mi tocca, mi bacia, ma in fondo lui ha la scusa della droga. Io che scusa ho? Non sono mai stato così lucido, né così consenziente. Mi basterebbe respingerlo per crearmi un alibi, per fingere di aver almeno tentato di respingermi alle sue carezze, ma non potrei mai. Io lo amo.





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