Ricapitolando.
Bella torna a Forks con la bambina, incontra i Cullen e la sua
famiglia, scopre nuove cattiverie della madre, confessa che
il padre della figlia è Edward. Tutti la evitano,
va via per una settimana, ritorna e la situazione sembra invariata e
decide di ritornare per l'estate a LA e poi trasferirsi a
Forks definitivamente.
Viene invitata a cena dove ci sono anche i Culen, chiarisce con la
bambina terrorizzata da una sua possibile partenza senza ritorno, ha
una discussione accesa con Esme e va via.
Dalla
cena erano passati tre giorni. Stavo andando a fare un pò di
spesa perchè nel pomeriggio
sarebbe venuta la piccola a casa.
D'improvviso andai a sbattere contro qualcuno. Alzai gli occhi ed un
ragazzo bellissimo si parò
davanti al mio viso.
-Oh scusa non guardavo dove andavo ti sei fatto male?-
-No, tranquilla ero distratto anche io. Tu ti sei fatta male?-
-No. No. Tutto ok.-
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Quella scena la vide anche qualcun altro, al quale si contorse lo
stomaco e gli chiarì le idee.
EDWARD POV.
La vidi
sorridere a quel ragazzo, con un sorriso che non aveva mai rivolto a
me.
Chi era? Faceva parte del suo cambiamento?
O era come me uno spettatore seduto in ultima fila?
Ora l'unica cosa che ci univa era la bambina. Già io Edward
Cullen avevo una figlia di sei anni l'adoro. E pensare che se non fosse
stato per lo scambio di lettere con mia nipote ora non sarebbe qui e
non avrei mai scoperto di avere una figlia. Certo il destino me ne
aveva riservate tante.
Quando se n'era andata il mondo mi era caduto addosso, credevo che dopo
quello che avevamo condiviso sarebbe rimasta...
*CINQUE ANNI, NOVE MESI E TRE GIORNI PRIMA....
Uscii da casa Swan con il cuore a pezzi, un groppo in gola e le lacrime
che premevano di uscire furiosamente. Appena arrivato a casa salii in
camera e mi chiusia chiave iniziando a piangere, sfogando quel mare in
tempesta che erano i miei sentimenti in quel momento. Rimasi in quello
stato per tanto tempo, ero solo il surrogato di quello che ero prima.
Uscivo solo per andare a scuola poi mi richiudevo in camera.
*Quattro anni prima...
Era passato più di un anno e non ero riuscito a farmene una
ragione, non riuscivo ad andare avanti vivevo in quel baratro che mi
stava risucchiano nell'abisso. Sentivo ancora le sue mani accarezzarmi
e il suo corpo stretto al mio, i suoi occhi a tratti aperti e persi nel
piacere e a tratti chiusi.
Dovevo smetterla, metterci una pietra sopra e finirla, ma era
più forte di me non riuscivo.
*Tre anni prima...
Dicono che il tempo cura le ferite, perchè le mie
sanguinavano ancora così?
Perchè i punti non richiudevano le ferite?
Forse perchè in realtà non avevo mai provato a
metterli.
E avevo preso una decisione, sarei andato a prendere i punti e avrei
fatto di tutto per cucirli.
Ero atterrato a Phoenix da due ore. Non sapevo da dove iniziare per
cercarla, ma avrei bussato casa per casa, avrei tappezzato qualsiasi
posto per trovarlo.
Da dove avrei dovuto incominciare? Dalle università.
Avrei cercato prima in quelle.
Ne girai cinque prima di trovarla.
Phoenix University.
L'università di lettere. L'avevo vista uscire con dei libri
in mano e un sorriso beato. Era bella, era cambiata, cresciuta.
Decisi di avvicinarmi mala vidi correre tra le braccia di un ragazzo,
annunciandogli il 30 avuto all'esame.
La vidi pedersi negli occhi di quel ragazzo, sapevo cosa prannunciasse
quel gesto e allora decisi di girarmi e di andar via per evitare di
buttare fuoco sui resti del mio cuore.
Si era rifatta una vita era andata avanti , aveva dimenticato.
Perchè io invece ero rimasto indietro e non riuscivo a
dimenticare?
Illuso. Ecco cos'ero. Facevo meglio a mettermi il cuore in pace.
*Una anno prima...
-Zio mi aiuti a rispondere a questa lettera?-
Mi chiese mia nipote, sedendosi sulle mie gambe.
-Chi è che ti scrive signorinella? Il fidanzatino?-
Mi guardò accigliata e rispose:
-Ma quale fidanzatino, a scuola abbiamo iniziato un progetto "AMICO DI
PENNA" e allora devo rispondere alla mia amica.-
A quelle parole non potei non far riaffiorare i miei ricordi.
"AMICO DI PENNA."
Mi alzai e andai a prendere carta e penna.
"CARA AMICA DI PENNA... MI MANCHI... TI AMO... RITORNA... NON TI
DIMENTICHERò..."
Una lacrima amara scese dai miei occhi, accartocciai il foglio e lo
misi in tasca, insieme al suo ricordo.
*Sei mesi prima...
(NARRATORE ESTERNO)
A Forks pioveva, in casa Cullen, come era solito la domenica, erano
tutti riuniti per il pranzo, gli Swan e i CUllen. Si parlava di tante
cose ma nessuno aveva più riaperto l'argomento Isabella,
ognuno di loro aveva provato a contatarla, ma furno tentativi inutili,
non voleva vedere nessuno.
Lizzy entusista raccontava della sua amica di penna.
-Si chiama Ashley, vive a Los Angeles ma è nata a Phoenix,
ha la mia età, eccato però che lei non ha un
papà...-
Tutti si rattristirono a quelle parole...
_E dov'è il suo papà?-
Chiese Esme dolcemente.
-Dice che non l'ha mai conosciuto nonna e che ogni volta che prova a
chiedere alla madre lei non è mai molto chiara ora vi
leggo...-
-Ciao Lizzy...
già qualche giorno fa è stata la festa del
papà è vero...
sono contenta della giornata che hai passato con il tuo
papà, originale il regalo che gli hai fatto.
Io... come sai un papà non c'è l'ho, per me
è stata una giornata abbastanza spenta, l'unica figura
maschile vicina è zio Ale che è stato vicino alla
mamma da quando sono nata. Ho anche pianto, la mamma mi ha visto, ha
capito il motivo ed è andata via, credevo che fosse
arrabbiata, ma poi l'ho vista piangere sul letto con una foto tra le
mani e allora ho evitato di farle domande.. ho degli zii e un nonno che
però non ho mai conosciutoe loro non hanno mai conosciuto,
ho visto delle loro foto e sono belli.. spero di potergli conoscere e
di poterti incontrare...
Un bacio. Ash.-
Quante ne aveva passare quella bambina? E quella giovane madre?
*RIOTRNO ALLA REALTà.
EDWARD POV.
Dovevo fare qualcosa, dovevo chiarirmi le idee e i sentimenti
contrastanti che vagavano in me.
AMORE/RABBIA/GELORIA/RANCORE.
Tanya? Non contava nulla, era solo un modo per dimenticare, l'avrei
lasciata subito.
<< Devo parlarti. Tra dieci minuti a casa
mia.>>
Mi avviai verso casa e mi sedetti al pianoforte iniziando a suonare.
Sentii suonare alla porta e la voce di Tanya salutare mia madre.
Entrò nella stanza e si avvicino cercando di baciarmi, la
scostai e freddo le dissi.
-NO TANYA. è FINITA.-
L'angolo di Vale.
Beh ecco il nuovo capitolo è stato difficile immedesimarsi
in un ragazzo. :S però spero vi sia piaciuto.
Fatemi sapere e se avete domande fate pure cercherò di
rispondervi senza svelare troppo. Un bacio.Vale.
Una saluto alle veterane e alle lettrici nuove e a tutti quelli che
leggono. Kiss.
PS. CAPITOLO NON BETATO C'è QUALCUNO CHE SI OFFRE PER
DIVENTARE BETA?
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