Absurdities
Brittany
appoggiò la testa contro il petto si Santana e chiuse gli
occhi, mentre l’altra
le accarezzava dolcemente i capelli facendo scorrere lentamente le sue
dita tra
di essi. Adorava stare accovacciata in quel modo, stretta a Santana.
Sentiva il
suo calore, la cassa toracica alzarsi appena quando respirava, ma
soprattutto
il suo battito regolare.
-Il
tuo cuore bussa- sussurrò, mettendosi in ascolto.
-Davvero?
Chiedi che vuole- mormorò l’altra, continuando a
coccolare la bionda. Quella
alzò la testolina con un’espressione confusa.
-Non
è che vorrà uscire?- domandò, un
po’ preoccupata. La mora scosse la testa.
-No,
non direi- disse Santana sorridendole. Brittany annuì e
tornò a posizionarsi
come prima. Santana fece per risistemarsi quando sentì
qualcosa infastidirgli i
piedi. Sollevando il capo vide infatti Lord Tubbington mordicchiarle i
calzini,
per poi appollaiarsi tra le caviglie sue e di Brittany.
Borbottò qualcosa con
una smorfia, per poi staccarsi dalla bionda e alzarsi.
-Stupido
gatto obeso..- farfugliò prendendolo su e sistemandolo nella
sua cuccetta
vicino alla porta –fallo ancora e ti butto fuori- gli
intimò, guardandolo male.
In seguito si voltò e tornò dall’altra
ragazza, stendendosi e abbracciandola
nuovamente.
-Dici
che dovrei mandarlo a scuola?- chiese Brittany sospirando.
-Gli
farebbe bene- rispose Santana, passando il suo indice avanti e indietro
sul
braccio chiaro della ragazza.
-Già.
Imparerebbe molte cose e non starebbe sempre in casa a non far nulla.
Anzi, a
ginnastica gli farebbero fare anche del movimento. Inoltre gli
insegnerebbero i
rischi e le conseguenze del fumo –brontolò
guardando male il micione - Sì forse
è proprio il caso, così una volta per tutte si
deciderà a imparare la nostra
lingua.- rifletté la bionda, guardando da lontano il felino
che si stava
leccando il pelo grigiastro.
-Ah,
già il problema sarebbe il linguaggio. Mica tutti riescono a
parlargli come
te..- mormorò Santana.
-Cavoli
è vero!- sbuffò l’altra dispiaciuta
–Forse è per questo che non accettano mai
la sua iscrizione- esclamò Brittany sgranando gli occhi.
-Credo
anche io- annuì Santana.
Brittany
si mise a disegnare strane forme sulla pancia dell’amica,
sistemando poi a
volte la maglietta o lasciandole bacini qua e là. Santana
ridacchiò,
solleticata dal leggero tocco della bionda, che però
s’interruppe.
-San,
stasera posso venire a dormire da te?- domandò, sporgendo
all’infuori il labbro
inferiore, sbattendo le ciglia chiare.
-Sì,
perché? C’è qualcosa che non
va’?- s’informò, sapendo quanto Brittany
odiasse
lasciare a casa da sole le sue creaturine magiche. Infatti
l’altra annuì,
rattristita.
-Ho
litigato con i folletti- sospirò la bionda, affondando il
volto dietro il
fianco della mora.
-Come
mai?- domandò Santana, cercando l’espressione
avvilita dell’amica.
-Sono
diventati amici degli orchetti. Lo sanno che io non li sopporto, sono
antipatici e puzzano, eppure non mi hanno voluto
ascoltare.-mugugnò, portandosi
all’altezza di Santana. Quest’ultima
appoggiò la sua fronte contro quella di
Brittany e le sorrise dolcemente, carezzandole la guancia rosata.
-Bè,
appena lo capiranno e vorranno tornare da te, tu respingili- le
consigliò la
mora, annuendo col capo –così impareranno chi
aveva ragione!-.
-San
ma come potrei?!-esclamò –non posso fare una cosa
del genere ai miei folletti.
Ci tengo troppo a loro- ammise, accennando un sorriso.
-Mpf-
mugugnò l’altra –gli starebbe bene-.
-Ma
San non dire assurdità- sbottò Brittany alzandosi
e andandosi a sedere dalla
scrivania, sbuffando. Santana corrugò le sopracciglia,
arricciando le labbra.
Aveva
ascoltato l’amica parlarle di cose come iscrivere un gatto ad
al McKinley,
litigare con orchetti e folletti e prima aveva dovuto aiutarla a
sistemare la
sua casetta delle Barbie.
Non
capiva bene il passaggio per cui fosse lei a dire assurdità.
-Non
ho detto nulla si strano B- disse, restando sdraiata sul letto.
-Sì
invece- bisbigliò l’altra, dandole le spalle e
imbronciandosi. La mora sospirò,
dopodiché buttò i piedi giù dal letto
e si alzò, dirigendosi verso la sedia su
cui stava l’amica. Abbassandosi, appoggiò la testa
sulla spalla della bionda.
-Cos’avrei
detto di tanto assurdo?- domandò, abbracciandola poi da
dietro.
-Che
dovrei rifiutare le scuse dei miei folletti- borbottò
Brittany, tenendo il
muso.
-Ma
loro non ti hanno dato retta..- cercò di spiegarsi Santana,
strusciando il
mento sulla spalla dell’altra. Brittany però si
slegò dalla presa e si alzò,
mettendosi di fronte all’altra.
-Santana..-
iniziò guardandola negli occhi.
Era
strano che Brit la chiamasse così, solitamente lo faceva
solo quando era seria.
-Se
dovessimo litigare, se tu non mi ascoltassi e facessi tutto il
contrario, se mi
facessi veramente arrabbiare, quando verresti da me a chiedermi scusa,
o
solamente torneresti da me, io ti perdonerei e ti abbraccerei forte
forte.
Probabilmente trattandosi di te non me la prenderei nemmeno.-
sussurrò, stringendo
le mani della mora tra le sue.
L’altra
la guardava con la bocca socchiusa.
Brittany
poteva essere la persona più strana e ingenua del mondo, ma
era una bellissima
persona, sicuramente molto più dolce di quanto potesse
esserlo Santana.
-Quando
ami una persona non ti interessa avere ragione, t’interessa
avere lei-
concluse, con un debole sorriso, toccando con l’indice la
punta del naso
dell’ispanica, mentre quella si era voltata appena per celare
gli occhi velati.
-Ma..
non stavamo parlando dei folletti- disse la mora, seguendo per
l’ennesima volta
Brittany sul letto.
-Bè,
sì. Era una discorso in generale- bonfichiò la
bionda facendo spallucce.
Santana abbassò lo sguardo, fuggendo dagli occhioni azzurri
e vispi dell’altra.
-E
poi che c’entra con noi due l’amare una
persona…- mormorò ancora insicura.
Brittany sbuffò di nuovo, e rumorosamente.
-Cavoli
la vuoi smettere con queste assurdità!- sbottò
irritata –cosa c’entra…-
borbottò. Poi poggiò la testa sulle gambe di
Santana, cercando gli occhi che le
stava nascondendo. Appena li trovò, sorrise allegramente,
carezzando con una
mano il volto della latina.
-Come
se non sapessi che ti amo-.
♥♥♥
Vi
eravamo
mancate eh? Lo sappiamo, lo sappiamo, per questo io e la mia pecora Ari
siamo
tornate con una nuova raccolta ;)
Per il titolo s’intende
che stare insieme per loro è facile come l’ABC ;)
Riguardo
a
questa prima shot, diciamo che non ne sono troppo convinta. Volevo
però molta
fluffosità e volevo che quella che dicesse assurdità
fosse paradossalmente
Santana u.u
Perciò,
vi prendete
quello che è venuto u_u
Mi
scuso degli
errori ;)
Besos,
Mrs.
Salling (tanto per chiarire che io e Mark siamo sposati u.u)
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