Lo osservo mentre è lì,
in mezzo a tutti quei ragazzi. Con la chitarra in mano ed un
luccichio negli occhi sembra proprio uno di loro.
Cantano esaltati dalle emozioni della
loro età.
Che avrei soltanto
l'amore per lei... Per lei che ha il nome di un fiore per lei...
Per lei che è l'unica al mondo, per lei... Per lei che
è l'unica al mondo, per lei... Ed ogni raggio di luna è
per lei... Ed ogni raggio di luna è per lei... Lei...
Enea
mi fissa, non fa segreto che quella canzone la sta cantando a me. Mi
sento bruciare e temo che se ne accorgano tutti,ma soprattutto che se
ne accorga lui. I suoi occhi azzurri continuano a percorrere il mio
viso, fino ad incatenarsi ai miei.
Chiunque
abbia detto che uno sguardo vale più di mille parole aveva
maledettamente ragione.
Mantenere
lo sguardo mi costa fatica. Entrambi sappiamo la verità,ma io
non la voglio ammettere.
Decido
che è meglio andarsene, prima di abbandonare ogni riserva.
Esco
dalla stanza e comincio a respirare profondamente. Mi scopro a
chiedermi se sono tornata ad essere uan quindicenne in crisi
ormonale. Come sempre, preferisco non rispondermi.
Enea
mi raggiunge e la cosa non mi sorprende. E nemmeno mi dispiace.
Cerco
il cellulare nella borsa e finiamo a parlare della litigata con mio
marito. Mi impongo di non prestare troppa attenzione a ciò che
dice.
Enea
mi prende per un braccio e dopo qualche passo mi spinge contro una
vetrinetta. Il mio respiro muore.
-Non
è vero che ti preferisco senza telefono.
I
suoi occhi nei miei, ancora.
-Il
telefono è importante, è imprevedibile. Sono giorni che
mi spiazzi, Strada. Lanci l'amo, poi fai finta di niente. Sei
enigmatica come una sfinge.
Non
riesco a seguire il suo discorso. Senti il suo respiro sulla mia
pelle.
-Non
lo so, se lo faccio forse non me ne rendo conto.
Biascico
qualche parola.
-Guarda
che io abbocco. Stasera abbocco.
Il
suo sorriso mi spiazza. Sento bruciare i suoi occhi nei miei. Sento
bruciare il mio braccio sotto il tocco della sua mano.
-Che
bella che sei, Strada.
-Anche
tu non sei niente male, Pannone.
La
sua mano sulla mia guancia. I suoi occhi si spostano sulle mie
labbra.
Sollevo
un dito per raggiungere le sue. So cosa sta per succedere. Sento
quell'elettricità nell'aria.
-Ma
non mi sembra il ca..
Le
sue labbra sulle mie. Rispondo al bacio. Lo voglio,da morire.
E'
un bacio fresco, come l'erba che cresce. Voglio di più. Vuole
di più. Vogliamo sempre cose che non possiamo avere. Voglio
che non finisca.
Poi
un rumore, voci.
Ci
stacchiamo, fa quasi male.
La
realtà mi si pone davanti agli occhi. Ritorno tra le spire del
mio autocontrollo.
-Devo
andare. Ciao.
Il
filo d'erba s'è spezzato.
Nota
dell'autrice: Questa coppia mi ha fatta letteralmente impazzire;
dovevo
assolutamente scriverci qualcosa. Recensite se vi va :) I feedback
sono sempre apprezzati :)
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