All'ombra di un cipresso

di _Coco
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All’ombra di un cipresso







Le numerose foglie verdi risplendevano alla luce del sole, ricordando una delle danze di tanti anni fa.
James amava riposare sotto la vasta chioma del suo cipresso.
Amava stare lì ore e ore a sentire il fruscio del vento e il tintinnio delle ultime gocce di rugiada.

- Mi manchi

La lettera riposava sul suo grembo, stropicciata e consumata.
James non ci poteva credere.
Voleva di nuovo rivederlo con la sua solita scatola di dolci in tasca, il sorriso sulle labbra e il luccichio negli occhi.
Voleva ancora suo padre, quello tosto, quello solare, quello che qualsiasi cosa gli avessero chiesto di fare l’avrebbe fatto senza obiettare.

Il ragazzo si voltò a guardare gli spicchi di azzurro accecante che si intravedevano oltre l’immenso fogliame.
Era difficile.

- Posso?

- Evans, ti sei decisa ad uscire con me?- ridacchiò James, guardando le sue labbra ridursi a uno spillo.

- No, per niente! Voglio solo sedermi sotto quest’albero in pace-

Lily puntò il naso per aria, irritata.
Non avrebbe mai ammesso di essere venuta da lui di sua spontanea volontà.
Non avrebbe mai ammesso di pensare che, forse, James nascondeva sotto di sé più di quanto volesse far credere.

Che stupida era stata!

- Fa come vuoi, Evans.- sussurrò alfine il ragazzo, poggiando il capo al tronco del cipresso.
Lily, in piedi accanto a James, si stiracchiò, protraendo le mani e alzando il capo.

- Ma cos…- cominciò, accorgendosi di una cavità in uno dei rami più alti - Potter, guarda-
Il ragazzo si girò, incuriosito, soffermandosi sul viso della Evans.
Poi, con un sospiro, si alzò e, poggiando il piede su uno dei rami più bassi, si arrampicò fino alla cavità indicata da Lily che aveva ancora il braccio a mezz’aria.

- Vediamo un po’… - sussurrò, infilando la mano nel pertugio.

- E allora?- chiamò da terra la ragazza

James scese in fretta e furia, tenendo fra le mani una pergamena stropicciata e consumata ai bordi.
La tese delicatamente verso Lily, guardandola fisso e sorpreso.

- Aprila

- Perché io?

- E perché no?

Evans lo fulminò con un'occhiataccia ma, incapace di rispondere, con lentezza esasperante, srotolò la pergamena.




Sei il sole si spegnesse, starei sotto il tuo calore e la tua luce
Se l’acqua si prosciugasse, mi ubriacherei del tuo profumo.
Se le bellezze del mondo dovessero scomparire, guarderei ore e ore i tuoi occhi.
Se il dolore di una perdita mi facesse vacillare, poggerei la testa sulla tua spalla e piangerei.
Ti amo e lo scrivo qui.
In una pergamena che, in eterno, vivrà il nostro amore.


Charles e Dorea







 

  James prese la penna che aveva in tasca e, con la sua bella calligrafia, scisse il suo nome, un po’ più in giù di quello dei suoi genitori.

- Tocca a te, Evans- sussurrò James

- Perché?

- Voglio che anche il mio amore per te viva in eterno

- E se io non provassi i tuoi stessi sentimenti?

- Avresti solo soddisfatto un povero illuso

Lily lo guardò sorpresa prima di prendere insicura la penna offerta.

- Solo per oggi, James

- Grazie, Lily







- Harry, cos’ hai trovato?- domandò Ginny, guardando oltre la spalla del suo ragazzo.

- Amore all’ombra di un cipresso

Il ragazzo sorrise, mentre una lacrima traditrice gli rigava la guancia








Angolo Out

Piccola cavolata creata in un'ora di dolce far niente ...
  





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