Questa è una fanfiction che parla di balli, amori, sfide e maschere…in
tema per il superato San Valentino e il festoso giorno di martedì grasso quale è oggi!! Buon carnevale a tutti!!!
(anche se è ambientata ad Halloween!!!)
Prongs
Dietro la maschera
“E dai Evans”
disse James Potter seguendo
la ragazza fino alla Sala Grande, “Ma che ti costa dirmi si per una volta?”
Lily non rispose neppure, continuò a camminare spedita
stringendo sempre di più i libri che portava in braccio.
“Avanti…”
“Pianta Potter!” disse voltandosi
di scatto, “Ho detto di no, sono 6 anni che ti dico di
no, perché insistere?”
“Bhè…siamo all’ultimo anno” disse James portandosi una mano tra i capelli, “Dopo non mi
vedrai mai più, sarebbe la nostra ultima occasione.”
“Volesse il cielo…” mormorò Lily alzando lo sguardo al
soffitto, si sedette al tavolo dei Grifondoro, James non demorse e le si sedette accanto.
“Ti prego, Evans” continuò, “Solo
una volta.”
Vedendo che la ragazza continuava il suo silenzio, decise di
alzarsi e mettersi accanto ai suoi amici, “Pensaci” le disse.
Certo, come no, si
disse Lily mentalmente servendosi di patate al forno, e siamo solo a metà
ottobre, non oso pensare cosa farà a Natale!
“Non ce la faccio più” disse James
lasciandosi cadere in un posto vuoto accanto all’amico Remus
Lupin.
“La Evans ti ha
ancora detto no?” chiese Sirius seduto di fronte a
lui.
“Cosa te lo fa credere?” disse James con un ghigno sulla faccia.
Sirius fece spallucce, “Chiamalo
intuito malandrino!” e tornò a dedicarsi alla sua cena.
“Secondo voi, se le lancio un incantesimo Imperius mi arrestano?” chiese James
rigirando la forchetta nella mano destra.
“Ehm…” fece Remus, “A che ne so io
è ancora una Maledizione senza Perdono”
“Un biglietto di sola andata per Azkaban!”
lo minacciò Sirius con la sua forchetta.
“E la Evans me la
posso portare?” chiese James ridendo divertito, stare
coi suoi amici lo tirava sempre su di morale.
Sirius e Remus
si guardarono, “Temo di no” disse quest’ultimo.
“Allora non vale la pena” rispose Ramoso, “Vorrà dire che avrò ancora un anno per cercare di…”
“Portarla a letto?” concluse Sirius,
un tovagliolo gli arrivò dritto in faccia.
“Con-qui-star-la”
disse James scandendo sillaba per sillaba, “Chiaro il
concetto?”
“Buona fortuna” disse Felpato, “Rem,
dagli una pacca sulla spalla da parte mia, sei più
vicino.”
Dal tavolo dei professori, il preside, Albus
Silente, si schiarì la voce facendo cessare così ogni mormorio in sala.
“Prima che tutti voi torniate nei rispettivi dormitori”
disse mettendosi in piedi, “Avrei un annuncio da fare.”
I ragazzi da ogni tavolata si guardarono l’un l’altro
incuriositi, come se il compagno seduto vicino avesse la riposta stampata sul
viso.
“Come sapete” riprese il professore, “Fra una settimana è la
notte di Halloween, e abbiamo pensato di festeggiare
in maniera un po’ diversa dal solito, organizzando per la sera del 31 un ballo
in maschera.” lasciò che le
parole avessero effetto sui suoi studenti, un brusio si levò alto nell’aria.
“Questa si che è un’occasione” disse
James, “Quel vecchio è un genio!” aggiunse alludendo
a Silente.
“Non dirmelo” fece Sirius
poggiando stancamente la testa sulla mano sinistra, “Hai intenzione di invitare
la Evans”
“Dovevamo chiamarti Segugio, non Felpato” disse l’amico
sporgendosi un po’ dal tavolo per scompigliare i capelli di Sirius,
un po’ come si accarezza un cane di solito, poi si alzò e tornò a sedersi di
fianco a Lily.
“Di nuovo qui?” chiese la ragazza senza alzare lo sguardo.
“E già, non ti sono mancato?” fece James.
“Ehm…no!” esclamò Lily guardandolo infine con fare
sarcastico.
“Posso chiederti una cosa?” le chiese
il ragazzo.
“No Potter” rispose
Lily, “Non ci vengo al ballo con te!”
James sbuffò, poi improvvisamente
un’idea gli balenò in mente, “Posso proporti un
patto?”
“Che genere di patto?” Lily
sembrava piuttosto infastidita.
“Tu vieni al ballo di Halloween
con me ed io non ti perseguiterò più” terminò guardandola con un sorriso.
“Cos’è?” fece la ragazza, “Un ricatto?”
“Chiamiamolo un…compromesso” disse il ragazzo.
Lily sospirò, era quasi tentata di accettare, ma la sua
natura combattiva e il suo stupido orgoglio glielo impedirono, “Facciamo così”
disse, “Se al ballo in maschera mi riconosci sarò la tua dama per la serata.”
“E per Hogsmeade?”
chiese ancora James, il cedimento di Lily lo aveva
reso più ardito.
La ragazza lo squadrò per un attimo, “Vedremo” disse e si
allontanò di corsa diretta al dormitorio di Grifondoro.
“Ragazzi, sono un mago!” fece James spalancando la porta della sua camera, i suoi amici
erano lì, buttati ognuno sul proprio letto.
“Però!” fece Sirius alzando gli
occhi dalla rivista che stava sfogliando, “E ci hai
messo sette anni per capirlo?”
“Stupido” disse l’amico buttandoglisi
praticamene addosso, “Ho convinto la Evans a
venire al ballo con me!”
“Qualunque cosa tu abbia usato è sicuramente illegale” disse
Remus.
“Ah, ah, ah!” fece Ramoso
sarcastico, mentre Felpato rideva come un matto, “È bastato il mio innato
fascino a colpirla e un piccolo patto.”
”Che genere di patto?” chiesero curiosi gli amici.
“Se riesco a riconoscerla al ballo
posso portarla a Hogsmeade per il fine settimana.” spiegò James coricandosi sul suo
letto.
“Secondo me ti ha preso in giro” disse Sirius.
“Prego?”
“Quella è capace di usare perfino la Polisucco
pur di non uscire con te!”
Era il pomeriggio del 31 ottobre, mancavano meno di due ore
al gran ballo e ragazze e ragazzi stavano facendo del loro meglio per
travestirsi nel modo più originale e irriconoscibile.
“Ma ci vai veramente con James Potter?” chiese Alice alla sua amica Lily, sedendosi sul
letto per smaltarsi le unghia di un rosso acceso, in
tinta col suo vestito e con la maschera che avrebbe indossato.
“Diciamo…” fece Lily vaga, era in piedi di fronte ad un
grande specchio, indossava un lungo vestito bianco e nero che le lasciava
scoperte le spalle e parte della schiena.
“Bel vestito” le disse Alice.
“Grazie” rispose la ragazza continuando a guardarsi da
diverse angolazioni, “Un vestito che Lily Evans non indosserebbe mai, non ce la farà a riconoscermi!”
“Non credo proprio, mia cara” disse l’amica, “Con la tua
bella chioma rossa ti riconoscerà di sicuro.”
“Giusto!” esclamò Lily, “Hai ragione” scappò in bagno e
tornò pochi secondi dopo con in mano qualche
flaconcino, “Bionda o mora?” chiese sorridendo.
“Rossa” disse Alice storcendo la bocca.
“Nera?” continuò la ragazza.
“No, no” fece Alice togliendole la bottiglietta di mano,
“Colore orribile, se proprio devi…castano”
Mezz’ora dopo, Lily rientrò in camera sfoggiando una
sfavillante capigliatura castano chiaro, acconciata in morbidi boccoli che le
coprivano parte della schiena nuda.
“Sei bellissima” le disse l’amica, “Ma anche molto cattiva”
“Perché?” chiese Lily coprendosi
parte del viso con una maschera nero e oro, con una lunga piuma al centro.
“Stai facendo di tutto perché James
non ti riconosca.”
“Bhè…è un ballo in maschera, no?” ripose la ragazza, “Lo scopo è appunto mascherarci. E poi…”
si mise il suo domino nero e lo allacciò con un fiocco sotto il collo, “Se gli
piaccio veramente riuscirà a riconoscermi.”
Alle otto in punto, le porte delle sala
grande si aprirono per permettere agli studenti di dare inizio ai
festeggiamenti. La sala aveva le solite decorazioni in stile Halloween, per lo più zucche
intagliate riempite di candele.
Lily continuava a guardarsi in giro
impaziente, cercava anche il più piccolo segno della presenza di James Potter.
Allora, lì ci sono
Alice e Frank, pensò passando tra coppie e
gruppetti che si erano formati, Poi
quello è un Tassorosso, non mi ricordo come si chiama…Mark Stabbins o qualcosa del genere
con…ah, si…una grifondoro del sesto anno. Thò, i ‘coniugi’ Malfoy, anche
con la maschera si riconoscono subito. Oh, ecco i Malandrini…Black,
Lupin, di sicuro Potter
sarà con loro e non gli sarà venuto in testa neanche minimamente di cercarmi!
Deficiente!
Sconsolata, Lily si andò a sedere in un angolo, proprio mentre attaccava la musica e le prime coppie si
avviavano verso la pista da ballo.
Tutti sembravano impegnati in qualcosa o a parlare con
qualcuno. Tutti tranne me, pensò
Lily, mannaggia a lui, domani gliela faccio pagare, può starne certo!
Mentre continuava a vagare con la mente, il suo sguardo si
posò su di un ragazzo, anche lui un po’ in diparte
rispetto gli altri, aveva un elegante completo blu notte, teneva il mantello su
di una spalla sola, la maschera dello stesso colore dell’abito era bordata di
bianco.
Il ragazzo si voltò a guardarla e le fece un cenno col
bicchiere mezzo vuoto che teneva in mano.
Anche se molto imbarazzata, Lily
ricambiò il gesto facendo un cenno quasi impercettibile con il capo, ma non si
mosse finché il ragazzo, bevuto tutto d’un fiato il suo ponche,
si trovò davanti a lei. Senza dire una parola, le offrì la mano, chiaro segno
che l’invitava a ballare.
Benché non lo conoscesse, Lily non
se lo fece dire due volte, si slacciò il domino e lo abbandonò sulla sedia, per
seguire il suo misterioso accompagnatore.
Alla faccia tua, Potter, pensò facendosi largo tra le coppiette di
ballerini a fianco del ragazzo, spero che tu mi stia
guardando!
La musica continuava e a Lily sembrava di ballare da almeno
un’ora, ma era felice. Non aveva aperto bocca col suo cavaliere e stessa cosa
aveva fatto lui, sembrava che a nessuno dei due servissero parole in quel
momento.
Improvvisamente il ragazzo si fermò, le sorrise e la prese per mano per condurla nei giardini del castello,
allontanandosi così da occhi indiscreti.
Lily lasciò andare la mano del suo accompagnatore, fece
qualche passo avanti e si strinse tra le braccia, cercando in tutti i modi di
riscaldarsi, faceva freddo e si maledisse di aver
lasciato il mantello in sala.
Un tocco la fece trasalire, il ragazzo, che ora si trovava
dietro di lei, si era sfilato il suo mantello e lo
aveva poggiato sulle spalle nude della ragazza.
“Grazie” bisbigliò lei, la prima parola di tutta la serata.
Il ragazzo non rispose ma le si
avvicinò e le cinse la vita con un braccio, “Ti preferisco rossa” le sussurrò
in un orecchio.
Lily si voltò di scatto trovandosi faccia
a faccia col ragazzo, con un gesto deciso gli sfilò la maschera per
ritrovarsi a guardare il volto sorridente di James Potter.
“Eri tu?” farfugliò Lily, non riuscì però
ad allontanarsi da lui, forse perchè non voleva, “Sei tu?”
James tirò fuori
dalla tasca i suoi occhiali e li inforcò, “Credevi davvero che non ti
avrei riconosciuta?”
La ragazza non rispose, ma abbassò lo sguardo, le sua mani erano poggiate sulle spalle di James, mentre quelle del ragazzo sui suoi fianchi.
“Non mi dici niente?” fece James, “Non mi sgridi neppure per averti ingannato?”
“Hai vinto” rispose piano Lily.
“Tutto qui?” disse il ragazzo come deluso della risposta.
“Cosa vuoi che ti dica?” disse
Lily.
“Per esempio che verrai a Hogsmeade
con me il mese prossimo.” disse
James stringendo di più le braccia.
“Verrò con te a Hogsmeade il mese
prossimo.” ripeté Lily, era
stanca delle inutili battaglie contro James Potter, ora voleva soltanto stare con il ragazzo che amava
e che, oramai sapeva, non voleva prenderla in giro.
“Che andrai con me alla festa di Natale di Lumacorno.” continuò
il ragazzo, assaporando il dolce profumo dei capelli della ragazza.
“Andrò con te alla festa di Natale di Lumacorno.” disse Lily posando il capo contro
il petto del ragazzo, chiuse gli occhi.
“Che starai al mio fianco per
tutta la vita.” disse James chiudendo gli occhi a sua volta.
“Starò al tuo fianco per tutta la vita.” confermò
la ragazza.
“Ti amo, Lily Evans.”
“Ti amo, James Potter.”
Fine