Note
iniziali
Ed ecco a voi
l’inizio di un’altra fan fiction dedicata ad una delle
coppie più belle di FMA.
Era da tempo che l’avevo in
mente e ho deciso di cominciarla
proprio il giorno del Royai Day.
^_^
E’ una
specie di
theme, inventato
però di sana pianta dalla mia mente
malata. XD Il tema è quello del titolo, cioè
“cose da dire”, e l’intera fan fic sarà divisa in 4 parti, ognuna
di almeno 3 capitoli (che in alcune parti potrebbero aumentare, ancora
non lo
so di preciso XD).
Per chi segue
l’altra mia fan fic,
cioè “Tre nuovi Alchimisti”, dico di non preoccuparsi: questa
ha un numero preciso di
capitoli. O quasi, come detto sopra. Di sicuro non saranno
più di 14-15
capitoli. Vi spiego: in teoria per ogni parte volevo fare 3
capitoli (come vi ho già detto), ma forse alcuni saranno
troppo lunghi e dovrò
dividerli in più pezzi.
Basta, vi lascio
o non finisco più con le mie paranoie! XD
Buona lettura!
^_^
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A
thing to say
Capitolo
1:
Nuovi ordini
“Non
morire”.
Era
l’ordine che
il Colonnello Mustang aveva dato ai suoi sottoposti qualche minuto
prima,
mentre si preparavano per il cosiddetto “Giorno della
Promessa”.
Quel rifugio
sotterraneo, buio e un po’ rozzo, forse non era proprio il
massimo, ma era
perfetto per non essere scoperti.
Roy, che stava
spostando uno scatolone di munizioni, si fermò un attimo a
prendere fiato, e ci
si sedette sopra. Con lo sguardo
percorse l’intero stanzone,
fermandosi infine sulla figura di Riza.
Era da tempo che ci rifletteva sopra,
da quando sapeva che
avrebbero dovuto combattere. E quindi, non sapendo se sarebbero tornati
vivi da
quella battaglia. Non solo i suoi
fedeli sottoposti, ma anche
se stesso.
E mentre
guardava la bionda, decise. Si avvicinò a lei, dicendole:
«Tenente, le devo
parlare.»
La donna rispose
annuendo, e lo seguì fuori dallo stanzone principale, per
entrare poi una
stanzetta secondaria.
Entrati,
però,
Roy non cominciò subito con il suo discorso, pensando bene a
quali parole
usare. Le diede le spalle, sovrappensiero.
Fu Riza a
interrompere quello strano silenzio, nel tentativo di farlo parlare:
«Allora
Colonnello, cosa doveva dirmi?»
Il moro fece un
sospiro e si voltò, in modo da averla perfettamente di
fronte: «Tenente, devo darle
un altro ordine». Il tono era grave.
«Mi
dica pure» disse
la bionda, accigliandosi appena e facendosi più
attenta.
Dopo un attimo
di pesante silenzio, il Flame Alchemist parlò:
«Nel caso io morissi…»
Ma la donna lo
interruppe: «Non mi dica stupidaggini come “devi
continuare a vivere”.»
L’uomo
sgranò
gli occhi, sorpreso. L’aveva capito al volo: possibile?
Riza, vedendo
che il suo superiore non ribatteva in alcun modo, continuò: «Che
motivo avrei di vivere? Il mio unico scopo è proteggerla.
Senza di lei, la mia
vita non ha alcun senso.»
L’aveva detto con serietà,
tutto d’un
fiato. Solo un attimo dopo si rese conto
dell’importanza di quelle parole, e imbarazzata distolse lo
sguardo, giusto per
non incrociare i suoi occhi neri come la notte.
Il Colonnello,
intanto, era rimasto senza parole. Che significava? Che avrebbe messo
fine alla
propria vita o che si sarebbe lasciata morire lentamente? No, non
poteva
essere, non poteva crederci, Riza era una donna forte… poi
si ricordò
delle lacrime che le rigavano il viso, in quei
sotterranei di Central City, quando l’Homunculus Lust le
mentì, dicendole che
lui era morto. In quell’occasione si era arresa, e
l’unica cosa che voleva era
mettere fine alla propria vita.
Il filo dei suoi
pensieri venne
interrotto dalla voce della bionda:
«Colonnello, cerchi di eseguire anche lei l’ordine
che ci ha dato.»
Certo che
l’avrebbe eseguito. Ad ogni costo. Avrebbe cercato in tutti i
modi di
sopravvivere, per tutti coloro
che credevano in lui. E
soprattutto per lei. Non poteva fare in modo che Riza morisse per colpa
sua.
«Tenente, cercherò in tutti i modi di non
disobbedire.»
La bionda gli sorrise
appena, un po’ rincuorata nel
sentire quelle parole.
Roy rimase un
attimo incantato da quel leggero sorriso. E in quel momento si rese
conto di
un’altra cosa che avrebbe voluto dire alla donna.
Aprì la bocca, ma subito dopo
la richiuse, pensando
alle conseguenze che avrebbe
potuto portare durante la battaglia. No, era meglio rimandare: a causa
di
quelle parole, sia l’uno che
l’altro avrebbero potuto
fare delle pazzie. E non potevano permetterselo.
Quel discorso
che il moro aveva in mente era meglio rimandarlo. Prese un profondo
respiro e
disse: «Tenente, se tutto andrà bene, dovrò dirle una cosa
dopo il “Giorno della Promessa”.»
Riza gli rivolse
uno sguardo confuso: «Non può dirmela ora?»
«No,
meglio di
no…» rispose l’uomo, sorridendole
appena. Avviandosi verso la porta, disse:
«Avanti Tenente, riprendiamo i preparativi.»
«Sì…
signore…»
rispose lei. Rimase un attimo immobile, confusa dalle parole del suo
superiore,
poi lo seguì.
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Note
finali
Bene! Questo era
il primo capitolo! :D
Ok, mi rendo
conto che l’inizio non è proprio il massimo, ma
non avevo grandi idee su come
cominciare. ^_^’’
Ringrazio in
anticipo tutti coloro
che decideranno di seguire
questa fan fic: grazie!
^_^
Al prossimo
capitolo! ^_^