«
Baciami.»
Un sussurro, una preghiera, una speranza.
Quest'unica parola racchiude mille pensieri, mille desideri e si spegne
in un soffio.
Sakura, guance rosse dall'imbarazzo, abbassa lo sguardo.
Sa che lui non risponderà, che
non accetterà questo suo amore. Eppure, pur avendo l'inferno
nella mente, ora Sakura ha il paradiso nel cuore.
Sembra quasi un sogno.
E' stato liberatorio, perché ora, dopo aver pronunciato
quelle dannate parole, è più libera e non
può che sentirsi leggera.
Tutto ciò ha un senso, dopotutto lei non ha anelato a questo
da tutta una vita?
Sì, lei lo voleva, voleva dichiararsi a lui e voleva vedere
il proprio amore corrisposto.
D'altronde Sasuke ha fatto breccia nel suo cuore fin dal principio.
Ora dunque, pronunciate le fatali parole, Sakura attende il responso
con la figura di Sasuke dirimpetto alla sua.
Cosa farà Sasuke? Amore o non amore?
Passano i minuti e non succede nulla. Non c'è nessuna
reazione o movimento.
Titubante la ragazza alza lo sguardo, occhi dentro occhi, anima dentro
anima; e improvvisamente non è così certa che la
risposta del ragazzo sarà un diniego.
Un fremito. Lui si avvicina, le prende il viso e... Poi è
felicità, pura e semplice felicità.
E' un tripudio di sapori, di odori, nonostante sia solamente un
contatto di labbra.
Eppure, pur essendo questo un semplice bacio, per Sakura è
pieno di aspettative.
E' un bacio per sperare. Per sognare.
Right now, now then I can still
remember when I'd been walking my way back to you boy ready gotta try.
Right now, now then I cannot remember when I'd been walking my way back
to you boy...
Gli occhi appannati di Sakura si schiudono e le palpebre
particolarmente pesanti si alzano.
La sveglia ha suonato, e l'incanto si è rotto.
Era tutto un sogno, solo uno stupido sogno.
E all'improvviso la veridicità di tale pensiero la colpisce
in pieno petto e calde lacrime le rigano il volto, mentre un solo un
pensiero la tormenta:perchè Sasuke? Perché ci hai
abbandonato?
Un pianto colmo di tristezza riempe la stanza e pesanti singhiozzi
rimbombano.
Era tutto un sogno.