[write for 10
minutes * porn * power of flight or the power of invisibility]
Non è molto porno e ho scritto per dodici minuti –
sono fail. Va be’, buona
lettura çAç
no
time left (for disguising)
Sakamoto
Harumi possedeva il potere dell’invisibilità
– egli poteva nascondere i
propri difetti e divenire agli occhi del suo adorato fratellino un
fulgido
esempio di perfezione, e per gli altri studenti un candido fiore,
lontano,
impossibile da raggiungere. E così, col tempo, succedeva che
davvero
ogni traccia di
imperfezione (e umanità)
scompariva,
allontanando il pubblico. Troppo splendente.
Arisada
Shuya, invece, era in grado di volare; non letteralmente, a questo stava
ancora lavorando,
però era riuscito a sollevarsi dalla stupida
massa di figli di papà rendendoli schiavi dei loro desideri
e ciechi alla
realtà. Da loro riceveva soldi per mentire in un sorriso,
una pratica squallida
però necessaria alle sue finanze e anche, insomma, alla sua
autostima. Perché adesso desiderava
davvero essere sul gradino più alto che essi
fossero in grado di
offrirgli. Troppo allettante.
Quando
gli occhi del pubblico si allontanavano, infine, i superuomini
abbandonavano le
loro posizioni di rilievo e le capacità acquisite,
ridivenendo un ragazzone
impacciato nei rapporti con i suoi coetanei (e con un gigantesco
complesso
per il fratello minore) e una matricola d’aspetto
particolarmente gentile.
Si baciavano
e si facevano male, perché
Shuya non voleva sentire la delicatezza dovuta a una donna e Harumi
temeva d’indispettirlo. Si toccavano e
il ritmo accelerava, perché erano pur sempre in preda alla
tempesta ormonale
dell’adolescenza e non desideravano altro che raggiungere il
piacere, il prima possibile, il prima possibile. Si univano
e lo facevano piano, lentamente, perché il
senpai non voleva vedere mai più quel dolore forte e mal
calcolato sul volto
della Principessa.
Si lasciavano e lo facevano non senza
rimorsi però
evitando di guardarsi indietro, perché la vita è
fatta d’incontri e addii.
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