A HarryJo, perché il trenta saranno due
anni che mi sopporta. Grazie per essere l’amica
stupenderrima che sei, Erica (il correttore automatico non
conosce il termine “stupenderrima“, ma
perdoniamoglielo ♥).
Judgement
Day - ovvero: di vecchi demo e cantanti
stonati.
Jon
avrebbe dovuto capire che quel giorno sarebbe capitato qualcosa di
terribile già dal fatto che, quando si era alzato dal letto, aveva
fatto cadere dal comodino la preziosa lampada a cui sua moglie teneva
molto, rompendola. «Dannazione!» aveva esclamato, preparandosi
psicologicamente alla sfuriata di Dorothea. Avrebbe dovuto
capire che quel giorno sarebbe capitato qualcosa di terribile dal fatto
che, quando era sceso in cucina per fare colazione, si era rovesciato
il caffè bollente sul pigiama. «Dannazione!» aveva esclamato,
saltellando a destra e a sinistra per il bruciore. Avrebbe
dovuto capire che quel giorno sarebbe capitato qualcosa di terribile
anche dal fatto che, radendosi, si era provocato un taglio sulla
guancia destra. «Dannazione!» aveva esclamato, per l’ennesima
volta, tamponandosi il taglio con un fazzolettino. Capì che
quel giorno sarebbe capitato qualcosa di terribile quando Richie si
precipitò in casa sua, senza nemmeno preoccuparsi di suonare il
campanello, e sventolò entusiasta una valigetta davanti alla sua
affranta, bruciacchiata e tagliuzzata persona. «Buongiorno,
Richie» disse, cercando di assumere un tono autoritario. «’Giorno
Jon!» rispose l’altro, senza dar segno di aver colto alcunché. Jon
allora sospirò e, arrendendosi all’idea che quella non sarebbe stata
una tranquilla domenica mattina, invitò l’amico ad accomodarsi in
salotto. «Allora?» domandò, cercando di nascondere una certa
curiosità. Richie, che si stava guardando placidamente
intorno, gli rivolse uno sguardo perplesso. «Allora cosa?» Jon
si passò esasperato una mano sugli occhi. «Si può sapere per quale
oscuro motivo ti sei presentato in casa mia - di domenica mattina!, con
una valigetta a dir poco sospetta?» gli domandò. Richie sembrò
ricordarsi in quel momento del perché si trovasse lì, e a quel punto un
ghigno inquietante apparve sul suo viso. «Ri… Richie? Cosa c’è
lì dentro?» balbettò Jon, iniziando visibilmente a preoccuparsi. E
se in quella valigetta ci fosse stata una bomba? O una pistola? O un CD
di Lady GaGa? Sì, decisamente la faccenda si stava facendo
preoccupante. «Qui dentro, Jon, c’è qualcosa che tu,
scommetto, preferiresti restasse segreta» disse Richie in tono
affabile, senza nascondere una punta di sadico divertimento nel vedere
l'amico preoccupato. “No, altre foto no!” pensò disperato Jon,
temendo qualche altro scatto… disdicevole,
dei bei tempi andati. Intanto Richie stava aprendo la
valigetta - con una lentezza esasperante - e Jon si sporse per cercare
di sbirciare. Finalmente il chitarrista gli mostrò il
misterioso contenuto, lasciandolo a bocca aperta. O meglio,
lasciandolo a bocca aperta e con un’espressione di puro terrore dipinta
in viso. Avrebbe preferito altre foto, decisamente. «N… n-no!
Non è possibile!» esclamò, quasi con le mani nei capelli. «Avevo detto
di distruggere tutte le prove!» Richie ridacchiò. «Be’,
a quanto pare qualcosa si è salvato, per fortuna». Jon lo
fulminò con gli occhi. «Ma tu da che parte stai?» «Dalla
mia, ovviamente» rispose Richie, godendosi la vista dell’espressione
alquanto comica dell’altro. «D’accordo, ti sei divertito. Ora…
da’ qua» disse Jon, allungandosi per afferrare la valigetta. «Eh
no, bello mio!» rise Richie, chiudendola di scatto e allontanandola da
lui. «Che… che cosa vuoi farne?» domandò allora Jon
flebilmente, gli occhi fissi sulla valigetta. «Per prima cosa
andrò da David e Tico, per metterli a conoscenza di questa mia
scoperta» rispose Richie, accarezzando l’oggetto con fare paterno. Jon
spalancò gli occhi, pensando a dove tutta quella faccenda avrebbe
portato. No, assolutamente no; non poteva stare davvero
accadendo a lui. Certi fatti del suo passato dovevano restare sepolti,
e non poteva permettere che Richie, dopo tutti quegli anni, li
riportasse a galla. «E poi?» domandò Jon titubante. «Be’»
cominciò l’altro, «potrei, diciamo, mostrarli a un paio o forse più di
persone…» buttò lì, osservando di sottecchi la reazione di Jon. Questi
divenne prima bianco come un lenzuolo, poi rosso sangue - come quello
che voleva far versare a Richie -, poi nuovamente bianco, finché non
riprese il suo normale colorito. «Tu, brutto…» disse e, senza
nemmeno finire la frase, si lanciò su Richie. Colto
impreparato, Richie finì sul pavimento e, schiacciato da Jon, non potè
far null’altro se non afferrare faticosamente un cuscino dal divano
alle sue spalle e iniziare a colpire l’amico. Jon, preso a sua
volta il cuscino a lui più vicino, iniziò a difendersi, senza
esclusione di colpi. Andarono avanti così finché una voce non
li interruppe. «Due adulti maturi che fanno a cuscinate! Che
esempio volete dare ai vostri figli e ai vostri fan?» chiese Dorothea,
appoggiata allo stipite della porta del salotto, con una punta di
ironia nella voce. Jon e Richie si bloccarono con i cuscini
ancora a mezz’aria, poi si guardarono: Richie scoppiò a ridere, ma Jon
continuò a fissarlo in cagnesco. «Potrei sapere che cosa ha
scatenato una rissa così brutale?» chiese, avvicinandosi ai due; poi
vide la valigetta sul divano. «E questa?» Jon spalancò la
bocca. «No! Cioè, quella… sono solo dei documenti!» esclamò, facendo
così incuriosire ancora di più la moglie, che ovviamente non credette
minimamente alla sua scusa. Infatti inarcò scettica un
sopracciglio, avvicinandosi poi a Richie, che stringeva la valigetta. «Posso?»
gli domandò, indicandola. Lui non se lo fece ripetere due volte e,
senza badare alle suppliche di Jon, le mostrò cosa conteneva. Dorothea
all’inizio non capì il motivo di tanta agitazione; poi, dopo aver letto
meglio le etichette, assunse lentamente la medesima espressione di
Richie. «Potremmo…» cominciò. «… ma certamente»
concluse Richie per lei, capendo subito dove la donna volesse arrivare.
«Non
potete provare che fossi io» disse Jon, negando l’evidenza. «C’è
scritto “Bon Jovi - 1988”» commentò Richie, mentre Dorothea frugava
nella valigetta. Jon si arrese e andò a sdraiarsi sul divano:
aveva la certezza che quei due si sarebbero divertiti alle sue spalle
ancora a lungo. On
Judgement Day, you walk through the fire, no where to run to, no one to
blame… Jon, all’ennesima sua stonatura, si mise
disperato le mani nei capelli. «Dannazione!» esclamò. Avrebbe
dovuto capire che quel giorno sarebbe capitato qualcosa di terribile
quando Richie Sambora era apparso a casa sua con una valigetta piena di
vecchi demo dimenticati.
Angolo
Izzy: Sì, sono sempre io; e
sì, ho cambiato di nuovo il nick. Per l’ultima volta però, giuro! Comunque. Perdonatemi
se non ha senso T.T Stavo ascoltando il pre-demo o quel che è
di Judgement Day, la versione molto stonata, e… boh, mi è venuta in
mente la faccia che potrebbe assumere Jon riascoltandosi oggi. XD Effettivamente Take Me
Home [Take Me All] è anche peggio (io l’adoro quel demo!), ma
Judgement Day rendeva meglio. E niente, ho finito.
Spero che HarryJo abbia apprezzato il pensiero (♥). See you! ;D
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