ciao
-Prefazione
Italia-
Luglio
“Non
voglio che tu vada Marie, non lasciare l'orfanotrofio...” Un
ragazzino biondo dagli occhi verde smeraldo tratteneva con forza il
braccio dell'amica. Anche per lei, d'altronde, era difficile
distaccarsi dal suo compagno di giochi.
“Non
voglio che te ne vada... non possono proprio farlo. -La
strattonò.-
Tu non puoi farmi questo! Con chi suonerò la mia vecchia
chitarra?” S'intestardì il bambino con quella punta
d'egoismo che hanno tutti alla loro età.
La
ragazzina rimase un attimo in silenzio, perché se avesse
parlato senza pensare a cosa dire in quel momento sarebbe scoppiata a
piangere. Poi guardò il biondino e con un bel respiro
cercò
le parole giuste per andarsene.
Tolse
con garbo il braccio del suo amico da sé:
“Cristian,
quando tornerò canterò di nuovo per
te.” Era una
proposta innocente e dolce e la marcò con un sorriso,
sperando
davvero che ricambiasse quel gesto.
Gli
tese la mano mentre baciava sulle guance gli altri bambini
dell'orfanotrofio.
“Ora
basta Marie, dobbiamo partire.” Enunciò il
cavaliere
che, appostato sulla porta con un piede appoggiato sul muro, guardava
rammaricato i due bambini che lui, pur non volendo, doveva separare.
Il
ragazzino sembrava imbronciato, mise su quel buffo muso che faceva
sempre ridere Marie; e Cristian lo sapeva.
“No.”
Dichiarò. “Quando tornerai comporremo insieme una
canzone e ti insegnerò a leggere il pentagramma!”
Concluse soddisfatto, arrendendosi all'evidenza di doverla lasciar
andare via.
Marie
per un primo momento sembrò turbarsi ma poi annuì
felice di poter lasciare il suo migliore amico e di partire col cuore
leggero. Ahi, non era mai riuscita a comprendere
più del
Sol, La e Do sullo spartito!
Niente
lacrime avrebbero solcato il suo volto, era una promessa. Una
promessa che a tempo debito lei avrebbe rispettato?
Si
abbracciarono. Qualche bimbo piangeva, e altri già
più
grandicelli captarono la partenza della ragazzina come una
opportunità che a lei era stata concessa per andarsene da
quel
posto.
Il
cavaliere del Capricorno uscì dal cancello mentre aspettava
la
sua nuova allieva.
Già
gli piaceva a pelle il caratterino di quella orfanella di cui
riconosceva sin da ora un gran valore: l'amicizia; quella sincera che la legava agli altri suoi coetanei. Uno
spirito votato alla Dea Atena e alla Giustizia, sì lui di
questo avrebbe fatto il carattere della ragazza.
Guardò
gli astri distesi nel cielo e si strinse nelle spalle: Era
decisamente una giornata fortunata quella.
Accennò
un sorriso beffardo e vide comparire davanti a lui la piccola figura
di Marie.
Lei
si mise su una maschera prima di guardare negli occhi quel ragazzo
che la stava aspettando fuori.
Una
maschera che da quel giorno in poi le avrebbe fatto compagnia tutta
una vita.
“Andiamo,
furfante.” Le disse e si avviarono a gran passi.
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Ohllalà
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Ebbene
eccomi ♥
Non
ho nulla da dire. Sembra frettoloso come inizio, o forse un po uguale
a tutti gli altri, ma da qualcosa dovevo pur iniziare :3 ah emn, qua
non si capisce in che periodo siamo ma si comprenderà u.u ed
anche se c'è il carissimo cavalier d'oro del Capricorno...
insomma ci sarà un motivo*inalza bandiere: "Shura for
president!"*
Spero
di non fare Mary Sue *rabbrividisce* perchè no, Marie non
sarà
lei l'unica sfigatella a cui capiterà qualcosa, anzi con le
Moire non avrà più di tanto niente a che vedere
...uhm,
uhm ..vi sto dicendo troppo =ç=
D'accordo,
boiate a parte... questa è solo la prefazione! A presto,
Giò.
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