Mezzanotte

di Alaska
(/viewuser.php?uid=136124)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Sdraiata sul pavimento freddo del suo bagno Sophie guardava il soffitto bianco della stanza con occhi sbarrati. Non aveva la forza di tirarsi su. Il suo piccolo braccio fragile era appoggiato alla vasca da bagno. Riusciva ancora a sentire la fraganza del bagnoschiuma con cui poco prima si era insaponata.
La finestra era mezza aperta e una pioggerellina lieve bagnava il suo viso.
Per dieci minuti restò li immobile contando i battiti del suo cuore.
La canna lasciata a terra pian piano si consumava spegnendosi.
Era la prima volta che provava a fumare cose del genere ma era certa che la strada della perdizione era vicina. Ne stava imboccando la via.

***
Non ricordava bene quanto tempo fosse passato ma adesso si trovava davanti allo specchio. Teneva le mani fisse sul bordo del lavandino e osservava il suo viso pallido. Sotto i suoi occhioni verde smeraldo si vedevano appena delle occhiaie violacee che a lungo andare sarebbero diventate più marcate. Non dormiva da giorni.
I suoi capelli biondi ancora bagnati facevano cadere delle piccole goccie giù per la schiena facendole provare dei brividi di freddo.
Aveva indosso solo una maglia bianca che arrivava appena a coprirle la pancia.
Sul mobile accanto alla lavatrice c'erano sparsi dei piccoli pezzi di vetro.
Sua madre era sempre stata sbadata. Chissà cosa aveva rotto stavolta. Lei era uno dei suoi tanti problemi. Non voleva piangere. Non ora. Prese un piccolo pezzo di vetro e con forza lo calcò sul suo braccio tracciando una linea retta.

Merda Pensò.
Dolore,dolore e ancora dolore. Ecco come tenere la mente occupata.


 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=742655