Amarlo non era stata
una questione di un giorno o una settimana. Dal momento in cui aveva
smesso di chiamarlo “moglie”, decidendo invece per una
dichiarazione in piena regola, era trascorso molto tempo.
Tino ricordava il
momento in cui la consapevolezza di amarlo, di avere bisogno del suo
abbraccio, di notte e del suo profumo sul proprio pigiama, l'aveva
colpito. Un'epifania, qualcosa di violento ed innegabile,
imprevedibile. Imprevisto, soprattutto, perché mai avrebbe
pensato di innamorarsi di lui.
Invece, un giorno,
si era ritrovato in ginocchio, in lacrime, sul pavimento della
cucina, con tra le dita i frammenti di una tazza e la vista
completamente annebbiata. Aveva tentato di rimettere stupidamente
insieme i pezzi, ben sapendo che non sarebbero mai più tornati
a legarsi come prima.
Aveva pianto così
forte da svegliarlo, da farlo arrivare in cucina con quell'aria
terribile -preoccupata, solamente preoccupata per lui- per vedere
cosa fosse successo. Non era riuscito a parlare, gli aveva mostrato
la tazza, tra i singhiozzi. Era quasi certo di aver balbettato delle
scuse.
Perché quella
tazza, bianca, semplice, con Hana-tamago disegnato sopra, gliel'aveva
regalata lui. Era una tazza speciale e l'aveva rotta.
Aveva pianto ancora
più forte quando Berwald l'aveva preso in braccio, portandolo
in sala, senza azzardarsi a lasciarlo. Ripensandoci, si era
comportato in modo così infantile che non riusciva a non
vergognarsene.
Quando si era
calmato, lo svedese l'aveva portato di nuovo in cucina e lui aveva
temuto un rimprovero. Invece, avevano raccolto insieme i pezzi di
tazza e li avevano incollati al loro posto, in silenzio e l'avevano
messa in bella vista, come un'opera d'arte.
Tino si ricorda di
essersi voltato, di aver visto Berwald sorridere, sotto l'espressione
terribile. Ricorda anche di aver cercato naturalmente le sue labbra,
alzando una mano verso il suo braccio per cercare un appoggio
stabile. Ed ovviamente si ricorda del momento in cui la
consapevolezza di essersi innamorato di lui è diventata
palese, quando aveva sorriso, in quel bacio, sentendosi ricambiato,
circondato dalle sue braccia.
Anche da allora era
trascorso del tempo. E anche quello non avrebbe mai potuto
dimenticarlo.
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