Chiaro
di Luna
Accucciato
nel tuo angolino, ti chiedi chi sia stato ad inventare l'espressione
“al chiaro di luna”.
Di
certo doveva essere un gran ignorante, oppure uno di quelli talmente
timorosi della notte da essersi sempre barricato in casa al calar del
sole.
Ti
passi la lingua umidiccia sulle labbra. Vuoi assaporare questo
sublime sapore fino in fondo.
Salato.
Saporito.
Le
avevi chiesto di diventare tua moglie in una notte simile a questa.
Riesci a ricordartelo?
Era
così felice, quando, con le tue dita forti, le avevi infilato
quell'anello al dito. Aveva detto che le sembrava di vivere un sogno,
che non le importava, che sarebbe stata con te fino alla fine dei
suoi giorni.
Annabeth
non avrebbe mai pensato che sarebbe stato così facile mantenere la
sua promessa. Si era aspettata gloriosi anni al tuo fianco.
Ed è
così. Se solo potesse sentirti, glielo diresti. Dovrai essere
accanto a me per tanti tanti anni.
Sembra
quasi che ti sorrida a denti scoperti, che la sua bocca dilaniata sia
aperta in un sorriso capace di illuminare il suo viso sfregiato,
mutilato, coperto del suo stesso sangue ancora caldo.
Plin.
Plin. Plin.
Gocce
di sangue cadono ritmicamente dalla cavità dell'occhio destro, ormai
lontano da lei, e vanno a formare una pozzanghera.
Ha un
buon odore, vero?
Un
lembo di carne strappato solo a metà cede alle leggi della fisica,
andandosi a schiantare sul palquet.
Ti
ricordi di quando, la prima volta che entrasti a casa sua, tutta
preoccupata ti fece togliere le scarpe. Non voleva che si rigasse, ci
teneva tanto- erano solo alcune delle cose che ti ripeteva in
continuazione.
Adesso
i tuoi artigli da lupo ticchettano, mentre, guidato solo dal tuo
naso, ti avvicini a quell'ultimo boccone che la tua amata, la tua
donna, ti ha donato.
Lo
addenti. La carne è morbida, è succosa. Ti piace, ti piace da
impazzire. Senti il sangue fuoriuscire ad ogni morso. Un po' ne
rimane impigliato nel pelo, ma non fa niente, lo leccherai dopo.
Annabeth
è proprio straordinaria. È la migliore cenetta che ti abbia mai
messo in tavola.
All'improvviso,
una flebile luce argentata allunga tutte le ombre della stanza in cui
ti trovi.
Chiaro
di luna.
Il
corpo si irrigidisce, gli ululati ti straziano la gola. Sei solo,
adesso. L'hai uccisa, l'hai mutilata.
Bentornato,
mostro.
Note: solo
poche parole. Non ho mai scritto una FanFiction del genere, e non so
come mi sia uscita. Insomma, a dire il vero mi sono inquietata da sola
nello scriverla. Non sono per niente abituata, e poi anche il
personaggio non mi è mai piaciuto, ma spero di averlo reso crudele e
pazzo abbastanza.
Fatemi sapere cosa ne pensate ^^
Spero vi sia piaciuta
Minnie
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