ζ
UNA MELA ROSSA ζ
Eccola anche oggi. Una mela. Ormai ne
poteva riempire un baule.
Puntualmente, da un mese, al tavolo
della biblioteca dove era solita sedersi, compariva. Non un biglietto
di spiegazione, non un indizio sull'identità del galante
corteggiatore. Solo una succosa e lucente mela rossa.
Era certa che fosse per lei, quel
tavolo l'aveva scelto accuratamente fin dai primi giorni di scuola:
abbastanza isolato e un po' sghembo, con un posto per una persona
sola, ma luminoso tanto da poter leggere fino a sera stando in
quiete.
All'inizio era incuriosita, poche
persone la cercavano e solitamente era per chiederle aiuto con i
compiti. Sicuramente nessun ragazzo. Non era interessata ai
ragazzi...o meglio, non a quelli della sua età.
Aveva passato giorni interi a sperare
che quel piccolo segno fosse da parte della persona che più ammirava
e della quale si era, probabilmente, segretamente innamorata. Anzi,
non aveva preso in considerazione il fatto che potesse essere altri
se non il professor Silente. Aveva preso a scrutarlo durante le
lezioni cercando di cogliere il minimo cambiamento nei suoi confronti
e, per ben due volte, le era sembrato che le avesse rivolto un
sorriso in più degli altri.
Si era ritrovata più volte a
fantasticare sul significato di quella mela, dimentica dello studio:
di certo la buccia rappresentava il colore dei suoi capelli rossi
baciati dal sole, il gusto dolce riprendeva il suo carattere, e altri
voli fantastici del genere.
Adesso però cominciava ad
infastidirsi. Perché dopo tutto questo tempo non aveva tentato
nessun tipo di approccio se non una stupidissima mela? D'accordo era
un professore e lei un'alunna, ma avrebbe potuto almeno fingere di
doverla trattenere dopo la lezione o altre futili scuse. Afferrò la
mela con una smorfia stizzita. Si sedette alla sedia e stavolta
invece di infilarla in borsa la morse. Decise che l'indomani avrebbe
colto Romeo in flagrante.
Il giorno successivo, concluse le
lezioni pomeridiane, corse verso la biblioteca il più in fretta
possibile. Trafelata raggiunse il tavolo, scontrandosi con un ragazzo
del secondo anno, Rubeus Hagrid, al quale cadde di mano una mela
rossa.
Il frutto rotolò sul pavimento e
Minerva la seguì sorpresa, poi sollevò lo sguardo su un imbarazzato
Hagrid. Il ragazzo prese goffamente a scusarsi, più rosso della
buccia del frutto galeotto.
“Io...ecco...non so come dirtelo, ero
in debito, mi avevi aiutato e non sapevo come fare” mormorò con un
filo di voce.
Intanto Minerva si era rialzata, aveva
ricomposto la gonna e l'acconciatura e guardava il ragazzone cercando
di ricordare.
Hagrid continuò: “Ma sì, quei
Serpeverde che mi stavano prendendo in giro...”
Quando le soggiunse alla mente
l'episodio a cui si riferiva sorrise. Pensava di aver fatto solo il
suo dovere di Prefetto, inoltre non sopportava i prepotenti.
Evidentemente si era trattato di un gesto insolito per i suoi
standard. Minerva sentì un moto di dolcezza verso di lui.
“Ti ringrazio molto per il pensiero,
considera il tuo debito ripagato!” gli disse stringendogli la mano.
Hagrid sorrise a sua volta alla ragazza
e le porse la mela. Se ne andò salutandola con la manona e
inciampando in un carrello di libri.
L'impeccabile McGranitt non potè
trattenere una risatina.
Forse, si disse, avrebbe potuto
interessarsi ad alcuni ragazzi.
__________________________________________________________________
Spazio Autrice
Minerva/Hagrid? Sinceramente non so come mi sia venuto in mente. In
questi giorni sto leggendo qualche storia di Crack pairing. Non so se
questo è già stato affrontato da qualcuno, così mi ci sono
cimentata!
Mi sono informata sugli anni in cui i due hanno frequentato Hogwarts
e dovrebbero avere tre anni di differenza. Fonte Wikipedia. Se penso
che la McGranitt sia stata innamorata di Silente? Forse un pochino,
ma c'era più ammirazione e stima.
Spero vi sia piaciuta! :)
~
Patty ~
|