Champ
“Ignoro se hai mai
immaginato quanto abbiamo sofferto io e la mamma lasciandoti in quel
collegio da solo, ignorando totalmente qual era il tuo vero disagio.
E, molto probabilmente,
eri molto offeso con tutti noi perché pensavi che eri in quel luogo
solo per puniti per la tua negligenza scolastica.
So che anche lì hai
avuto modo di ribellarti… e di essere anche punito o con delle
bacchettate sulle tue nocche o mettendoti di ridicolo davanti a tutti i
tuoi nuovi compagni, nonostante avessi come unico amico Rajan.
Per fortuna che sul tuo
cammino sia giunto il signor Nikumbh, un'ingegnante che, a quanto pare,
è stato realmente l'unico a comprendere realmente il tuo
problema e ad aiutarti migliorando tantissimo la tua
scrittura e la tua ortografia, con conseguente rialzo dei tuoi voti
scolastici, come hanno avuto già modo di vantarsi mamma e papà dopo
essere tornati a casa alla fine dei colloqui di fine anno scolastico.
Ma adesso non so cosa
accadrà questa estate...
Non ho idea se andremo
fuori in vacanza oppure toccherà allenarmi anche in questa bella
stagione dopo aver perso la finale interscolastica di tennis, ma sono
sicuro che incrocerò il tuo viso raggiante sugli spalti, anche se solo
durante gli esercizi, ovviamente sotto lo sguardo severo di papà, forse
ancora arrabbiato con me.
Sai che non ho dato il
100% quel Sabato, vero?
E te lo ha detto mamma
che l’unica preoccupazione che ho avuto durante la partita è stata
quella di non aver sentito qualche dì la tua voce al telefono?
Ma adesso sono veramente
orgoglioso di te… ho sempre saputo del tuo grande talento per la
pittura e l’arte in generale, e noi tre siamo stati orgogliosi nel
vedere il tuo splendido dipinto sulla copertina frontale dell’annuario
scolastico!
Ishann, sai benissimo
che, anche se hai sofferto per la tua dislessia, per me sarai sempre il
mio fratello.. il mio inseparabile amico… mio campione!”
Un ragazzo di otto anni aveva appena finito di leggere un foglio di
carta trovato sopra al suo cuscino, quando, con sorprendendo entrambi i
genitori che guardavano un programma in tv, corse immediatamente vicino
alla porta, che si aprì in modo violento.
-Ma cosa ti succede? – si preoccupò la madre, senza ricevere una
risposta.
Il bambino scese con grandi passi le scale del palazzo, quando si
ritrovò giù nel cortile, dove vide un ragazzo un po’ più grande di età
rispetto a lui far rimbalzare la palla da tennis su un muro.
Ishann si mise a correre verso di lui con tutto il fiato che
aveva, per abbracciarlo sui suoi fianchi e sorridendo verso quello che
in realtà era suo fratello.
- Ti voglio bene, dada! – e si strinse ancora di più.
- Come mai questo abbraccio? – gli rispose Yohaan che, per ricambiare
il gesto, lasciò cadere racchetta e palla – Hai forse letto quello che
ho scritto sul foglio prima di venire a prenderti?
- Grazie! - furono le uniche parole uscite dalla bocca del
fratello dopo che scosse la testa in cenno di assenso.
- Ho voluto scrivere solo quello che pensavo, in modo da farmi
perdonare di non aver impedito a papà di mandarti nel collegio. Ma
credo che tu sappia già tutto, vero? – e sorrise anche lui – Anche io
ti voglio bene!
Lasciò la presa e si piegò in modo da poter guardare negli occhi il suo
piccolo parente, che ricambiò quel gesto, non capendo però le
intenzioni dl suo consanguineo.
- E sempre te ne vorrò, mia piccola gemma… - e le sue mani afferrarono
le spalle della persona davanti a lui – Piccola stella scesa sulla
terra!
E, come se i due si leggessero per la mente, Ishann corse a prendere un
pallone da calcio in modo da poter giocare con il suo adorato Yohaan,
il quale, quando subì un suo goal, rise dalla gioia.
- Ho segnato! – e cominciò ad esultare per tutto il cortile.
- Già! Ed è così che ti voglio sempre vedere… sempre felice e giocoso!
– e gli diede un cinque in segno di congratulazione – Proprio come
adesso, mio piccolo grande campione!
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