La Ballata delle Isole Grigie

di Arghamath
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Bestie folli, incontrollabili, corrono nella nebbia.
Fiumi di sangue scorrono in questa terra straziata,
Affogando ogni anima misera, infelice ed abbandonata.
La Morte, impotente, giace nella sabbia,
E dal profondo, splendente, straziante, sale la rabbia.
Lasciando la tua anima perennemente dannata...

Sussurri malevoli incitano alla carneficina,
Una mente distrutta regna nel sangue,
Mentre il tuo Io nelle tenebre langue.
L' eterna dannazione s' inabissa, in attesa di colpire, ormai troppo vicina...
In agguato, vuoto insensato appostato dietro una cupa collina...
Un uncino rovente nella pelle per ogni parola gentile; per ogni pensiero di luce, una stilla rovente di sangue...

Oceani di tenebra viva vorticano e gemono in attesa di nuove prede.
Milioni di frammenti di specchio,
In ogni ombra sempre io, giovane, folle o vecchio,
Tutto un universo nella mano di un dio folle, sanguinario che ogni fonte di male conosce e vede...
Ed io, insano, assassino, traditore; essere abbietto, suo unico erede...
Membra deformi, sguardi assassini, ogni voce un diverso grido, un diverso consiglio, o meglio; ordine!, urlato nel mio orecchio...

Benvenuti dove l' infernale fiume scorre, con acque insanguinate,
Benvenuti nella dimora delle orde Stigie.
Dove il dolore, come un editto crudele vige!
Ed il Male incontrastato regna, su ogni pezzo della mia mente, tutte le sue parti perseguitate!
Torture infinite, sadiche, crudeli ed immeritate...
Benvenuti all' Inferno, benvenuti sulle Isole Grigie.





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