VEDERTI ANCORA UNA VOLTA
"Kaori! Kaori! Dove sei? E' ora di pranzo, io ho fame!". Nessuno
rispose. "Ma dove si sarà cacciata? Non è uscita,
forse è in bagno" pensò Ryo. Salì le
scale e andò a vedere: nessuno! "Forse è ancora
in camera". Raggiunse con passo leggero la stanza di Kaori,
bussò leggermente, ma dall'interno non proveniva alcun
suono. Aprì leggermente l'uscio e la vide: era distesa sul
letto, si era addormentata. Ryo entrò senza far rumore. Era
lì, così vicina eppure così lontana da
lui. Sembrava come protetta da una campana di vetro, come estraniata
dal mondo cattivo e violento di cui lui faceva parte, così
indifesa e pura. Sì avvicinò senza far rumore.
Aveva pianto, perchè alcune lacrime ancora le rigavano il
viso, lui gliele asciugò dolcemente. Cercò di
capire il motivo di quelle lacrime, lui questa volta non c'entrava.
Improvvisamente l'occhio gli cadde su un libro aperto, stava leggendo
una poesia:
Vederti una volta sola e poi mai più, dev'essere
più facile che vederti ancora una volta e poi mai
più, vederti ancora una volta e poi mai più,
dev'essere più facile che vederti ancora due volte e poi mai
più, vederti ancora due volte e poi mai più,
dev'essere più facile che vederti ancora tre volte e poi mai
più. Ma io sono uno sciocco e io voglio vederti ancora molte
volte, prima di non poterti vedere mai più.
Alla fine della poesia c'era una nota, era indirizzata a Ryo: " Anche
se questa poesia e queste parole rimarranno sigillate per sempre in
questo libro, voglio riversare in queste righe, i sentimenti che
stò provando in questo momento. Ryo ti dedico questa poesia,
perchè è quello che provo ogni volta che stiamo
insieme. Vivendo insieme a te da sette anni, ti ho visto molte volte e
ormai non posso fare a meno di vederti e stare con te, sono felice di
starti accanto, nonostante tu voglia allontanarmi a tutti i costi da
questo mondo che non mi appartiene. Sò che un giorno non ti
rivedrò mai più, ma permettimi di rimanere con te
almeno fino a quel giorno.
Kaori Makimura
31-3-87
"Il 31 marzo è stato qualche giorno fà"
pensò Ryo. "Come al solito sono stato freddo con lei, anche
il giorno del suo compleanno, eppure lei mi ha capito e perdonato. Io,
invece, per paura di farla soffrire l'ho allontanata da me, senza
comprendere che era questo che la fecava star male."
Lentamente Kaori si svegliò e si sentì osservata.
Si girò e vide la figura imponente di Ryo seduto accanto a
lei. Ricordandosi della poesia, istintivamente chiuse il libro.
Non riuscì a fare nessun'altro movimento, perchè
il socio le aveva bloccato le mani. La girò verso di lui e
la guardò fisso negli occhi. "E' ora di lasciare da parte le
paure e manifestare i miei veri sentimenti" pensò Ryo.
"E' una bellissima poesia, perchè dedicarla a uno come me
che ti fa sempre soffrire?" gli chiese Ryo. Allora l'aveva letta, e
sicuramente aveva letto anche la nota. Arrossì vistosamente.
"Non c'è alcun bisogno che ti vergogni, quello che hai
scritto è bellissimo, ma perchè proprio a me, ci
sono tanti uomini migliori di me" riprese Ryo. "Perchè"
rispose Kaori "Perchè sei tu la persona che amo,e non credo
esista al mondo persona migliore di te."
Ryo la guardò, uno sguardo dolce, non aveva mai capito
quanto fosse importante per lei. Si avvicinò a lei e la
baciò. "Ti amo Kaori sei la cosa più importante
che mi sia capitata in tutta la mia vita. Scusa, ma non trovo altre
parole per descrivere i miei sentimenti" Ryo abbassò la
testa. Kaori prese il viso del suo amato tra le mani: "Non
c'è niente di cui ti debba scusare, sei finalmente riuscito
a dichiararmi il tuo amore ed è impossibile riuscire
descrivere l'emozione che stò provando in questo istante".
Kaori si accostò al viso di Ryo e lo baciò. "Ti
amo Ryo e ti amerò per sempre" "Ti amo Kaori, ti amo con
tutto il cuore".
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