Abbaglio
senza zucchero ~
prompt: #039, best
of all
No, seriamente.
Come avevano potuto scritturare Gilda per la parte della segretaria cozza? Era bellissima. Doveva esserlo. Altrimenti come
si spiegava che lui la stesse fissando da un
quarto d’ora, il caffè ridotto a una melma congelata sul fondo
del bicchiere di plastica, perso nella contemplazione dei suoi grandi occhi
scuri e nell’ascolto della sua risata intelligente e trascinante? O era bella, o l’aveva stregato.
Non che una cosa escludesse l’altra.
«È arsenico, quella roba
che ti hanno messo nel caffè?»
La domanda diretta riuscì
a scuoterlo, e per la prima volta da che l’aveva invitata a prendere
qualcosa al bar del set fu lui a sorriderle e a parlarle.
«Perdonami. Pensavo solo
che ho lavorato con molte donne, ma tu sei la più affascinante di tutte.»
Lei rise ancora, di gusto,
abbandonandosi contro lo schienale della seggiola e portandosi l’altro
bicchiere alle labbra. Quando lo guardò, Gene si sentì come se lo
stesse baciando.
«È questo che mi
piace di te, sai. Non sembri un
idiota solo dentro lo schermo... Lo sei
ovunque.»
Gene continuò a sorridere,
augurandosi di poter sostituire al più presto quello schifo di
caffè con la bocca di Gilda. Dio
– era già pazzo di lei.
[ 200 parole ]
Nota: Gene Wilder conobbe Gilda
Radner nel 1984, sul set de La signora in rosso, e nello stesso anno la sposò. Insieme
hanno realizzato alcuni film passati alla storia e vissuto per cinque anni,
fino alla morte di lei per un cancro alle ovaie. Da allora lui non si è
mai più sposato. La loro storia mi strugge dentro: è come se si
fossero riconosciuti, su quel set,
come fatti l’uno per l’altra, ma la vita è stata più
forte di loro. E da questa intervista realizzata per la BBC in occasione dell’uscita
di quello stesso film, ascoltando il modo in cui Gene parla di Gilda e dell’amore
in genere, probabilmente potrete capire perché mi sono innamorata di
quest’uomo. <3