dks come back
Titolo:
She always comes back
Fandom:
The Vampire Diaries
Personaggi/Pairing(s):
Damon/Katherine/Stefan
Genere:
Introspettivo, Romantico, Angst
Avvertimenti:
het, flashfic
Challenge/Prompt:
scritta per
il TVG!Fest
@vampiregeometry,
prompt
1864!Damon/Katherine/Stefan
- guanti di seta
Perdonami
Samba, non è nulla di che D:
Era
come un silenzioso scambio di parole, una promessa segreta, velata di
malizia. Katherine faceva sempre trovare un guanto di seta sul
cuscino di Damon, nelle notti in cui gli avrebbe fatto visita nelle sue
stanze.
Era
cominciata per caso. Interrotti
durante un tête-à-tête
particolarmente caldo, tra sorrisi ansimanti, baci umidi e la fretta
di mostrarsi presentabili a Giuseppe Salvatore, non erano riusciti a
recuperare in tempo uno dei guanti della fanciulla, disperso da qualche
parte tra le lenzuola aggrovigliate.
"Ho
perduto qualcosa in camera vostra, Damon” aveva annunciato
suadente
Katherine, qualche ora più tardi.
"Qualunque
cosa sia, è mio dovere aiutarvi a ritrovarlo” era
stato il
mormorio ironico del giovane, prima stringerla tra le braccia.
E
i giorni seguenti
il gioco si era ripetuto, aveva preso il sapore
dolce e familiare dell'abitudine.
Katherine
tornava da lui.
Tornava
sempre.
Sarebbe
venuta anche quella volta, pensava Damon, cercando di controllarsi.
Con
impazienza e nervosismo, faceva scorrere la seta bianca tra le dita,
ripetendosi quelle parole.
A
Katherine piaceva farsi desiderare, certo, ma non si era mai fatta
attendere così
tanto. E forse...No.
Non
doveva essere geloso.
Lei
detestava che lo fosse, anche se Damon aveva motivo di credere che,
in qualche modo, a volte la divertisse anche, saperlo.
Era
una contraddizione vivente, ma Damon l'amava in ogni suo difetto.
Si
impose di stare calmo, di non preoccuparsi – probabilmente un
contrattempo aveva trattenuto Katherine - , di scacciare la
gelosia che gli bruciava addosso come fuoco gelido.
Ma
infine, come era prevedibile, la possibilità che lei fosse
in
compagnia di Stefan prese forma nitida e reale nella mente tormentata
di Damon.
Non
gli erano sfuggite le occhiate che i due si scambiavano, la
complicità che emanava da loro come luce invisibile quando
erano
vicini, quando si salutavano con un inchino, quando ballavano
insieme.
Il
ricordo della Festa dei Fondatori irruppe con prepotenza, lasciando
Damon più sfinito di quanto già non fosse.
Katherine aveva scelto
Stefan, non
lui, come cavaliere.
Le
loro mani guantate erano a un soffio di distanza, ma non potendo farle
toccare, erano il linguaggio del corpo e gli sguardi a
congiungersi, con un'intensità tale che Damon si era
sentito scosso e imbarazzato, quasi avesse assistito a qualcosa di
sconveniente.
Stefan
sorrideva, il sorriso ampio e naturale che aveva solo nei momenti
speciali, e Katherine era completamente rapita, raggiante, realmente
felice.
Damon
scosse la testa, passandosi una mano sul viso.
Non
doveva pensare a questo.
Non
doveva pensare.
I minuti passavano, la finestra aperta lasciava entrare il profumo
della notte insieme alla brezza estiva, ma lei non arrivava.
Damon
rimase sveglio fino all'alba, aspettando.
Il
giorno dopo, scendendo le scale, Damon incontrò
un'insolitamente
mattiniera Katherine, che con garbo e un'espressione di sincero
dispiacere, si scusò per la propria assenza, dicendo di non
essersi
sentita bene.
"Ma
prometto che entro stasera sarò in splendida forma...
Potrete
restituirmi ciò che ho dimenticato”
celiò allusiva, sfiorandogli
un avambraccio prima di allontanarsi.
A
Damon, quello bastò per dimenticare il dolore di un'intera
notte
insonne trascorsa in vana attesa.
Katherine
sarebbe tornata da lui.
Tornava
sempre.
*
In
quello stesso istante, ancora seminudo sul proprio letto, Stefan
avvicinava alle labbra un guanto bianco, assaporando la delicatezza
della seta e il profumo seducente di Katherine.
|