Era una soleggiata mattina di
Luglio quando il
diligente Colonnello Mustang stava controllando
varie
scartoffie sulla sua scrivania, aveva fatto persino gli straordinari
per liberarsene e ora quelle malefiche cartacce erano notevolmente
diminuite sotto i suoi occhi scuri immensamente soddisfatti.
Quando riuscì
finalmente a rendere nuovamente
visibile la superficie della sua scrivania, archiviando il lavoro una
volta per tutte, notò che il suo ufficio era fin troppo...
vuoto.
Effettivamente mancava qualcosa o forse... qualcuno, esaminò
i
dintorni con lo sguardo cercando di capire che cosa gli mancasse:
Fury armeggiava con la radio, Riza dava da mangiare a Black Hayate
sollevata per il lavoro ben svolto e soprattutto per non aver messo
mano alla calibro9, Havoc fumava beatamente vicino alla finestra
mentre Breda e Fallman giocavano a scacchi. Ma c'era una scrivania
rimasta vuota per quasi due giorni... quella del Fullmetal che era
incaricato di fare avanti e indietro dal suo ufficio agli archivi per
portare documenti, smistarli, archiviarli e riassumerglieli per
rendere il lavoro più semplice... dove poteva essersi
cacciato quel
tappetto?
-Qualcuno ha visto
Fullmetal...?- Chiese difatti
ai suoi sottoposti, ma nessuno seppe dargli una risposta
soddisfacente:
-Non era in missione?-;-No ma forse è andato a
Resembool per la manutenzione degli automails-;-Ma che dite quella
l'ha già fatta... forse è rimasto a letto-.
-Ho capito devo occuparmene
personalmente- Sbottò
irritato alzandosi per uscire dall'ufficio diretto agli alloggi
militari dove era più probabile avere sue notizie.
Arrivato difronte la porta
del suo alloggio bussò
aspettando pazientemente una risposta, dall'interno sentiva rumori
ovattati e indecifrabili, quando finalmente il biondino in questione
si decise ad aprire la porta.
-Taisa... che ci fa qui?-
Sembrava sorpreso, fin
troppo...
Il maggiore sbuffò
e senza farsi notare entrò
chiudendosi la porta alle spalle -Non ti vedo a lavoro da giorni
Fullmetal che vai combinando...?-
-Rilassati Al è
fuori...- Disse scansando una
ciocca di capelli dal viso con voce sussurrata e sexy.
-Mi fai impazzire quando fai
così...- Il moro lo
inchiodò con le spalle alla porta pendendo tra le mani quel
delicato
viso d'angelo, i capelli sciolti morbidi e lisci come la seta, i suoi
grandi occhi dorati e quelle deliziose labbra color pesca, solo e
soltanto sue.
-Pervertito di un Taisa...-
Sussurrò a sua volta
sulle labbra del maggiore sapendo di istigarlo ancora di più.
-Oh non farmi questo Ed lo
sai che non resisto...-
Avvicinò ancora le labbra a quelle del più
giovane con desiderio
mal celato, ormai la distanza che li divideva era nulla, solo un
altro millimetro e avrebbe potuto appagare quella voglia di
possederlo e farlo suo come ogni volta che riuscivano a ritagliare un
po' di spazio per stare soli.
-Se rientrasse Al sarebbe un
bel guaio...-
Puntellò l'indice sul naso del moro sorridendo in modo
malizioso
mentre veniva issato più su e allacciava le gambe alla vita
del
proprio amante, che intanto faceva aderire ancora di più la
sua
schiena alla porta per tenerlo fermo e con le mani vagava sul suo
petto fino a risalire sulla nuca per baciargli il collo e tenere le
mani in quei bellissimi capelli biondi.
In breve tempo tutto si fece
più appassionato, i
baci sul collo divennero morsi, lappate morbide piene di seduzione,
la testolina bionda si inarcava sempre di più per lasciargli
spazio
ma fu proprio il moro a riprenderla, avvicinarla per unire le labbra
in un lotta infuocata senza vinti né sconfitti, un
combattimento
alla pari a cui entrambi ambivano.
-Woof!- Il Taisa
alzò la testa guardando Edward
confuso. -Hai abbaiato?-.
-Ma che stai dicendo?-
-Ho sentito un latrato...-
-Deve essere la vecchiaia che
si fa sentire Roy...
qui nessuno ha abbaiato!-
-Mi stai nascondendo
qualcosa? Perché io sono
certo di averlo sentito...- Lo mise giù tutto d'un tratto
guardandosi intorno sospettoso.
-E dai Roy forse era Black
Hayate no?- Gli si parò
davanti con un sorrisetto furbo che non prometteva niente di buono.
-Black Hayate abbaia in modo
più... adulto,
sembrava il latrato stridulo di un cucciolo e veniva da qui- A questo
punto il biondo posò le mani sul suo petto come per
trattenerlo
dall'andare oltre, stava usando i suoi poteri di persuasione... c'era
sicuramente qualcosa che non quadrava!
-Ed... devi dirmi
qualcosa...?-
-No... piuttosto tu sei
sicuro di sentirti bene?
Non è normale sentire strani latrati che non ci
sono-
Gli mise una mano sulle fronte delicatamente come per sentire se
avesse la febbre, troppo frettoloso e agitato per i suoi gusti.
-Non le sai
dire le bugie Ed... prima che venga a scoprirlo dimmi che sta
succedendo-
Lui sbuffò
facendo alzare di poco qualche ciocca di capelli in modo infantile,
come se gli fosse stato fatto un dispetto -E va bene...- Si
voltò e
da una cesta nascosta tra il comodino e il letto prese tra le braccia
un cucciolo.
-E lui chi
sarebbe?- Indicò la bestiola con un sorriso rilassato e
divertito:
Un cucciolo nero, di taglia molto piccola, probabilmente un
barboncino con due grandi occhioni e una linguetta penzolante lo
guardava festoso.
-L'ho trovato
in strada... e non potevo lasciarlo lì! Pioveva ed
è così piccolo
che da solo non ce l'avrebbe mai fatta! Non sei arrabbiato vero...?-
Continuò con fare angelico.
-No... ma
spiegami un attimo non dici sempre ad Al che non deve raccattare
gatti per strada?- C'era del comico in tutta quella storia, di solito
era Ed ad arrabbiarsi se suo fratello portava nell'alloggio del
micetti e chissà che faccia aveva fatto il povero Alphonse
alla
vista di quel cucciolo raccattato invece dal fratello maggiore.
-Si però
quelli sono gatti, è tutta un'altra storia... mi saltano
addosso in
continuazione e lasciano tutti quei dannati peli sui miei vestiti...!
A me piacciono di più i cani... posso tenerlo vero?- Tra Ed
e il
cane non si sapeva chi stava facendo il faccino più dolce e
abbindolatore... se l'uno e l'altro.
-No Ed mi
dispiace ma lo sai che non è permesso tenere animali negli
alloggi...-
-Con che cuore
lo lasceresti di nuovo per strada?!- Li guardò di nuovo
entrambi e
fu una coltellata al petto... un cucciolo biondo che teneva tra le
braccia un altro cucciolo dal musetto dolce e supplichevole.
-Hai ragione
non si può lasciare questo piccolo da solo...- Sorrise
sollevando il
cane come fosse un bambino per guardare meglio quegli occhietti neri
e luccicanti, la sua vena amante dei cani era venuta fuori!
-E allora che
facciamo?-
-Potrei
tenerlo nel mio appartamento... almeno non dovresti nasconderlo come
un fuggitivo- Propose sorridente, ma si che guai potrebbe mai
combinare quel tenero batuffolo?
-Davvero?-
D'altro canto il minore era al settimo cielo, avrebbe anche avuto una
scusa in più per defilarsi da Al per andare dal Taisa.
-Si... ma
toglimi una curiosità... come l'hai chiamato?-
-Al mi ha dato
dell'ipocrita e mi avrebbe fatto nascondere il cane qui a patto che
fosse stato lui a scegliere il nome... l'ha chiamato Biscotto...-
-Credo che ti
chiamerò Bis... o in qualche altro modo...-
E
fu così che il dolce cagnolino trovò una casa e
due amorevoli
padroni! :3
[Angolino Autrice]
:) eccomi qui gente! Spero vi
sia piaciuta questa fic! Come ho detto nell'into non so se
avrà altri capitoli, tutto dipende da voi, perché
se vedo che non è seguita la lascio così -__-
dunque se volete lasciatemi un commentino :D
Kiss to All :3
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