Boulevard Of Broken Dreams - Il Viale Dei Sogni Spezzati

di GreenSea
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Boulevard Of Broken Dreams

Il Viale Dei Sogni Spezzati

 

Cammino da sola.

Lo sono sempre stata, sin da quando ho memoria. Nella mia mente rifulgono riflessi di una vita mai vissuta.

Vedo un bambino che ride.

Ma cosa vuol dire “ridere”?

Vedo una famiglia seduta vicino al caminetto di un caldo salotto.

Ma cos’è una “famiglia”?

Parola mai udite, sensazioni mai provate, azioni mai viste né compiute. Ecco cosa dimora nella mia mente.

E, nel frattempo, cammino da sola.

Non avverto mai la stanchezza. E poi, cosa sarebbe questa “stanchezza”?

La strada che percorro è sempre vuota, le città che attraverso sempre assopite in sonni profondi.

« Perché stai camminando? » mi domanda una voce sconosciuta nella mia mente.

Be’, cos’altro potrei fare?, le rispondo con noncuranza.

« Perché sei sempre sola? » riprende la voce dopo una breve pausa di silenzio.

Perché non conosco nessuno che possa farmi compagnia mentre cammino, rispondo sospirando.

« Ah » fa la voce, esile come un sospiro di vento. « E perché cammini? » domanda ancora.

Perché… sono sola, penso, confusa.

« Perché non cerchi qualcuno con cui camminare? » chiede la voce.

Perché… perché…

« Perché ti ostini a stare da sola? ». Il tono della voce non è più curioso, ma tagliente, e le sue parole avvelenano il mio pensiero. Perché sono sola?

« Perché cammini? » domanda sempre più sprezzante la voce. « Perché non ti fermi? »

« BASTA, STA’ ZITTA! » grido, accasciandomi a terra e tenendomi la testa con le mani.

La voce tace.

Non l’ho più sentita.

 

Continuo a camminare da sola.

Adesso, però, cammino per sfuggire ai miei pensieri. Pensieri come “voglio ridere” o “dov’è la mia famiglia?”.

Per adesso, l’unica cosa che posso fare è camminare.

 

Cammino in questa strada vuota, nel Viale Dei Sogni Spezzati.

 

Una nuova immagine si crea nella mia mente.

Una folla. Gente alta, bassa, magra, grassa, pelle scura, pelle chiara, capelli lisci, capelli ricci… e, davanti a tutti, ci sei tu.

Perché sei solo un ricordo, ammesso che lo sia?

Perché sei così lontano?

Perché sono così sola?

Tutte queste domande mi tormentano. Il tuo ricordo è come un pugnale conficcato nel petto.

AIUTAMI.

 

Continuo a camminare, sempre più lentamente e sempre più disperatamente.

Sono in una città. Le finestre sono chiuse e buie, le porte sprangate, le piante morte.

Mi ritrovo in una piazza vuota.

Avanzo debolmente fino al centro, poi cado a terra. Rimango lì, tremante, e sento qualcosa di caldo sulle guance. Sorpresa, le sfioro con le mani: sono bagnate.

Prima che possa accorgermene, singhiozzo.

Il petto mi fa male, e non riesco a respirare.

Cosa mi sta succedendo?

Poi, avverto altri singhiozzi. Singhiozzi non miei.

Mi guardo freneticamente attorno, e scorgo una bambina, vicino a me, caduta a terra, che sta piangendo. Una donna le si avvicina e la prende in braccio.

Con stupore, mi accorgo di essere nel bel mezzo di una folla. Gente alta, bassa, magra, grassa, pelle scura, pelle chiara, capelli lisci, capelli ricci…

Alzo lentamente lo sguardo.

E, davanti a me, ci sei tu.

Mentre mi aiuti a rialzarmi, le lacrime riprendono a scorrere sulle mie guance.

Finalmente, ho trovato qualcuno che cammini con me.

 

Cammino con te in una strada non più vuota, in quello che era il mio Viale Dei Sogni Spezzati.

 

I walk this empty street,

on the Boulevard Of Broken Dreams,

where the city sleeps,

and I’m the only one and

I walk alone.





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