Hikari to kage (Luce e ombra)

di fran_buchanan
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6. Epilogo!
 

Mi risvegliai a causa di una luce fastidiosa che mi arrivava sugli occhi. Piano li aprii, iniziando a mettere a fuoco quel che c’era attorno a me. Non era la mia stanza. Aveva le pareti ed il soffitto verdino chiaro, e nell’Accademia l’unico posto ad avere le pareti di quel colore era l’infermeria.
Voltai di poco la testa e notai un altro letto poco distante dal mio. Strinsi gli occhi e notai che la persona che vi era sdraiata, era Hanabusa. Sembrava sveglio.
- Ha... – provai a chiamare, ma mi interruppi subito, avevo la gola secchissima, ed iniziai a tossire. Sentii un dolore abbastanza forte alla spalla sinistra, quindi cercai di calmare i colpi di tosse, anche se con poco successo.
- Al, al... Shh, bevi, poi andrà meglio – riconobbi subito la voce, era Hanabusa, che mi porse un bicchiere d’acqua con una cannuccia. Piano iniziai a bere, e subito andò meglio. Respirai profondamente, riprendendo fiato.
- Grazie Hanabusa – mormorai piano. Lui mi sorrise dolcemente, lasciandomi una carezza sui capelli.
- Di niente, piccola – arrossii di botto. Era strano farsi chiamare così da lui. Ma era bello. Davvero.
- Come stai? – gli chiesi dopo un po’, quando si fu seduto su una sedia accanto a me, o meglio, al mio letto.
- Bene, davvero. La ferita è già quasi guarita. Mi dimettono domani, mi tengono qui ancora per gli ultimi controlli – mi sorrise, di nuovo – Tu invece? –
- Oh, beh, bene. Non è che la spalla faccia cosi male. Almeno, fin quando non la muovo troppo – risposi.
Rimanemmo in silenzio qualche minuto, in cui Hanabusa, con molta nonchalance mi aveva preso una mano. Non mi sottrassi alla sua stretta.
- Comunque, non devi dispiacerti – mi disse dopo un po’. Lo guardai interrogativa. Che intendeva? Lui mi guardava con un sorrisetto. - Dico, di avermi fatto finite in questo casino – mi fece, allargando ancora di più quel sorrisetto furbo sulle sue labbra.
In un attimo collegai. Le parole che gli avevo detto prima di perdere i sensi.
«- Hanabusa – mormorai – mi dispiace di averti fatto finire in questo casino –» Oh. Se aveva sentito quello, significava che aveva sentito anche il resto. Shit. «- Ma grazie, per tutto. Ti amo, Hanabusa -»
Spalancai gli occhi, poi mi portai le mani a coprirmi il viso, piena di vergogna. Ero sicura che fosse svenuto.
Shit. Direi che ora ero nei casini. Perché io lo amavo, ma lui? Non volevo rovinare la nostra bellissima amicizia.
- I-io... È solo che quando ti ho visto lì, con quella ferita, eri tutto pieno di sangue... Lì.. Ho capito che non posso perderti, davvero... Ma se tu non provi lo stesso va bene, me ne farò una ragione, davvero, non voglio che questo rovini la nostra amicizia, davvero – iniziai a straparlare un pochino, con le lacrime che spingevano per uscire, al ricordo di quando lo avevo visto lì, a terra, insanguinato.
Dopo pochi secondi percepii due braccia forti stringermi dolcemente, poi delle labbra che mi lasciavano un bacio leggero sui capelli. Mi lasciai andare, ed iniziai a piangere. Avevo avuto paura di perderlo per sempre, e non volevo.
- Sai una cosa, piccola Al? – mi mormorò Hanabusa in un orecchio. Scossi la testa – Ti amo anche io – mi mormorò, lasciandomi un bacio sulla tempia. Cosa?
Staccai la testa dal suo petto, guardandolo in viso. Lo ritrovai con un sorriso dolce.
- Davvero? – lui di risposta mi posò una mano sul viso, lasciandomi delle carezze delicate.
- Si, davvero – vidi il suo viso calare sul mio, così, d’istinto, chiusi gli occhi. Dopo un po’, sentii le labbra di Hanabusa sulle mie. Era un bacio dolce, leggero. Ci staccammo dopo poco, ma io, non contenta lo ritirai verso di me, baciandolo di nuovo. Finalmente potevo assaporare quelle labbra che avevo sognato per così tanto.
- Ti amo Hanabusa – gli mormorai dopo un po’, fronte contro fronte.
- Ti amo anche io, piccola Alyson – mi sorrise il biondo, per poi lasciarmi un bacio leggero. Sorrisi anche io.
Ero felice, felicissima. Capivo come mai Eve fosse così sulle nuvole quando Akatsuki l’aveva baciata. In quel momento ero così anche io, mi sentivo leggera.
Rimanemmo un altro po’ a chiacchierare, Hanabusa sdraiato accanto a me su quel piccolissimo letto dell’infermeria, scambiandoci qualche bacio ogni tanto, fino a che non sentimmo un delicato bussare alla porta. Non ci muovemmo, rimanemmo così, abbracciati.
- Avanti – dissi solo. Poteva anche essere il direttore, ma non mi interessava.
- Ehi Aly – mi fece Eve, con un sorriso. – Hanabusa – fece un altro sorriso al biondo, che rispose con un cenno della mano, per poi staccarsi piano da me.
- Dove vai? – gli chiesi, quando fu sceso dal letto.
- Akatsuki? – chiese invece lui a Eve.
- Qui fuori – rispose lei con un leggero sorriso.
- Vado un poco qua fuori, vi lascio parlare – disse Hanabusa, rispondendo alla mia domanda di poco prima.
- Okay – risposi io. Lui sorrise, e mi lasciò un bacio veloce, poi uscì, lasciando me e la mia gemella da sole.
Eve si fiondò su di me, abbracciandomi. Ricambiai l’abbraccio.
- Dio Aly, non fare mai più un colpo di testa del genere chiaro? Mi hai quasi fatto venire un infarto – mi disse, la voce un po’ soffocata dall’abbraccio.
- Okay, Eve. Promesso – le feci, con un sorriso, mentre ci staccavamo.
Si sedette infondo al mio letto a gambe incrociate.
- Quindi, Hanabusa eh? – mi fece con un sorriso dolce.
- Già – mormorai arrossendo leggermente.
- Sei felice? – mi chiese, dopo un po’.
La guardai. A pensare a quella domanda, mi venivano in mente i bei momenti di quei mesi passati insieme, la ‘dichiarazione’ se così si può chiamare, i suoi baci dolci, il sentirmi protetta come non mai tra le sue braccia. Quella domanda aveva una sola ed unica risposta. Sorrisi.
- Sì, lo sono. –

 
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Bene, eccoci giunti alla fine dei capitoli corretti. È stato divertente, dopotutto, correggere i miei stessi capitoli. In certe parti ho letto alcuni svarioni che oddio, mi sono vergognata a morte hahaha
Beh, ringrazio di cuori tutti ( o dovrei dire solo tutte?) quelli che hanno letto questa storia, quelli che magari già l’avevano letta in precedenza, ed ora l’hanno letta ricorretta, ma ringrazio anche quelli che magari l’hanno letta per la prima volta.
Se volte magari farmi sapere cosa pensate della storia, basta che scrivete nel rettangolo bianco che c’è un po’ più giù in questa pagina, a me di sicuro non dispiace *fa una faccina dolce dolce*
Grazie ancora per aver letto questo obrobrio di una storia, e di essere arrivati fino a qui <3 Grazie mille <3




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