L'ultimo
giorno di scuola
Edward
Cercavo
di tenere la mente chiusa per non farmi sommergere dai pensieri
gioiosi dei miei compagni di scuola.
Era
l'ultimo giorno prima delle vacanze estive e quando la campanella era
suonata tutti si erano lanciati fuori dalle classi urlando la loro
felicità.
C'era
chi si lanciava palloncini pieni d'acqua, chi si tirava uova o farina
chi semplicemente rideva felice saltellando come se fosse uscito di
prigione.
Sospirai
infastidito da tutto quel trambusto, da tutta quella
felicità.
Le
nuvole ricoprivano il cielo di Forks ma ormai sapevo bene che presto
le giornate sarebbero diventate più limpide e il sole
avrebbe fatto
capolino più spesso fra le spesse nubi che ora lo
ricoprivano e
nascondevano ai nostri occhi permettendomi di comportarmi quasi come
un ragazzo qualsiasi.
Eravamo
giunti l'anno prima in quella piccola città proprio
perché le
giornate di sole erano assai rare e questo ci permetteva di muoverci
con più libertà.
Evitando
tutto e tutti mi diressi verso la Volvo che mi stava aspettando nel
parcheggio della scuola.
La
mia classe aveva finito con qualche minuto di anticipo e dovevo
aspettare i miei fratelli.
Ovviamente
nessuno si girava a guardarmi e nessuno si avvicinava a me. Avevano
imparato in poco tempo a evitarci a lasciarci in pace. E di questo
non potevo che esserne felice.
Li
guardavo scherzare e giocare come se fossero usciti da una scuola
elementare e per un attimo una fitta d'invidia mi travolse il cuore.
Non
mi ricordavo molto dei miei giorni da umano ma sapevo che se non
fossi stato il mostro che ero avrei potuto scherzare e giocare con
loro.
Ma
ero solo un mostro, un vampiro perennemente assetato di sangue.
O
certo avevo bevuto da poco, la sete non bruciava la mia gola come
invece succedeva ancora a Jasper, ma avvicinarli, sentire il loro
cuore, il loro sangue pompare nelle vene, il loro profumo poteva
essere una tentazione troppo forte.
Due
ragazze Jessica e Angela passarono vicino a me lanciandomi un
sorrisino timido e scrutando con ansia la mia reazione. Alzai gli
occhi e sbuffai sperando che si rassegnassero una volta per tutte .
Jessica
era stata la più insistente per tutto l'anno e potevo
percepire nei
suoi pensieri come la speranza di conquistarmi non le fosse ancora
passata.
Si
stava chiedendo come avrei passato l'estate, se sarei andato al mare
o in montagna , se a Settembre all'inizio della scuola mi sarei
presentato finalmente abbronzato o se la mia pelle sarebbe rimasta
bianca come lo era stata tutto l'anno.
Sbuffai
irritato non tanto per i suoi pensieri ma per quello che sapevo
sarebbe successo.
L'estate.
Tutti loro amavano l'estate.
Niente
scuola, pochi compiti da farsi gli ultimi giorni, mattinate passate a
dormire, pomeriggi a prendersi la tintarella, serate troppo corte per
i loro gusti.
Ma
per me invece l'estate era un vero e proprio incubo.
Io
odiavo l'estate
Se
per loro la chiusura della scuola significava tempo libero e
divertimento per me era solo noia, infinita noia.
Non
che mi divertissi a scuola. Odiavo stare chiuso in quel luogo
angusto a contatto con i loro profumini invitanti, odiavo stare a
sentire i professori che ripetevano sempre e solo la stessa cosa che
sapevo a memoria, ma almeno sapevo dove dovevo stare e cosa scandiva
le mie giornate.
Ora
invece avrei avuto le lunghe mattinate da riempire in qualche modo, i
pomeriggi da occupare in maniera diversa aspettando che finalmente
scendesse il crepuscolo, che finalmente il sole lasciasse il posto
alla notte e alla possibilità di uscire e muovermi senza
paura di
far scoprire agli umani la nostra diversità.
Tutto
sarebbe stato uguale, niente avrebbe scandito il passare del tempo.
Presto, come gli altri anni, avrei iniziato a confondere le
giornate......... mescolandole e riducendole ad un lungo e infinito
giorno perenne.
Il
sole e l'abbronzatura non erano certo cose adatte a dei vampiri
meditai scrutandomi le mie pallide mani. Con un sorriso
m'immaginai sdraiato su una spiaggia in costume a brillare come un
cristallo Swarosky sotto il sole e sotto gli occhi ammaliati e
spaventati degli altri bagnanti. Forse avrebbero chiamato la polizia
oppure l'FBI gridando che un extraterrestre era sceso sulla terra e
stava facendo un sonnellino sulla spiaggia.
No
decisamente era una possibilità da annullare. Niente mare ,
niente
sole e ovviamente niente tintarella per me.
E
purtroppo neanche lunghe dormite mattutine. Non era previsto il
poter dormire nel pacchetto vampiro, neanche d'estate, neanche
durante il periodo delle vacanze.
Sbuffai
irrequieto e impaziente.
I pensieri carichi
di aspettativa degli altri ragazzi erano
decisamente irritanti e finalmente vidi i miei fratelli venire verso
di me .
Non
li degnai nemmeno di uno sguardo. Ma mi affrettai a salire in
macchina smanioso di allontanarmi da quel luogo troppo affollato di
pensieri felici.
Cercai
di concentrarmi sullo stereo che avevo acceso, di riconoscere le note
della canzone che stavano suonando.
Do,
Mi, Fa , Do .........
“Edward,
tutto bene?” la voce mentale di Alice mi distrasse.
“Si”
borbottai accelerando ancora come se potessi fuggire da me stesso e
dalla mia angoscia.
Nessuno
parlava, tutto era silenzio ma non nella mia testa. In questo caso il
mio non era un dono ma una maledizione, mentre sentivo il loro
pensieri invadermi, molesti e irritanti tutti votati alle lunghe
giornate che avrebbero potuto passare assieme. Come se non fossero
bastate le lunghe notti..... pensai irritato e scontento al ricordo
del loro amore che spesso mi sommergeva ricordandomi quanto solo
fossi in realtà.
Sentire
i loro pensieri carichi di attesa e desiderio era decisamente
fastidioso. Avrei voluto poter gridare loro di stare zitti, di
tacere. Ma già lo stavano facendo e loro non potevano
smettere di
pensare proprio come io non potevo smettere di sentire ronzarmi i
loro pensieri in testa.
Quando
entrammo in casa corsi in camera.
Volevo
stare da solo, volevo pensare e calmarmi. Isolarmi come facevo sempre
più spesso ultimamente.
“Ti
stai piangendo nuovamente addosso?” mi avrebbe sicuramente
chiesto
Emmett,con il suo sorrisino ironico, vedendomi sdraiato sul divano
con gli occhi chiusi e le mani strette a pugno come se volessi
sbriciolare il mondo. Lui come tutti gli altri sapevano cosa mi
stava passando nella mente, ormai mi conoscevano ed ero fin troppo
consapevole di quanto fossero tristi per quella specie di
depressione che mi colpiva sempre più spesso ultimamente.
Odiavo
il mio stato di vampiro e la scuola con la sua routine ma odiavo
ancora di più le infinite e monotone giornate che mi
aspettavano.
Se
la scuola era il mio purgatorio..... l'estate era l'anticamera
dell'inferno.
“Edward.
Vieni dobbiamo andare, sta venendo tardi ” la voce di mio
padre mi
riscosse dai miei cupi pensieri. Lo guardai enigmatico e stupito,
mentre affacciato alla porta mi osservava felice, e ciò che
lessi
nella sua mente mi strappò un sorriso. Il primo della
giornata.
Lui
e mia madre sapevano benissimo quello che mi stava passando per la
testa, per questo avevano deciso di portarci a caccia di Puma e Orsi
per qualche giorno nella vicina riserva. Tutto era già
pronto......
d'accordo con i miei fratelli, mi avevano fatto una sorpresa.
E
sorridendo scacciai la tristezza dal mio viso e dal mio cuore.
Sicuramente
ero un vampiro, sicuramente odiavo esserlo, sicuramente la noia
sarebbe tornata , sicuramente odiavo l'estate........ ma avevo una
famiglia che mi amava e si preoccupava per me e che soprattutto non
mi avrebbe mai lasciato solo.
E
scuotendo la testa felice corsi giù per le scale dove mi
attendevano
tutti per abbracciarmi e donarmi quella serenità di cui
avevo tanto bisogno.
E
chiudendo un attimo gli occhi immaginai di essere in partenza per le
vacanze con la mia famiglia come se fossi stato un umano
qualsiasi........unico particolare?
Stavamo
andando a caccia di puma........e questo non lo avrei potuto certo
inserire nel tema a Settembre.
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