L’amore e la tristezza…
Quella giornata di sole, nemmeno una nuvola nel cielo. Solo
il blu infinito con al centro un grosso pallone
giallo. Era il primo giorno di scuola di Marta, aveva i cancri al pancia, stava contorta perché da lì sarebbero incominciate
le prime lezioni e da lì si doveva rimettere a studiare. Non voleva alzarsi,
anche se sapeva che fra pochi minuti sarebbe venuta la mamma per svegliarla.
Lei faceva il 4° superiore e ancora era single. Tutte
le sue amiche partendo da Giusy, Angelina , Sabrina e
Maria Carla avevano un fidanzato o un
ragazzo. Mentre stava pensando a un tratto senti la mamma in lontananza che diceva - Marta…. Marta alzati
!!!-.
-
Si vengo – gridò lei che se anche era sveglia già da un ora non voleva alzarsi da quelle calde lenzuola che la
avvolgevano con il loro calore. Dopo un po’ riuscì a
prendere il pulman a fatica.
Tutti i posti erano occupati
e alcune facce nuove sbucavano dai sedili posteriori.
Guardava quei ragazzi
meravigliati del loro primo giorno si ricordò lei al primo anno .
La prima mattina non vedeva l’ora di alzarsi per prendere il
pulman e vedere finalmente com’era una scuola superiore. Tutte le sue cugine
andate al superiore si sentivano più grandi scartando i più piccoli cioè lei che era quella più piccola delle femmine. Così pensava mentre prendeva il pulman per la prima volta sono
diventata grande. Ma ora che era arrivata al quarto si
sentiva la solita ragazzina scartata dai cugini. Perché
ognuno aveva preso la sua via. La sua cugina più grande si stava
sposando si chiamava Elisa, ma con lei non ci aveva mai avuto nessun rapporto perché era
troppo grande, Antonietta ci aveva avuto un bel rapporto, ma ora si era
sposata gia da due anni, con Federica non ci aveva mai
avuto nessun rapporto, e con l’ultima Giada si erano litigate parecchio tempo
fa, e lei non aveva mai più voluto sentirla e vederla. Ma un tratto mentre
pensava un ragazzo grassottello le si parò davanti.
-
No…- disse lei meravigliata
-
come va?- disse lui
-
bene ma tu che ci fai qui ?-
rispose ancora Marta. Quel ragazzo era stato il suo migliore amico dal primo
superiore, che dopo
la perdita di Giada, che non si era rivelata una sorella ma una nemica lui
l’aveva ascoltata. Marta sapeva che quel ragazzo, Domenico la voleva dal primo
anno, ma lei gli aveva detto no ed erano diventati amici.
-
Sono qui perché oggi non devo andare a lavorare e visto
che mio padre lavora vicino al biocontrol lo devo andare ad aiutare – rispose Domenico
-
e non potevi andare con
l’auto?- disse lei sperando che non
prendesse la sua domanda in un altro modo.
-
Lò portata dal meccanico
perdeva acqua, ma lo sai che mi sono fatto lo stereo
nuovo in macchina?- disse lui che parlando di musica gli erano illuminati gli
occhi come delle lampadine.
-
Mih.. !!! che bello e quanto
mi fai ascoltare come si sente?- disse lei ridendo
-
Appena il meccanico me la dà.
Ma a un tratto il pulman si fermò segnalando che erano arrivati al
capolinea.
Mentre scendeva e percorreva una stradina per arrivare a
scuola pensava se finalmente avrebbe incontrato qualcuno. Arrivata a scuola si
trovò tutte le sue amiche
-
we..
maschio o femmina ?- disse Maria Carla sempre con quella frase in bocca
-
Ciao… - dissero Sabrina e il suo ragazzo abbracciati
-
Ciao – disse lei
-
Come va? – disse Angelina tirandogli una pacca sulla
schiena
-
Bene.. e tu?-
-
Si campa- disse Angelina con
il suo solito sarcasmo
-
Amò..- disse Giuseppe detto
Giusy che agitava una mano verso Angelina
-
Tesò..- rispose lei facendo lo
stesso segnale
-
State facendo i segnali di fumo –
rispose Maria Carla facendo ridere a tutti.
-
Si.. – disse lei non capendo
la battuta e abbracciando il suo ragazzo
Marta in quel momento si sentiva molto sola trovando tutte
le sue amiche abbracciate con i loro ragazzi.
Ma a un tratto si senti - Giuse.. – disse un ragazzo in lontananza
-
Matti..- disse Giuseppe
Lui
si avvicinava e più si avvicinava e più la fissava e lei fissava
a lui.
Il mondo
sembrava essersi fatto di colpo nero con solo una luce in lontananza che si avvicinava, con un tamburo dentro di
lei che più quella luce si avvicinava e
più batteva forte.
-
we –
disse Sabrina che la vedeva in cantata
-
Si..-
-
Matti chi vu? – disse Giuseppe parlando in dialetto.
-
Niente- disse lui fissandola ancora
-
Matti ti presento Marta ,
Marta ti presento Mattia – disse Giuseppe vedendoli imbambolati
-
Ciao- disse Mattia
-
Ciao – rispose lei.
Ma nessuno dei due non voleva
togliere gli occhi di dosso dell’altro.
Ciao, lo so che non ho mai finito una storia, ma questa se qualcuno mi
recensisce la finirò
e una storia che si e inventato una persona, e io voglio fargli una sorpresa
scrivendola e mandandola a voi..
Recensite vostra sorellina J JJ…